Quale futuro per il Team Monti? La società registrata alla FCI, ma Lefevere sbotta: «Non ho più fiducia»
Nella scorsa estate l'imprenditore lombardo Antonio Monti aveva annunciato la creazione di una nuova formazione Continental con il proprio nome e che avrebbe rappresentato il vivaio della Deceuninck-Quick Step. Forte di uno staff blasonato, con Riccardo Magrini scelto come team manager, alla squadra sono stati accostati (perché di comunicati ufficiali, sinora, neanche l'ombra) come organico quindici giovani fra cui Jakob Dorigoni, Michele Gazzoli e Luca Colnaghi.
I giorni del 2020 sono passati uno via l'altro, con 158 squadre Continental registrate alla data attuale dall'UCI; nella lista manca ancora il Team Monti, su cui alcuni dubbi sono serpeggiati nelle ultime settimane. Il patron ha affermato che l'assenza è dovuta a problemi derivanti dalla Brexit (i cui risvolti, però, non sono ancora effettivi...) e che nel giro di pochi giorni sarebbe tutto stato sistemato. Proprio da ieri, meglio tardi che mai viene da dire, la squadra risulta ufficialmente affiliata alla Federciclismo, segno che qualcosa pare muoversi nella giusta direzione.
Chi pare non poterne più di questa impasse è Patrick Lefevere, coinvolto direttamente dato il ruolo della sua Deceuninck-Quick Step. Il manager belga ha rilasciato in giornata a Wielerflits delle eloquenti parole sulla vicenda: «Vedevo in questa collaborazione solo vantaggi ed ero entusiasta, perché la struttura pareva solida. Ma ora nutro qualche dubbio e le consegne del materiale che avevo ordinato per loro sono state interrotte. Materiale che ho ordinato io e per cui ho sostenuto costi vicini ai 200 mila euro. Da parte loro cercano di convincermi che andrà tutto bene, ma ho perso la fiducia. E siamo alla fine di gennaio. Non sarà facile per quei ragazzi trovare presto un posto da qualche parte».