A Parigi 2024 festa e lacrime per Benjamin Thomas, Elia VIviani chiude l'Omnium al nono posto
L'azzurro si comporta molto bene nell'Eliminazione ma resta un po' ai margini nella Corsa a punti decisiva. Podio per Leitão e Van den Bossche. Titolo del Keirin alla neozelandese Ellesse Andrews
Non è arrivata la medaglia sperata (o forse solo sognata) per Elia Viviani nell'Omnium ai Giochi di Parigi 2024. È arrivata una prestazione orgogliosa per il veronese, che nella terza prova (l'Eliminazione che tante soddisfazioni gli ha dato in carriera) ha provato a lasciare un segno e quasi ci è riuscito, recuperando comunque molto terreno e mettendosi nella condizione potenziale di poterselo giocare, un posticino sul podio. Ma la Corsa a punti ha evidenziato una distanza che oggi c'è e non può essere ignorata tra l'azzurro e i più forti della specialità. Nono posto alla fine per Elia, presumibilmente l'ultimo risultato che il 35enne nato a Isola della Scala avrà messo a segno nell'Omnium olimpico.
Tutte le feste sono per Benjamin Thomas, ventinovenne di Tolosa che quest'anno - tanto per dire della sua versatilità - ha vinto una tappa al Giro d'Italia, grazie a una fuga in quel di Lucca. Se su strada il francese vanta una decina di successi, è su pista che la sua bravura aspettava una consacrazione definitiva, dopo cinque titoli mondiali e ben nove europei. Ai Giochi si era dovuto accontentare di un terzo posto nella Madison a Tokyo, laddove nell'Omnium era stato beffato proprio da Viviani, che l'aveva preceduto nella corsa al bronzo.
Oggi per Thomas (che ha anche tanto in comune con l'Italia, a partire dalla compagna Martina Alzini) non ci sono state beffe, anche se una caduta malandrina ci si è messa di mezzo a causargli qualche problema; tante lacrime, quelle sì, sul podio, col velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines che cantava in coro la Marsigliese e lui che non poteva far altro che commuoversi copiosamente. Un oro meritato per un corridore davvero bravo.
Nell'Eliminazione si rivede il Viviani che conosciamo
Nell'Eliminazione abbiamo rivisto l'Elia Viviani di Tokyo, quello che dopo due gare aveva 42 punti e poi finì sul podio. La prova è stata condotta quasi integralmente dal britannico Ethan Hayter, che alla fine l'ha pure vinta. Viviani l'ha chiusa al secondo posto, al termine di una corsa gagliarda nella quale ha potuto recuperare tanto su gente come l'olandese Jan Willem van Schip (appena ventunesimo), il danese Niklas Larsen (sedicesimo), lo spagnolo Albert Torres (tredicesimo), il neozelandese Aaron Gate (undicesimo) e il portoghese Iuri Leitão (settimo).
Dopodiché, la giuria ha messo bocca su una chiusura un po' aggressiva che Elia ha fatto sul tedesco Tim Torn Teutenberg quando in gara erano rimasti in quattro, sicché il veronese è stato relegato in quarta posizione, TTT è scalato in terza e il francese Benjamin Thomas (originariamente terzo) in seconda. Il leader della classifica, il belga Fabio van den Bossche, ha chiuso al sesto posto e la classifica a questo punto lo vedeva guidare con 106 punti contro i 98 di Thomas, i 94 di Leitão e Teutenberg, gli 88 di Hayter, i 78 di Larsen e i 74 di Viviani, risalito in settima posizione.
Ben Thomas, una Corsa a punti per ridere e piangere
La Corsa punti conclusiva non è però andata come Elia si aspettava. Sin dall'inizio i più attivi sul fronte cacce sono stati Thomas, Leitão e Torres, supportati da Gate e dal giapponese Kazushige Kuboki (per tutti e cinque due cacce vincenti). Dal canto suo, Van den Bossche si è messo più o meno al sicuro conquistando per primo il giro insieme a Gate, Kuboki, Thomas e Leitão ai -74 (sulle 100 tornate totali): 20 punti che sarebbero risultati poi determinanti per lui, visto che negli sprint ha guadagnato appena 5 punti.
