Donne Élite

Lo spunto di Grace Brown dopo un giorno di anarchia

09.09.2022 21:02

Alla Vuelta femminile s'impone l'australiana battendo in uno sprint a due Elise Chabbey. Terzo posto per Elisa Balsamo al termine di una tappa combattuta dal primo all'ultimo chilometro. Annemiek van Vleuten sempre in rosso


Era una frazione tutta da interpretare, la terza della Vuelta femminile, Camargo-Aguilar de Campoo di 96.4 km, ed è stata in effetti una sequela mai finita di tentativi di fuga, attacchi, contropiede e progressioni assortite; l'ultimo assalto è stato quello buono e ha portato al successo della trentenne australiana Grace Brown, donna squadra della FDJ-Suez che però non disdegna la stoccata personale, quando ha la possibilità di far la propria corsa. La ricordiamo in primavera seconda alla Liegi, ma in questo 2022 ha collezionato anche titoli a cronometro (quello australiano e quello dei Giochi del Commonwealth), oltre a due successi tra Women's Tour e La Périgord Ladies.

Vediamo come è maturata la vittoria di Brown. Partenza infuocata con mille tentativi tutti regolarmente annullati dopo poco dal gruppo. Lucinda Brand (Trek-Segafredo) ha rafforzato la propria maglia a pois transitando per prima al Gpm di Alto de Hijas (ai -77), poi sulla lunghissima (ma molto facile) salita di Hoces de Barcena il plotone si è selezionato, perdendo via via pezzi: anche se spesso la strada era un semplice falsopiano, non mancavano tratti con pendenze un po' più accentuate, su cui in tante si sono staccate anche per l'alto ritmo tenuto durante tutta la tappa.

Quando si era in vista dello scollinamento, a Mavi García (UAE ADQ) s'è chiusa la vena, sicché ha attaccato una prima volta ai -40, e poi - dopo un breve contrattacco di Kasia Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing) - di nuovo ai -36.7 (4.4 km dalla vetta), ma anche stavolta con ha trovato grande spazio, venendo ripresa a 500 metri dal Gpm dei -32.4 da un gruppetto comprendente la maglia rossa Annemiek van Vleuten (Movistar) e tutte le migliori della classifica, tra le quali Niewiadoma è transitata per prima.

Finite le asperità, c'era questo drappellone di una ventina abbondante di ragazze e la vittoria di tappa era completamente in questione. Ai -26.7 è allora scattata Grace Brown (FDJ-Suez), e poco dopo, ai -25.5, è partita pure Amber Kraak (Jumbo-Visma). L'ex canottiera olandese ha raggiunto Brown ai -22, poi la coppia ha proceduto per un po' sugli stradoni in altopiano che continuavano a far male a tante, che si staccavano una dopo l'altra. Ai -19 i resti del gruppo - 13 atlete - hanno ripreso le battistrada e a questo punto Annemiek in prima persona ha ben pensato di spingere. Non per il fatto che alcune rivali di mezza classifica come Anna Shackley (SD Worx), Juliette Labous (FDJ) o Brodie Chapman (FDJ), tutte in top ten, fossero rimaste invischiate nel secondo gruppetto: non facevano comunque paura alla 39enne di Vleuten.

Molto più semplicemente, la leader della corsa si è messa al servizio della compagna Arlenis Sierra, tra le più veloci a salvarsi e a restare nel primo gruppetto. Ma la cubana ha dovuto metterci del proprio per salvarsi ogni volta che qualcuna comunque scattava: il finale irregolare favoriva i tentativi di colpo di mano che infatti si sono moltiplicati a dismisura, tra la solita Mavi García (altre due sparate ai -13 e ai -11) e le mire delle Canyon (Niewiadoma, poi Chabbey) e quelle di un'inesauribile Grace Brown, che proprio con la Chabbey si è avvantaggiata ai -9.5.

Su quest'attacco, il drappello della maglia rossa ha rallentato e da dietro son rientrate altre 15, tra le quali altre ruote veloci come per esempio Elisa Balsamo (Trek); ma quel che è mancato è stato il tempo e il modo di organizzare un inseguimento serio, sicché di colpo le due evase si son ritrovate ad amministrare mezzo minuto. Dietro non è mancato qualche tardivo tentativo di contrattacco, tutto vano perché la coppia al comando ha condotto in porto l'azione vincente.

La volata a due è stata presa in testa da Chabbey che nulla ha potuto opporre quando l'avversaria l'ha rimontata negli ultimi 100 metri. Per Grace è il quinto successo di una stagione che può essere tranquillamente considerata come la sua migliore dal punto di vista dei risultati; la svizzera si accontenta di aver guadagnato qualche secondo (e una posizione, dalla decima alla nona) in classifica. A 8" è arrivato il gruppo (che ha recuperato tantissimo nel finale, mentre le due battistrada rallentavano in vista dello sprint), regolato per il terzo posto da Balsamo su Lotte Kopecky (SD Worx), Sierra, Alexandra Manly (BikeExchange-Jayco), Silvia Persico (Valcar-Travel & Service), Niewiadoma, Elisa Longo Borghini (Trek) e Van Vleuten decima.

Annemiek guida la generale con 1'55" su Longo Borghini, 2'24" su Demi Vollering (SD Worx), 2'41" su Ane Santesteban (BikeExchange) e Liane Lippert (DSM), 2'46" su Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ), 2'58" su Shackley, 3'19" su Labous, 3'20" su Chabbey e 3'32" su Chapman. Appena fuori dalle dieci Niewiadoma a 3'34", García a 4'03" e Persico 13esima a 4'07". Domani la quarta tappa sarà la Palencia-Segovia di 160.4 km, con diversi saliscendi nella prima parte su cui assisteremo a una gran battaglia per produrre una fuga, e con un finale parimenti accidentato sulle salitelle intorno a Segovia. Anche il traguardo è su una rampetta, e la giornata promette di essere più impegnativa di quanto non potrebbe sembrare a una prima occhiata all'altimetria.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!