Sull'Etna lapilli di giovane talento
Guillaume Martin conquista la tappa finale del Giro di Sicilia. Brandon McNulty si difende egregiamente e si prende la generale
Per tutti il grande favorito dell'ultima tappa di questo Giro di Sicilia era il francese Guillaume Martin che si è presentato qui dopo l'ottimo ottavo posto nella classifica generale finale della Volta a Catalunya e che sull'Etna trovava il terreno adatto alle sue caratteristiche: il venticinquenne della Wanty-Gobert ha confermato il suo ottimo stato di forma e non ha deluso le aspettative andandosi a prendere di forza la prima vittoria stagionale e la terza in carriera in Italia dopo che nel 2017 aveva portato a casa una tappa e la classifica generale finale del Giro della Toscana.
Ma al termine dell'edizione del rilancio del Giro di Sicilia dopo 42 anni di assenza può esultare anche il giovane talento statunitense Brandon McNulty che sulla lunghissima salita finale ha amministrato alla perfezione il vantaggio conquistato ieri, grazie anche ad una Rally UHC Cycling in grande spolvero, e si è aggiudicato quindi la classifica finale della gara a tappe organizzata da RCS Sport.
Androni aggressiva nella prima parte
Complice la ridotta distanza della tappa, appena 119 chilometri, e la strada in leggera ma costante ascesa fin dai primi chilometri dopo la partenza da Giardini Naxos, abbiamo avuto un avvio molto rapido e con diversi tentativi di fuga: al chilometro 15 sembrava che potessero andare via in sette, ma le migliori squadre Professional in gara in questo Giro di Sicilia avevano altri piani per questa giornata e così abbiamo dovuto attendere chilometro al chilometro 22 per vedere nascere la fuga giusta che ha visto protagonisti ben tredici corridori.
Se nelle prime tre giornate di gara la Androni-Sidermec aveva scelto di tenere sotto controllo la situazione lavorando molto nel gruppo, oggi ha cambiato strategia mandando all'attacco sia Francesco Gavazzi che soprattutto Matteo Montaguti: proprio quest'ultimo stamattina era a 1'06" da Brandon McNulty in classifica e rappresentava quindi una minaccia per la Rally UHC Cycling. Oltre a Gavazzi e Montaguti davanti c'erano anche Davide Gabburo e Dayer Quintana (Neri Sottoli-Selle Italia-KTM), Francesco Romano (Bardiani-CSF), Aleksey Rybalkin (Gazprom-RusVelo), Edwin Ávila (Israel Cycling Academy), Fabien Doubey (Wanty-Gobert), Andreas Kron (Riwal Readynez), Niccolò Salvietti (Sangemini-Trevigiani), Ivan Martinelli (D'Amico-UM Tools), Isaac Cantón (Kometa) ed il campione nazionale colombiano Óscar Quiroz (Coldeportes Bicicletas Strongman).
Rally UHC e Gazprom tengono sotto controllo a fuga
Salendo verso il gran premio della montagna di Maletto la fuga ha toccato un vantaggio massimo di 1'45" che metteva Montaguti come leader virtuale del Giro di Sicilia: a quel punto la Rally UHC Cycling non ha più perso tempo e si è subito messa al lavoro per ridurre il distacco, trovando anche la collaborazione dei russi della Gazprom-Rusvelo e poco dopo anche della UAE Teami Emirates. Al gpm il Maletto al chilometro 54 la differenza tra testa della corsa e inseguitori si era già ridotta a 1'15" e nella lunga discesa successiva il plotone ha continuato a rosicchiare secondi ai fuggitivi che, assieme al vantaggio, hanno visto diminuire drasticamente anche il loro accordo per tenere l'andatura alta e regolare.
Davanti tra i più attivi nel tentativo di tenere viva la fuga c'erano proprio gli uomini dell'Androni-Sidermec che a circa 45 chilometri dall'arrivo sono riusciti a portare via un nuovo gruppetto più ristretto quando il gruppo s'era riavvicinato ad appena 25": assieme a Francesco Gavazzi e Matteo Montaguti (vittima anche di un piccola scivolata) c'erano anche Ivan Martinelli, Fabien Doubey, Edwin Ávila e Óscar Quiroz ed in sei hanno riguadagnato qualche secondo, ma il forcing deciso della Gazprom-Rusvelo ha annullato la fuga quando mancavano esattamente 33 chilometri al traguardo. Il lavoro della squadra ha avuto come frutto la conquista di 3" di abbuono al traguardo volante di Belpasso (km 93.3) da parte di Alexander Vlasov che ha preceduto Manuel Belletti che così si è assicurato la maglia della classifica a punti.
