Van Baarle si porta a casa dalla Roubaix un paio di fratture. Anche Sagan ko

Come passare in un anno dal paradiso all'inferno: chiedere info a Dylan van Baarle, che dopo aver vinto la Parigi-Roubaix nel 2022 è stato ieri tra quelli che hanno avuto le peggiori conseguenze nell'edizione 120 della Regina delle Classiche. L'olandese della Jumbo-Visma è caduto nella Foresta di Arenberg insieme a mezza Bahrain-Victorious e a svariati altri corridori, e ha riportato la frattura di una mano e di una scapola, oltre ad aver battuto la faccia sul duro del pavé. Ancora ignoti i tempi di recupero per il 30enne nato a Voorburg, che avrebbe dovuto partecipare all'Amstel Gold Race domenica prossima.

Tra i ritirati eccellenti della corsa anche Peter Sagan, che era alla sua ultima partecipazione. Lo slovacco è caduto già sul secondo settore di pavé, a oltre 150 km dalla fine, e lì è finita la sua storia con la Roubaix: ritirato con commozione cerebrale e ferite al volto (ma gli esami per fortuna hanno escluso complicazioni); a fargli compagnia (come sempre verrebbe da dire) Daniel Oss, anche lui ferito anche se con problemi di minore entità.

Botte e ammaccature (in particolare al ginocchio) guaribili in via naturale per Davide Ballerini, coinvolto nella stessa caduta di Sagan; peggio è messo l'altro Soudal-Quick Step Kasper Asgreen, andato giù ad Arenberg e che ha avuto bisogno di alcuni punti sotto al mento; inoltre il danese si sottoporrà a radiografie per verificare le condizioni del polso.

Una commozione cerebrale e un profondo taglio intorno a un occhio sono il lascito della Roubaix per Sébastien Grignard: il 23enne della Lotto Dstny osserverà un periodo di riposo forzato. Molti altri corridori hanno riportato ferite e botte più o meno rimarchevoli nel corso della gara, ma al momento le squadre non hanno diffuso notizie relative a danni maggiori (fratture in particolare) per i ciclisti coinvolti.