Corse

Presentato il percorso della Tirreno-Adriatico 2025

Edizione dai chilometraggi elevatissimi, con tanto dislivello nel cuore dell'Appennino: tante salite separano la cronometro inaugurale dalla tappa regina di Frontignano

12.12.2024 14:47

Oggi è stato presentato il percorso della Tirreno-Adriatico 2025. Il tracciato propone molti tracciati inediti per la corsa, almeno dopo le prime due tappe e mezze che si svolgono su strade arcinote alla Corsa dei Due Mari negli ultimi anni. Inedito è già il finale in salita verso Colfiorito al terzo giorno, versione indurita della classica lunga tappa di preparazione per la Classicissima di primavera; seguono una cavalcata appenninica abruzzese con finale esplosivo a Trasacco, una tappa di muri (ma anche qualcosa in più) verso Pergola e la tappa di montagna molto tosta di Frontignano. Spicca un dato impressione: dalla seconda alla sesta tappa (escludendo quindi la cronometro e la passerella finale) si sommano 974 km, ovvero 195 km al giorno. Tutte queste sono peraltro molto raramente pianeggianti: sarà una vera corsa di fondo.

 

Le tappe nel dettaglio

Lunedì 10 marzo - 1a tappa: Lido di Camaiore - Lido di Camaiore (Cronometro individuale - 9.9 km)

Altimetria 1a tappa

Si comincia con la solita cronometro andata e ritorno a Lido di Camaiore, tutta pianeggiante e tutta sul lungomare, quindi facilmente condizionabile dal vento. 
 

 

Martedì 11 marzo - 2a tappa: Camaiore - Follonica (189 km)

Altimetria 2a tappa

Prima tappa in linea destinata alle ruote veloci, quasi identica all'anno passato ma ancora più agevole. In partenza complica le cose la salita a Montemagno (2.6 km al 4.8%) ma servono più di 100 km pianeggianti o lievemente ondulati per incontrare un altro ascesa, quella al GPM di Canneto (4.1 km al 4%). Sono ancora del tutto pianeggianti gli ultimi 50 km di corsa, incluso il circuito finale attorno a Follonica
 

 

Mercoledì 12 marzo - 3a tappa: Follonica - Colfiorito (239 km)

Altimetria 3a tappa

Tappa infinita, perfetto allenamento per la Sanremo, ma con finale quasi in montagna, anche se abbordabile. Nei primi 120 km si concentrano le prime difficoltà consistenti, ovvero le salite a Roccastrada (5.4 km al 5%), Passo del Lume Spento (GPM; 12.4 km al 3.9%), San Quirico d'Orcia (3.2 km al 4.9%) e La Foce (GPM; 3.4 km al 5.4%). Tuttavia non inganni il profilo ufficiale: il percorso anche nei successivi km è molto mosso; in particolare dopo Castel del Piano inizia un tratto di una ventina di km, tanto tortuoso nella planimetria quanto nervoso nell'altimetria, con brevi salite a Pila, San Martino in Colle, Torgiano e Colle di Bettona. Poco più di 20 effettivamente pianeggianti portano a Foligno, quindi poco dopo ai piedi dell'ascesa finale: in tutto sono 18 km al 3.1%, divisi di fatto in un primo duro tratto di circa 2.5 km all'8% (passaggi in doppia cifra) verso Colle di San Lorenzo e un secondo di 6 km al 4% (max 8%) che porta al valico di Colfiorito. Il GPM sarà a soli 4 km dal traguardo, di cui solo il primo è in discesa; si tratta di pendenze non tremende per buona parte della salita, per cui difficilmente ci saranno scontri per la classifica generale, ma ancor meno probabile sarà vedere i velocisti più puri resistere: chi ci riuscisse potrebbe essere un serio candidato per la Classicissima.
 

 

Giovedì 13 marzo - 4a tappa: Norcia - Trasacco (184 km)

Altimetria 4a tapa

Tappa strana, sostanzialmente di alta montagna, ma con un finale più agevole anche se non banale. Si parte in salita verso Forca della Civita (circa 16 km al 4%, ultimi 10 km appena più esigenti al 4.5%), seguita da un'ulteriore lieve pendenza fino al bivio per Selvarotonda (circa 6 km al 2.3%). Discesa e fondovalle molto veloce fino ad Antrodoco, dove inizia la salita alla Sella di Corno (14 km al 3.6%, più tosti i primi 8 km al 4.8%, max 7%). A fine discesa si torna subito a salire verso Poggio Santa Maria (4 km al 3.8%), San Menna (circa 1 km al 6%) e soprattutto al Valico La Crocetta (13 km al 5.7%, tratto duro di 4.5 km al 7.4% a 3.5 km dal GPM). Qui mancheranno ancora 80 km all'arrivo, quindi sarà difficile vedere azioni, ma è comunque una salita decisamente rilevante posta a ridosso del finale, che sarà fondamentale nell'interpretazione tattica della corsa. In vetta si attraversa la piana di Campo Felice per incontrare dopo 6 km il primo tratto di discesa; quindi si attraversa l'Altopiano delle Rocche fino a Ovindoli, con ancora qualche tratto di lieve ascesa. La lunga discesa fino oltre Celano porta nella Piana del Fucino, dove una decina di km pianeggianti e quasi completamente rettilinei portano a Trasacco. Prima di transitare sul traguardo occhio ad uno strappo di 300 metri al 10.5%, che sarà ripetute anche nei due giri conclusivi di 13.6 km, quindi in totale 3 volte in 28 km. In cima alla rampa la strada resta in falsopiano (1/2%) per oltre 1 km, dopo il quale restano poche centinaia di metri per raggiungere il traguardo su strada appena a favore. Già qui si comincerà a vedere qualcosa di interessante.
 

