Grace Brown campionessa olimpica ©UCI Cycling
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La rivincita di Grace Brown vale l'oro olimpico a cronometro

L'australiana vince la prima prova di ciclismo ai Giochi di Parigi, con un minuto e mezzo su Henderson e Dygert, che completano il podio. Longo Borghini ottava

27.07.2024 16:33

Non è ancora finita, ho ancora qualche grande obiettivo da raggiungere quest'anno. Continuate a supportarmi, e vedremo se riuscirò a concludere in bellezza.” Con queste parole, Grace Brown concludeva il suo messaggio di addio al ciclismo professionistico lo scorso 21 giugno, con un riferimento molto evidente al circoletto rosso sul calendario per il 27 luglio, e non poteva andare meglio di così, per la nuova campionessa olimpica a cronometro.

L'australiana, dopo la Liége-Bastogne-Liége vinta a fine aprile, aveva concentrato tutta la sua preparazione sulla crono delle Olimpiadi la prova di apertura del programma del ciclismo su strada. Un dominio dal primo all'ultimo dei 32.4 chilometri del percorso di Parigi, rifilando un minuto e mezzo al resto del mondo, guidato da Anna Henderson, argento per la Gran Bretagna.

La sfida annunciata alla vigilia era tra Brown e Chloe Dygert, che al mondiale di un anno fa la aveva battuta di sei secondi. Era stato uno dei tanti ottimi risultati nei grandi appuntamenti nelle prove contro il tempo di questi anni, mancando sempre l'obiettivo di pochi secondi: a Tokyo era stata quarta per sette secondi, al mondiale di casa nel 2022 argento per dodici, quella di apertura del Giro d'Italia di quest'anno per qualche decimo. Questa volta non c'è stato spazio per i rimpianti, anche perché senza la caduta dell'americana, una delle tante di giornata, il risultato non sarebbe cambiato.

È un oro che sa di coronamento di una carriera, che non finisce certo qui, ma solo a fine stagione, a meno di ripensamenti. Anche la gara in linea potrebbe diventare un obiettivo concreto per un'attaccante come lei, che potrebbe sorprendere le favorite da lontano come aveva fatto a Liegi qualche mese fa e in tante altre occasioni in passato, non avendo più nemmeno la pressione di essere all'ultima occasione. Ci sarà tempo per pensare anche ai mondiali di Zurigo, ma ora è il momento di celebrare una delle migliori corritrici degli ultimi anni, che aggiunge la vittoria più bella al suo album dei ricordi, forse andando anche oltre quello che aveva immaginato prima di dire addio.

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Cronometro interamente bagnata, che con un fondo stradale non sempre perfetto rende veramente insidiosi alcuni tratti, specialmente dentro il Bois de Vincennes, tra il primo e il secondo intermedio. Ne fanno le spese con una scivolata, nello stesso identico punto, sia Cecilie Uttrup Ludwig che Taylor Knibb, che aveva fatto registrare un ottimo tempo al T1. La statunitense, che tra qualche giorno sarà in gara anche nel triathlon, cade anche qualche centinaio di metri dopo, abbandonando completamente le chance di un podio a sorpresa.

Il suo è tempo è di pochi decimi superiore a quello di Marta Lach, che fissa il primo tempo di riferimento a 43'03" (45.149 la media), ma con le partenze a intervalli di un minuto e mezzo c'è poco tempo per stare sulla hot seat. Kim Cadzow (Nuova Zelanda) si porta al comando (41'46"), con oltre quaranta secondi su Mieke Kröger (Germania), mentre arrivano i riferimenti di tutte le partenti al primo rilevamento cronometrico.

La sfida a due è fin da subito la stessa del mondiale di Glasgow: al T1 Brown ha 5" su Dygert, mentre sono già più distanziate Anna Henderson (20") e Christina Schweinberger (29"). Sono racchiuse in pochi secondi Lotte Kopecky, Demi Vollering, Juliette Labous e Elisa Longo Borghini. La francese guadagna alla distanza e va nettamente davanti alle altre tre al secondo intermedio, mettendosi in corsa per una medaglia, anche se sono ancora dodici i secondi di ritardo da Henderson.

Grace Brown vola, Dygert scivola e perde anche l'argento

Brown va addirittura a riprendere Schweinberger e migliora di cinquantuno secondi il tempo della britannica Serve un'impresa a Dygert per recuperare sull'australiana, ma una scivolata in curva poco prima del secondo intermedio, giocandosi le chance di lottare per l'oro, e riaprendo completamente anche i discorsi per il podio. 

A quel punto per Brown basta solo non correre rischi nel finale, continuare a spingere fino al traguardo di Pont Alexandre III e poi lasciarsi andare. Il cronometro si ferma a 39'38" (49.05 di media), abbassato di un minuto e mezzo il miglior tempo parziale di Henderson, e medaglia d'oro al sicuro. Dygert si scompone nel finale e perde anche l'argento, salvando il podio per nove secondi su Labous. 

Bronzo per Chloe Dygert ©UCI Cycling
Bronzo per Chloe Dygert ©UCI Cycling

La francese è medaglia di legno, mettendosi nettamente alle spalle Vollering e Kopecky, mentre Longo Borghini è ottava dietro anche a Cadzow, perdendo diversi secondi nel tratto finale, e chiude a 2'11" dalla vincitrice. Non riesce ad essere pienamente competitiva Ellen van Dijk, che al rientro dopo la frattura alla caviglia di inizio giugno è undicesima a 2'43". 

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