Consonni, il baffo che piace. E che vince
Uno-due italiano nell’ultima tappa del Saudi Tour con Simone che conquista il successo davanti a Matteo Malucelli; Ruben Guerreiro porta a casa la generale su Davide Formolo e Santiago Buitrago
Si avvicinano gli Europei su pista e anche Simone Consonni, come Jonathan Milan, esibisce in Arabia Saudita una forma smagliante: il bergamasco ottiene una splendida vittoria, lui che non è così abituato a festeggiare su strada (quello odierno è solo il terzo successo nel suo palmarès), e annuncia che questo 2023 potrebbe essere per lui un anno di svolta. Non più obbligato a tirare le volate a Elia Viviani, potrebbe in effetti trovare molti più spazi per sé nella stagione della Cofidis.
La quinta frazione del Saudi Tour porta i corridori da AlUla Old Town a Maraya dopo 143 km adatti ai velocisti resistenti con l’arrivo che sale al 5/6% e dove è presente un lungo tratto di sterrato intorno ai -35 dall’arrivo. Dopo circa 20 km si forma la fuga di giornata composta da Marcus Sander Hansen (Uno-X Pro Cycling Team), Kamil Malecki (Q36.5 Pro Cycling Team), Txomin Juaristi (Euskaltel Euskadi), Alessandro Iacchi e Etienne Van Empel (Team Corratec) e Ceriel Desal (Bingoal WB) ed è proprio quest’ultimo l’uomo messo meglio in classifica con un distacco di 5’11" dal leader Ruben Guerreiro (Movistar).
La tappa non è lunghissima e il gruppo, tirato principalmente dagli uomini della Bahrain-Victorius di Santiago Buitrago ma soprattutto di Jonathan Milan, non concede mai più di 3’30" di vantaggio. Arrivati al tratto di sterrato, lungo 7.5 km, sono gli uomini della Movistar a prendere in mano la situazione per tenere il loro capitano Guerreiro fuori dai guai, da segnalare solo la foratura di Guillaume Van Keirsbulck (Bingoal). Appena tornati sull’asfalto ai -27 attacca a sorpresa Mark Donovan (Q36.5) ma il suo tentativo viene annullato dopo circa 5 km.
Il gruppo fa bene i conti e l’ultimo della fuga, Malecki, viene ripreso ai -2, la Bahrain anticipa troppo le operazioni e quando mancano ancora 1000 metri Milan è già solo; sembra allora poter emergere Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla), che però parte troppo presto e si espone alla bellissima rimonta di Simone Consonni (Cofidis), che supera l'olandese con autorità e contiene la furiosa rimonta di Matteo Malucelli (Bingoal) a propria volta partito forse troppo dietro; sul podio con i due italiani Pascal Ackermann (UAE Team Emirates), completano la top 10 Groenewegen, Max Kanter (Movistar), Cees Bol (Astana Qazaqstan Team), Juan Josè Lobato (Euskaltel), Marco Tizza (Bingoal), Szymon Sajnok (Q36.5) e Jonathan Milan (Bahrain).
Vince questa edizione del Saudi Tour Ruben Guerreiro con 8" su Davide Formolo (UAE), 9" su Santiago Buitrago (Bahrain), 18" su Felix Grossschartner (UAE) e 24" su Jonathan Milan; chiudono la top 10 Bol a 32", Will Barta (Movistar) a 37", Xabier Azparren (Euskaltel) a 38" e Tizza a 43". Le altre classifiche vedono Groenewegen primeggiare in quella a punti e Buitrago in quella dei giovani.