Démare, un'onda anomala a Arlanc
Delfinato: Arnaud rifila due bici a tutti e conquista la sesta vittoria stagionale. Quarto Colbrelli, nono Bettiol
Quando si tratta di gare di prima fascia, quelle del calendario World Tour, Arnaud Démare potrà difettare di un po' di continuità, ma è innegabile che quando il velocista della FDJ riesce a trovare la giornata buona allora riesce a regalare delle gran belle perle allo sprint: il finale della seconda tappa del Criterium del Delfinato è una di queste con il 25enne transalpino che ha rifilato un distacco nettissimo a tutti i suoi rivali per andare a conquistare il sesto successo personale del 2017, il sedicesimo della squadra diretta da Marc Madiot.
La fuga parte al chilometro 0
Questa seconda tappa del Delfinato presentava un percorso meno impegnativo rispetto a quella di ieri, ma comunque l'arrivo non era scontato: lungo i 171 chilometri tra Saint-Chamond e Arlanc l'insidia maggiore era rappresentata dalle due salite ravvicinate del Col de Verrières-en-Forez e del Col de Baracuchet a circa metà percorso, un tratto in cui il gruppo sarebbe potuto frazionarsi in più parti. La fuga del giorno è partita subito dopo il via ufficiale: ad uscire dal gruppo sono stati Koen Bouwman (Team LottoNL-Jumbo), Mickaël Delage (FDJ), Nathan Brown (Cannondale-Drapac) e Romain Combaud (Delko Marseille Provence KTM), ma dopo quanto successo ieri il plotone non ha mai lasciato un gran margine agli attaccanti.
Valutata la situazione e le scarsissime possibilità di riuscita della fuga, dopo 30 chilometri Delage ha deciso di lasciare sfilare dalla fuga facendosi riprendere dal gruppo principale: la mossa si rivelerà poi molto importante in seguito. Davanti sono quindi rimasti solo Bouwman, Brown e Combaud mentre nel gruppo a fare il ritmo erano come da copioni gli uomini della Lotto Soudal del leader Thomas De Gendt: per alcuni chilometri Brown è stato maglia gialla virtuale, ma quella dell'americano non è mai stata una vera e propria minaccia nei confronti del vincitore della tappa di ieri.
L'Astana riscrive un copione scontato
Lo scenario in corsa è cambiato ai piedi del Col de Verrières-en-Forez, salita di seconda categoria, subito dopo che il terzetto in fuga ha toccato il suo vantaggio massimo di 3'50": l'Astana ha portato una seria accelerazione in gruppo che ha fatto crollare il ritardo nei confronti della fuga e che ha anche diminuito il numero di corridori nel gruppo. Uno dei primi velocisti ad andare in difficoltà in salita è stato Arnaud Démare che è salito del proprio passo circordato dai compagni di squadra pronti ad aiutarlo a rientrare.
Il forcing dell'Astana è proseguito sul successivo Col de Baracuchet dove il plotone si è spezzato in tre tronconi. A quel punto Koen Bouwman, Nathan Brown e Romain Combaud avevano appena 50" di vantaggio sulla prima parte del gruppo e così è partito all'attacco il kazako Alexey Lutsenko che ha rapidamente annullato il gap dando vita ad un quartetto di fuggitivi. L'azione ben riuscita di Lutsenko ha logicamente fatto sì che gli uomini Astana interrompessero il loro lavoro in testa al gruppo che quindi ha rallentato nell'ultimo tratto di discesa e lungo a discesa seguente: i battistrada quindi sono riusciti a sfiorare nuovamente i due minuti di vantaggio, ma hanno ricominciato a perdere nel tratto di pianura che portava al primo passaggio sulla linea d'arrivo ad Arlanc.
Lutsenko ci prova tutto solo
A 31 chilometri dal traguardo, proprio in corrispondenza con il transito sotto al traguardo e con il gruppo inseguitore a solo un minuto di distanza, Alexey Lutsenko ha deciso di provare a fare tutto da solo: sfruttando una lieve pendenza ha staccato i compagni di fuga e dato filo da torcere a Bahrain-Merida, Dimension Data e Direct Energie che si erano fatte carico di gestire l'inseguimento al corridore kazako.
