Vuelta a España 2024, 9a tappa: tappa regina anticipata
Mancano ancora molte tappe di salita, ma questa è molto probabilmente la più simile ad un tappone. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
La 9a tappa, forse, è la tappa più dura della Vuelta a España 2024 (oltre 4000 metri di dislivello), sicuramente quella meglio disegnata, con tre impegnative salite poste in sequenza. Fin dai primi km si incontrano asperità più o meno semplici che contribuiscono al dislivello complessivo e potrebbero rendere molto dura la tappa in caso di un avvio veloce: si parte in salita verso il Tunél de La Gorgoracha, con il km0 posto a 1.7 km dalla vetta (media 5%) e subito dopo si trova un'altra salitella di 1.5 km al 4% (max 9%); quindi si incontrano in successione (senza mai poter recuperare in discese vere e proprie) le salite al Lago di Rules (circa 5 km al 4.5%, divisa in due tronconi al 7/8%), a Lanjaron (circa 7.5 km al 4.5%) e a Durcal (circa 6.5 km al 5%). Da qui il percorso è leggermente più agevole fino oltre Granada; uno strappo di 1.5 km al 6% consente di arrivare a Monachil dove poco dopo inizia la salita vera e propria al Puerto de El Purche: ignorando il dato ufficiale che include il falsopiano iniziale, sono 8.3 km all'8.2%, con un primo tremendo segmento di circa 6.5 km al 9.5% (max 17%), una breve discesa e l'ultimo km scarso di nuovo di salita in doppia cifra. Si scende veloci su strada ampia a Pinos Genil, dove la strada torna a salire in modo irregolare per 6.2 km al 5% (max 10%) per raggiungere Güéjar Sierra; qui la strada scende molto ripida per oltre un km fino al ponte sul rio Genil, dove inizia la salita all'Alto de Hazallanas: ignorando nuovamente il dato ufficiale, sono 7.2 km al 9.9%, con passaggi tremendi soprattutto nei primi 4 km (max 20%) e invece pendenze più abbordabili (7%) negli ultimi 2 km. Si scende di nuovo su Pinos Genil per percorrere una seconda volta i due tronconi della salita e scollinare quando mancano 22.7 km all'arrivo, dopo una settantina di km infernali. La discesa veloce termina a 7 km dal traguardo, con questi ultimi fondamentalmente pianeggianti.
Fari puntati su…
Andrà in scena un nuovo atto della rimonta di Primož (Red Bull – BORA – hansgrohe) su un Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team) che a Cazorla è crollato rapidmente in poche centinaia di metri. Questa tappa sarà completamente diversa dalla precedente e, pur essendo molto più dura, non è detto che debba per forza già capitolare l'australiano: d'altronde Ben O'Connor è un uomo di fondo che ha colto i suoi migliori successi con lunghe fughe, non certo un uomo esplosivo che può seguire Roglič sulle salite brevi. C'è senz'altro da attendersi, in ogni caso, una tattica aggressiva da parte dello sloveno che potrebbe tradursi in una tappa altamente selettiva che scaverà profondamente la classifica. Chi intanto è apparso molto brillante è Mikel Landa (Soudal Quick-Step) che in una tappa per veri scalatori potrebbe veramente uscire sulla distanza. E poi va per forza menzionato Enric Mas (Movistar Team) che in entrambi gli arrivi in salita già affrontati è stato l'unico a reggere le ruote dello sloveno. Colpo un po' a vuoto invece per Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny) che ha accusato su una salita dove invece non avrebbe dovuto aver problemi; vedremo se è stato un caso o se il ragazzo ancora un po' acerbo per i grandi giri e soggetto ad alti e bassi. Grandi cose ci si possono attendere da Antonio Tiberi (Bahrain - Victorious) che gestendo la salita finale è riuscito a restare molto vicino ai primissimi: se togliamo O'Connor il laziale sarebbe adesso sul podio ad appena 1'11" da Roglič.
Ovviamente a seguire non ci si può dimenticare di tutti gli altri uomini di classifica: tra i più solidi ci sono senz'altro Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) e Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), sia per il loro passato, sia per la costanza avuta fino a questo momento. Scricchiolano di più tutti gli altri, a partire dalla UAE Team Emirates che di fatto si trova senza un uomo di classifica credibile: in questo momento sono messi leggermente meglio Isaac Del Toro e Pavel Sivakov. Potrebbero far bene anche Matthew Riccitello e George Bennett (Free Palestine - Premier Tech), con l'americano che è ormai lontano dai piani alti della classifica e il neozelandese che tiene botta ma non appare in grado di essere realmente al livello dei migliori. Galleggiano fuori dalla top10 in cerca di una maggiore regolarità anche Sepp Kuss (Team Visma | Lease a Bike), David Gaudu (Groupama - FDJ) e Richard Carapaz (EF Education - EasyPost), uomini di spessore che per ora sono mai emersi come ci si sarebbe potuti aspettare. C'è da vedere poi quanto riuscirà a difendersi Cristián Rodríguez (Arkéa - B&B Hotels), ancora 7° in classifica grazie alla fuga di Yunquera. C'è poi Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) teoricamente il più forte in squadra che è in un ruolo ibrido tra quello di capitano e quello di luogotenente di O'Connor; molto dipenderà da quanto il leader se la caverà verso Granada: se dovesse crollare l'austriaco (tuttora 10° in classifica) avrà sicuramente il via libera.
Di scalatori interessanti ancora più lontani in classifica ce ne sono poi tantissimi e potrebbero sempre sperare di anticipare i big con una fuga a lunga gittata. Proviamo ad elencare un po' di nomi: Guillaume Martin (Cofidis), Adam Yates e Marc Soler (UAE Team Emirates), Tao Geoghegan Hart e Giulio Ciccone (Bahrain - Victorious), Nairo Quintana, Einer Rubio e Oier Lazkano (Movistar Team), Louis Meintjes (Intermarché - Wanty), Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team), Eddie Dunbar e Filippo Zana (Team Jayco AlUla). Quest'ultimo è in vantaggio rispetto a tutti gli altri fin qui citati nella speciale classifica dei GPM (in questo momento è 3°), che vede in testa lo stesso Roglič, con 2 punti di vantaggio su Sylvain Moniquet (Lotto Dstny) anch'egli chiamato a ripetersi e mettersi in gioco in questa lotta.
Vuelta a España 2024, gli orari della nona tappa
La partenza ufficiale è in programma per le 12:49 mentre l'arrivo è previsto intorno tra le 17:15 e le 17:45. Sarà trasmessa in tv su Eurosport e in streaming su Discovery+ (dalle 14:30 alle 18:00).