Thomas - che tra le altre cose ha anche brillantemente superato una caduta ai -34 - è stato molto continuo, piazzandosi in sei delle dieci volate (tre le ha vinte) e andando a chiudere a 164 punti, mentre Leitão si è fermato a 153 per un argento che però è stato festeggiato tantissimo da lui e dal suo staff (una valle di lacrime). Van den Bossche ha salvato il bronzo con 131 punti dato che Torres non è andato più su di 127 e Gate di 123.
Sul finire della prova Viviani ha conquistato un giro anche lui, quanto alle volate il veronese ha messo a referto solo 3 punti nel settimo sprint, per cui il totale dice 97 punti, tanti quanti Hayter che però si è piazzato meglio nella volata conclusiva e quindi si aggiudica l'ottavo posto. Viviani è nono, risultato che si aggiunge al sesto di Londra, al primo di Rio e al terzo di Tokyo.
Keirin, l'iridata Ellesse Andrews conquista anche il titolo olimpico
Il Keirin femminile è stato vinto da Ellesse Andrews, neozelandese che in questo momento storico è evidentemente la capofila della specialità, di cui ha vinto il Mondiale lo scorso anno a Glasgow, dopo essere stata argento a Tokyo. Per un pelo non è una millennial (è nata il 31 dicembre del 1999!) e a questi Giochi ha già conquistato un argento nella Velocità a squadre.
L'oceanica ha fatto una volata lunghissima alla corda e ha battuto l'olandese Hetty van de Wouw resistendo al tentativo di rimonta di quest'ultima all'esterno; quindi si sono piazzate le britanniche, con Emma Finucane a podio davanti a Katie Marchant; quinta la tedesca Emma Hinze, sesta la messicana Daniela Gaxiola. Rimaste fuori dalla finale un paio di atlete quotatissime, la tedesca Lea Sophie Friedrich (danneggiata nella sua semifinale dalla neerlandese Steffie van der Peet) e la francese Mathilde Gros, eliminata anche lei in semi.
La Velocità individuale maschile ha vissuto questo pomeriggio i quarti di finale. Se l'olandese Harrie Lavreysen e l'australiano Matthew Richardson non hanno avuto problemi a sbarazzarsi per 2-0 del polacco Mateusz Rudyk e del giapponese Yuta Obara, l'altro olandese Jeffrey Hoogland e il britannico Jack Carlin hanno dovuto ricorrere alla bella per superare Hamish Turnbull (il britannico ha vinto la prima volata) e Kaiya Ota: in particolare quest'ultimo si sarebbe imposto per 2-0 se la giuria non l'avesse relegato dopo il secondo sprint per una manovra azzardata. Sicché il giapponese, portato alla terza volata, l'ha persa.
Parigi 2024, le gare di domani nel ciclismo su pista
Nelle semifinali di Velocità maschile le sfide saranno Lavreysen-Carlin e Richardson-Hoogland, appuntamento domani alle 14.40; finali in programma alle 18.
Nella giornata si avvierà anche il torneo della Velocità individuale femminile: alle 14 le qualificazioni, alle 14.50 i trentaduesimi di finale (con annessi ripescaggi alle 15.40); quindi sedicesimi di finale alle 19.10 e conseguenti ripescaggi alle 20. In gara per l'Italia Sara Fiorin e Miriam Vece.
L'altro piatto forte della giornata sarà la Madison femminile, in programma alle 18.10. La coppia azzurra sarà formata da Chiara Consonni e Vittoria Guazzini, la concorrenza è di altissimo livello com'è ovvio che sia, a partire dalle britanniche Elinor Barker-Neah Evans, proseguendo con le francesi Marion Borras-Clara Copponi, le australiane Georgia Baker-Alexandra Manly, le statunitensi Jennifer Valente-Lily Williams, senza trascurare le danesi Amalie Dideriksen-Julie Leth e le sorelle polacche Daria e Wiktoria Pikulik.