Lutsenko non ha mai avuto un vantaggio tale da far pensare che potesse farcela, ma per un bel tratto i chilometri ancora da percorrere sono diminuiti più velocemente dei secondi di margine ancora a disposizione del corridore dell'Astana: Lutsenko non si è arreso neanche quando gli erano rimasti ormai meno di 10" e ha continuato a spingere a tutta con una bellissima pedalata fino al definitivo ricongiungimento avvenuto ai meno 3 chilometri; un'azione da applausi anche se non ha portato a risultati concreti.
Grande lavoro di Jacopo Guarnieri
Il finale è stato quindi questione per i velocisti, ma gli ultimi 4 chilometri quasi interamente in rettilineo hanno impedito una buona organizzazione da parte delle squadre: la mancanza di una curva che allungasse un po' il gruppo ha fatto sì che in testa al gruppo i colori delle maglie cambiassero molto rapidamente vista la possibilità di recuperare posizioni da dietro abbastanza agevolmente.
All'ultimo chilometro a prendere la testa del gruppo è stata la Katusha-Alpecin con due uomini pronti a lanciare Alexander Kristoff, non al meglio in questi giorni per qualche piccolo problema di salute. Il vero capolavoro però l'ha fatto la FDJ che ha messo Delage, riposatosi dopo il breve tratto iniziale in fuga, e soprattutto un grande Jacopo Guarnieri a piena disposizione di Démare: il trenino è riuscito a recuperare posizioni sul lato destro della carreggiata sfiorando transenne e altri corridori, l'apripista azzurro si è fatto largo di mestiere aiutandosi un po' con il fisico ed è riuscito a portare il suo capitano Démare in posizione perfetta, a ruota del britannico Ben Swift che a suo volta era in scia a Kristoff.
Vittoria nettissima di Démare
Aiutato al meglio dai suoi compagni di squadra, Arnaud Démare ha poi scelto di giocare d'anticipo lanciando lo sprint quando ancora l'ultimo uomo di Alexander Kristoff non aveva terminato del tutto il suo lavoro: quando si è visto affiancato, il norvegese non è praticamente neanche riuscito a reagire e d'esperienza è riuscito a salvare almeno la seconda posizione aiutato da una traiettoria interna in un leggerissima curva. Ma Démare oggi è stato assolutamente perfetto e probabilmente avrebbe vinto qualsiasi fosse stato l'approccio allo sprint: il francese della FDJ ha rifilato infatti un distacco di almeno due biciclette ad Alexander Kristoff.
Terzo è arrivato Nacer Bouhanni che aveva provato a seguire Arnaud Démare salvo poi trovarsi leggermente chiuso da Kristoff, mentre Sonny Colbrelli ha fatto la volata completamente dall'altro lato ed ha chiuso in quarta posizione: con questo piazzamento il corridore della Bahrain-Merida si è preso la maglia verde di leader della classifica a punto visto che già ieri era stato sesto. A seguire gli altri piazzati sono stati Bauhaus, Boasson Hagen, Swift, Ackermann, Bettiol e Coquard, con quest'ultimo che si è perso proprio nell'ultimo chilometro dopo un bel lavoro dei suoi compagni di squadra.
Domani rivicinta tra velocisti
La classifica generale è rimasta invariata nella sua sostanza: Thomas De Gendt è sempre davanti a tutti con 48" di vantaggio su Axel Domont, a 1'03" c'è Diego Ulissi, a 1'07" Pierre Latour ed Emmanuel Buchmann e a 1'09" tutti gli altri che si sono un po' rimescolati rispetto a ieri per via della somma dei piazzamenti nelle prime due tappe. Per domani si prevede una rivicinta tra le ruote veloci del gruppo: da Le Chambon-sur-Lignon a Tullins i corridori dovranno percorrere 184 chilometri con tre gran premi della montagna di quarta categoria e uno solo di terza, ma gli ultimi 40 chilometri saranno molto veloci e perfetti per andare a chiudere agevolmente sui corridori che saranno andati all'attacco fin dall'inizio.