Caso Samuel Sánchez, lo spagnolo riesce a dimostrare la buona fede e riceve la sanzione minima prevista
Con un comunicato, l'UCI annuncia che Samuel Sánchez è stato squalificato per due anni. Ma la vicenda che ha coinvolto l'oro olimpico di Pechino 2008 è decisamente particolare: l'asturiano era stato trovato positivo al GHRP-2, uno steroide anabolizzante, il 9 agosto 2017 e da allora era formalmente sospeso, con il BMC Racing Team che l'aveva licenziato dopo le controanalisi.
Ma le indagini hanno riscontrato una storia diversa: l'UCI ha infatti accettato le prove che Sánchez ha sottoposto a sua discolpa, riuscendo a dimostrare che la sostanza incriminata era verosimilmente presente in un prodotto contaminato da lui preso senza che fosse a conoscenza della presenza del materiale. Si tratta di uno dei pochi casi in cui la federazione internazionale ha dato di fatto ragione all'accusato, affibbiandogli solamente la pena minima prevista in questi casi e decidendo di non comminare alcuna sanzione pecuniaria. Il fine pena per Sánchez è previsto per il 16 agosto 2019, ma il quarantunenne ha comunque confermato di non voler tornare alle competizioni.