Michael Matthews vince a Melfi su Mads Pedersen e Kaden Groves © Giro d'Italia
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Non scherzate mai col Matthews!

Bling vince d'autorità la terza tappa del Giro, battuti a Melfi Mads Pedersen e Kaden Groves. Remco-Primož, battaglia al traguardo volante, Pinot punta la classifica GPM

08.05.2023 17:41

Michael Matthews ha attraversato una parte iniziale della stagione 2023 complicata dalla positività al covid che gli ha fatto perdere diverse corse, tra cui le classiche delle Ardenne dove ha spesso fatto bene. Ma oggi con la vittoria della terza tappa al Giro, l'australiano torna a far parlare di sè ed anzi può a ben vedere collocarsi nel ristretto novero dei pretendenti alla maglia ciclamino.

L'avvicinamento al Giro del ciclista australiano non è stato semplice, avendo perso prima l'opportunità di competere alla Milano - Sanremo e successivamente alla maggior parte delle classiche del Nord. Matthews aveva iniziato discretamente in Australia con due top five durante il Tour Down Under ed un quarto posto alla Cadel Evans Great Ocean Ride. I problemi per lui sono iniziati al termine della settima tappa della Parigi Nizza quando annunciava tramite un post su Instagram la sua positività al covid. Il recupero è stato piuttosto lento ed è coinciso una settimana fa con un quattordicesimo posto alla Classica di Francoforte, prima di partire da Fossacesia Marina per il suo quarto Giro d'Italia.

Giro d'Italia 2023, la cronaca della terza tappa

Da Vasto a Melfi i km sono 213. Quattro le regioni attraversate, rotolando verso sud e attraversando Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata. I primi 170 km non presentano particolari insidie altimetriche, a differenza degli ultimi 40 dove la bagarre potrebbe scoppiare da un momento all’altro. Infatti i due gpm ravvicinati del Valico dei Laghi di Monticchio e del Valico La Croce, entrambi con una pendenza media superiore al 6%, uniti alla tortuosità delle strade, saranno i punti salienti della tappa odierna per quanto riguarda lo svolgimento del finale, che nelle previsioni dovrebbe concludersi con la volata di un gruppo ridotto. In più, la pioggia prevista nella parte conclusiva della tappa potrebbe indurirla ulteriormente.

Pronti via e scattava subito la coppia Corratec formata da Alexander Konychev e Veljko Stojnić. Nessuna reazione da parte del gruppo che lasciava andare la coppia. Il massimo vantaggio della fuga, di 7 minuti sul gruppo maglia rosa, veniva fatto segnare intorno al km 20. Le squadre più attive in testa al gruppo erano Jayco AlUla, Trek Segafredo ed Alpecin Deceuninck. All’inizio del primo gpm del Valico dei Laghi di Monticchio il vantaggio della coppia di testa era sceso a 1 minuto. Jayco AlUla e Trek Segafredo imponevano un forcing deciso all’inizio della prima salita ed il vantaggio di Konychev e Stojnić scendeva drasticamente. Tra i primi nomi di rilievo ad alzare bandiera bianca vi era quello di Paul Lapeira (AG2R Citroën), attuale maglia azzurra, che sarebbe quindi cambiata al termine della tappa. Konychev era il primo fuggitivo ad essere ripreso a 37 km dalla conclusione mentre il gruppo iniziava ad allungarsi nel tratto più duro della salita.

Il primo velocista puro a perdere contatto era Mark Cavendish (Astana Qazaqstan). Stojnić veniva ripreso ai meno 36. Anche la maglia ciclamino Jonathan Milan (Bahrain Victorious) si sfilava mentre un inesauribile Filippo Zana (Jayco AlUla) faceva il ritmo in testa al gruppo. Altri velocisti che venivano meno erano Fernando Gaviria (Movistar) e David Dekker (Team Arkea Samsic). Lo stesso Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), secondo in classifica generale, si sfilava nelle retrovie. Thibaut Pinot (Groupama FDJ) scollinava in prima posizione, vestendo così virtualmente la nuova maglia azzurra. Nella discesa Sepp Kuss, prezioso gregario di Primož Roglič era costretto a fermarsi a bordo strada e cambiare la bici. Pinot scollinava in prima posizione anche sul Valico La Croce, mentre Mads Pedersen (Trek Segafredo), che aveva perso una quindicina di secondi, rientrava nel gruppo principale in discesa, aiutato da alcuni compagni di squadra. 

Anche Joao Almeida (UAE Team Emirates) era vittima di un problema meccanico ma non perdeva contatto dal gruppo. Al secondo traguardo intermedio di Rapolla era Remco Evenepoel (Soudal Quick Step) a transitare in prima posizione davanti a Primož Roglič (Jumbo Visma), guadagnando così un altro secondo in classifica generale nei confronti dello sloveno.

Erano Trek Segafredo e Jayco AlUla a dividersi le operazioni per la volata, con Michael Matthews che partiva a circa 100 metri dalla linea d'arrivo, riuscendo a mantenere le distanze sugli altri sprinters. L'australiano aveva la meglio su Mads Pedersen (Trek Segafredo) e Kaden Groves (Alpecin Deceuninck), mentre chiudevano la top five Vincenzo Albanese (EOLO Kometa) in quarta posizione e Stefano Oldani (Alpecin Deveuninck) in quinta posizione.

La top ten era completata, dal sesto al decimo posto, da Sven Erik Bystrøm (Intermarchè Circus Wanty), Primož Roglič (Jumbo Visma), Simone Velasco (Astana Kazakstan), Toms Skujiņš (Trek Segafredo) ed Andrea Vendrame (AG2R Citroën). La prima vittoria stagionale di Matthews, come detto in apertura, consente al ciclista australiano di puntare deciso alla maglia ciclamino, anche se gli avversari non mancano. 

In classifica generale Evenepoel resta in maglia rosa con 32 secondi di vantaggio su João Almeida (UAE Team Emirates) e 44 secondi di vantaggio su Primož Roglič.

Domani è il programma la quarta tappa da Venosa a Lago Laceno di 175 km. Si inizia a fare sul serio con tre gpm di seconda categoria: Passo delle Crocelle, Valico di Monte Carruozzo e Colle Molella. Quest’ultimo, in particolare, sfiora i 10 km di lunghezza e presenta una parte centrale durissima, con tre km vicini al 10% di pendenza media. I big di classifica avranno pane per i loro denti ed al termine della tappa la classifica generale potrebbe mostrare interessanti novità.

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Giuseppe Scarfone
Da sempre amico, amante e praticante del ciclismo, scrivo nel tempo libero per diletto e per passione.