The Küng of the rain
Sotto la pioggia del Binck Bank Tour, lo svizzero della BMC vince la prima crono di peso della carriera; a podio Bodnar e Dumoulin
Quest'anno l'aveva sfiorata prima al Giro di Svizzera e poi a Düsseldorf al Tour de France cogliendo due secondi posti, ma oggi finalmente è arrivata: il 23enne svizzero Stefan Küng è riuscito oggi a conquistare la prima vittoria da professionista (Campionato Nazionale escluso) in una prova a cronometro e lo ha fatto con un campo partenti di primissimo livello. Il successo del talento della BMC è arrivato nella seconda tappa del Binck Bank Tour che si è disputata su un tracciato di 9 chilometri e con diverse curve nella cittadina olandese di Voorburg: un prova molto intensa, ideale quindi per un corridore che a soli 21 anni era stato campione del mondo dell'Inseguimento su pista. E con la vittoria di tappa Stefan Küng ha preso anche la maglia di leader della corsa visto che ordine d'arrivo e classifica praticamente coincidono.
Küng unico sotto gli undici minuti
Questa cronometro del Binck Bank Tour era iniziata già ieri in un certo senso. Tutti i principali specialisti delle prove contro il tempo, infatti, avevano tirato i freni nella volata di ieri per garantirsi le ultime posizioni del gruppo principale e quindi una partenza tra i primi oggi: le previsioni meteo, infatti, parlavano di un possibile peggioramento nel corso del pomeriggio che avrebbe potuto avere un peso notevole visto il percorso abbastanza tecnico; Bodnar, Dowsett, Dumoulin, Van Emden, Küng, Van Avermaet, Brändle e Boom erano tutti tra i primi 15 corridori a prendere il via nella cronometro.
Alla fine coloro che hanno inaugurato le partenze di questa seconda tappa non sono riusciti ad evitare la strada bagnata, ma con il passare del tempo la pioggia si è fatta sempre più intensa e così i giochi per la vittoria di giornata sono terminati praticamente subito: dopo Stefan Küng sono partiti 166 corridori ma nessuno è riuscito a migliorare il tempo del giovane talento svizzero che ha viaggiato a poco più di 49 km/h di media fermando il contrometro in 10'58", unico corridore a scendere sotto alla barriera degli undici minuti. Il dato della velocità dimostra quanto il percorso di questa cronometro, nonostante fosse interamente in pianura, richiedesse prudenza da parte degli atleti per via della strada bagnata.
Bodnar e Dumoulin sul podio
Prima dell'arrivo di Stefan Küng solo il polacco Maciej Bodnar aveva avuto l'onore di sedersi per qualche minuto nell'angolo del leader: il forte passista della Bora-Hansgrohe ha dimostrato di avere ancora una condizione fisica molto buona dopo il successo nella cronometro di Marsiglia al Tour de France e la medaglia d'argento ai Campionati Europei si Herning, ma il suo tempo di 11'02" gli è valsa solo la seconda posizione a 4" dal vincitore.
Il podio di tappa è stato completato da un altro specialista delle prove contro il tempo, l'olandese Tom Dumoulin che ha chiuso in 11'03" a soli 5" da Küng. Il leader del Team Sunweb, trionfatore all'ultimo Giro d'Italia, probabilmente sperava di cogliere un successo davanti al pubblico di casa, ma quasi sicuramente la strada bagnata ha condizionato più lui che non chi è riuscito a batterlo oggi: a mettere la parola fine su questo Binck Bank Tour ci sono un paio di tappe impegnative che sono decisamente più favorevoli a Dumoulin che non a Küng o Bodnar, e l'olandese non poteva quindi osare troppo nella cronometro di oggi rischiando di dire addio ad ogni velleita in classifica generale dopo sole due tappe.
Caduta per Tony Martin
Un altro dei grandissimi specialisti delle prove a cronometro al via di questo Binck Bank Tour è il campione del mondo Tony Martin: il tedescone della Katusha-Alpecin forse ha un po' sottovalutato il rischio pioggia e così oggi si è ritrovato a partire più di un'ora dopo (65 minuti per la precisione) rispetto a Küng, proprio quando le condizioni stavano iniziando a peggiorare. Purtroppo la cronometro di Martin è stata condizionata da una scivolata, come poco prima di lui aveva fatto anche il connazionale e compagno di squadra Nils Politt: alla fine Tony Martin ha chiuso con il tempo di 11'38" a 40" dal vincitore. Un bello spavento se lo è preso anche Elia Viviani a cui è "scappata" la ruota posteriore in una curva a sinistra, ma il veronese è riuscito ad evitare la caduta con un abile controllo.
In quarta posizione così troviamo un nome un po' a sorpresa, quello del danese Søren Kragh Andersen che tra un paio di giorni compirà 23 anni: il giovane della Sunweb aveva già fatto vedere in passato di sapersela cavare molto bene nelle prove contro il tempo su distanze ridotte ed oggi è stato capace di perdere solo 3" nei confronti del compagno di squadra Tom Dumoulin. Un piazzamento nelle prime posizioni se lo sono anche guadagnato l'olandese Lars Boom, quinto a 10" da Küng, e poi ancora Yves Lampaert, sesto a 12", Matthias Brändle, Miles Scotson, Tim Wellens e Jon Van Emden che in quest'ordine hanno completato la top10. Il migliore degli italiano è stato Filippo Ganna, 13° a 20".
Bene Tim Wellens e Wout Van Aert
In ottica classifica generale, detto della buona prestazione di Tom Dumoulin, va registrato anche il nono posto di Tim Wellens a 12" dall'olandese: il belga della Lotto Soudal non è uno specialista delle cronometro, ma appena sente due gocce di pioggia mette il turbo e già ieri era stato bravo a conquistarsi il quarto posto nella griglia di partenza di oggi. Anche il quinto posto di Lars Boom potrebbe essere un risultato molto interessante visto che stiamo parlando di un corridore che questa corsa l'ha vinta del 2012 e ha fatto secondo nel 2014, ma quest'anno è sempre sembrato molto lontano dai suoi giorni migliori quando si tratta di muri, côtes o comunque di percorsi mossi.
Gli altri uomini di classifica sono arrivati tutti abbastanza vicini, ma comunqe con alcuni secondi di differenza uno dall'altro: Wout Van Aert, uomo da tenere molto seriamente d'occhio, ha chiuso in 11'19" a 16" da Tom Dumoulin ed è riuscito a far meglio di Niki Terpstra (11'23"), Philippe Gilbert (11'24"), Greg Van Avermaet (11'26") e Jens Keukeleire (11'30"). Fuori dai giochi invece è Tiesj Benoot della Lotto Soudal che è scivolato in una curva a sinistra: il giovane belga si è rialzato e ha concluso la cronometro, ma il suo tempo è stato superiore di circa due minuti rispetto a quello dei potenziali rivali.
Peter Sagan si difende bene
Sugli stessi tempi degli altri "big" è arrivato anche lo slovacco Peter Sagan che, in qualità di leader della corsa, è scattato per ultimo con la strada quasi allagata: il capitano della Bora-Hansgrohe ha chiuso con lo stesso tempo di Terpstra in 11'23", ma paradossalmente in classifica generale gli sarebbe quasi convenuto non vincere ieri perché un asfalto in condizioni migliori gli sarebbe forse valso più dei 10" di abbuono guadagnati con la vittoria di tappa. In ogni caso ora Sagan è ottavo in classifica a 15" a soli 10" da Tom Dumoulin.