Il gruppo esplode a 9 chilometri dall'arrivo
A 19 chilometri dal traguardo è iniziata la salita finale dell'Etna verso il Rifugio Sapienza e la Rally UHC Cycling ha dato prova di grande compattezza mettendo ben quattro uomini in testa al gruppo a proteggere il proprio leader Brandon McNulty: la formazione nordamericana non si è scomposta né al primo immediato attacco di Simone Velasco, né quando ai meno 17 chilometri è stato il norvegese Odd Christian Eiking (Wanty-Gobert) ad attaccare, e ha continuato a fare quindi il proprio ritmo regolare lasciando a quest'ultimo un vantaggio massimo di 25" dando però l'impressione di essere sempre in pieno controllo della situazione.
Nel tratto più duro di salita tra i meno 9 ed i meno 6 chilometri all'arrivo si sono scatenati gli attacchi dei migliori: il primo a rompere gli indugi è stato Dayer Quintana (Neri) che si è portato dietro Guillaume Martin (Wanty) che ha trovato il punto d'appoggio del compagno di squadra Eiking che era ancora avanti di pochi secondi in quel momento. Il leader Brandon McNulty non ha risposto immediatamente ma ha sfruttato il lavoro di Rob Britton fino all'ultimo attimo possibile e poi è stato lui in prima persona a chiudere sul secondo rilancio di Quintana e Martin dopo che era stato Masnada a stoppare il primo tentativo: a quel punto il giovane statunitense si è messo davanti a scandire il ritmo come il più esperto dei professionisti ed ha lasciato fare quando a 6 chilometri dall'arrivo è scattato per l'ennesima volta il colombiano Dayer Quintana, anche perché il fratellino minore di Nairo era a due minuti in classifica.
Nel finale arriva lo scatto vincente di Martin
Dayer Quintana ha guadagnato fino a 15", mentre alle sue spalle Brandon McNulty ha continuato a tirare il gruppetto inseguitore senza mai voltarsi indietro o accennare anche solo una minima richiesta di collaborazione: lo statunitense sapeva che con le sue caratteristiche di passista scalatore la soluzione migliore era di prendere un ritmo regolare e così ha fatto. Solo a 1600 metri dall'arrivo Guillaume Martin è riuscito a fare la differenza, alzandosi sui pedali a mani bassi sul manubrio e innestato il rapportone: lo scalatore francese ha superato di slancio Dayer Quintana e ha spinto fino al traguardo centrato una bellissima vittoria che gli darà sicuramente grande fiducia in vista dei prossimi appuntamenti.
Alla fine i distacchi inflitti da Martin non sono stati elevatissimi: Fausto Masnada (Androni) ha chiuso in seconda posizione a 10", Dayer Quintana (Neri) ha sbagliato l'ultima curva e ha chiuso terzo a 13" mentre Brandon McNulty si merita dei grandissimi applausi visto che nonostante l'arrembaggio finale dello scalatore della Wanty ha limitato i danni ad appena 14" di ritardo, un'inezia se si pensa al 1'06" che aveva di margine in classifica generale. Il russo Vlasov è quindi arrivato quinto a 22" seguito da Giovanni Visconti a 36", Jan Polanc a 42", Matteo Badilatti a 44", Michel Ries a 47" e Mauro Finetto a 1'11".
McNulty vince il Giro di Sicilia su Martin e Masnada
La classifica generale finale del Giro di Sicilia 2019 ha quindi visto in prima posizione Brandon McNulty che ieri aveva centrato la prima vittoria in carriera da professionista e oggi ha subito raddoppiato il bottino: per ora nella sua crescita ha scelto un percorso graduale e questa maglia giallorossa potrebbe essere la prima di tante che arriveranno nei prossimi anni. Guillaume Martin si è dovuto accontentare della seconda posizione a 42" di ritardo e forse avrà qualche rimpiando su come è stato gestito il finale della tappa di Ragusa, mentre sul terzo gradino del podio è salito l'italiano Fausto Masnada (a 56") che sta entrando in un periodo dell'anno che anche nel 2018 l'aveva visto ottimo protagonista sempre in maglia Androni. Nelle prime 10 posizioni della generale troviamo anche Alexander Vlasov, Giovanni Visconti, Jan Polanc, Dayer Quintana, Mauro Finetto, Michel Ries e Simone Petilli.