 

Venerdì 14 marzo - 5a tappa: Ascoli Piceno - Pergola (196 km)

Altimetria 5a tappa

Si comincia a scrivere veramente la classifica, con una tappa spaccagambe di quasi 200 km, quasi del tutto priva di pianura. Si parte subito in salita, per raggiungere la Croce di Casale (circa 7.5 km al 4.5%), a cui fanno seguito tutta una serie di salitelle e strappetti senza soluzione di continuità; tra questi segnaliamo Rustici (1.8 km al 6.5%), le Terme di Tolentino (2.5 km al 6%, max 12%), Corsciano (4 km al 5.5), Santa Marciana (GPM, 4.4 km al 5.9%), Barbara (2.2 km al 4.6%, max 15%), Castelleone di Suasa (1.5 km al 5.5%). Una decina di km di respiro portano alle due salite decisive, dove ci si attendono le prime mosse degli uomini di classifica: per primo si scala il durissimo Monte Santa Croce (3.5 km all'8.6%, massime che sfiorano il 20%) a cui segue una discesa ripida e tecnica; soli 6 km cuscinetto (lieve ascesa al 2%) precedono la successiva scalata al Monte della Serra (4.8 km al 6.5%; primi 2 km all'8.5% con punte in doppia cifra). Una discesa un po' più veloce, ma comunque non banale porta direttamente a ridosso del traguardo.
 

 

Sabato 15 marzo - 6a tappa: Cartoceto - Frontignano (166 km)

Altimetria 6a tappa

Tappa che nel disegno complessivo è tracciata sulla falsariga della precedente, ma con finale in alta montagna: sarà l'arrivo in salita di questa Tirreno, peraltro molto tosto e per niente unipuerto. Si incontrano subito le prime asperità non classificate: Orciano di Pesaro (4 km al 4.4%, ma irregolare), Loretello (1.8 km al 7%), Montefortino (1.8 km al 6.6%), Arcevia (3.5 km al 7%), Collegiglioni (2 km al 7.5%), Serre (800 metri al 10%). Un tratto più agevole conduce a Castelraimondo, dove la strada si rifà complicata con la salita di Crispiero (dal versante più agevole di 5.3 km al 5.5%, più tosti i primi 3 km, max 11%) seguita da altra pendenza fino a Torrone (circa 3 km al 5%) e a Camerino (circa 1 km al 6%); infine chiude questo blocco il Colle di Santa Barbara (2.5 km al 4.5%). Una quindicina di km di fondovalle (1.5%) portano ai piedi della salita al Passo delle Arette (13.2 km al 3.9%): prima si sale per 3.7 km al 5.2% fino alla Galleria delle Fornaci; qui si devia e si raggiunge in falsopiano il valico, dove inizia il tratto più duro di Santa Margherita (2 km al 9.5%); un breve tratto di discesa porta al Santuario di Macereto, prima dell'ultimo segmento di 2.7 km al 5.9% fino al Passo. Mancano qui 26 km all'arrivo, quindi già la rampa di Santa Margherita potrebbe avere un ruolo in questa tappa. Servono una discesa abbastanza veloce su Ussita e 10 km di falsopiano - prima a favore e poi a salire - per imboccare la dura ascesa conclusiva verso Frontignano: sono in tutto 7.5 km all'8%, nei quali si segnala un segmento di 1.5 km al 10.5% a circa 5 km dall'arrivo (7/8%).
 

 

Domenica 16 marzo - 7a tappa: San Benedetto del Tronto - San Benedetto del Tronto (147 km)

Altimetria 7a tappa

La tappa si chiude con il format della passerella per velocisti, strutturata come voleva la tradizione di inizio millennio con alcune asperità nell'entroterra seguite da un circuito pianeggiante sul lungomare, da ripetere nella fattispecie per 5 volte. I primi 43 km sono pianeggianti, poi si sale al GPM di Santa Maria della Fede (2.2 km al 6.6%) e a Ripatransone (8.8 km al 4.7%). Dopo la lunga discesa su Grottammare mancheranno tuttavia quasi 80 km di pianura, motivo per cui le salite in partenza non dovrebbero influenzare il risultato finale, se non appesantire le gambe dei velocisti più puri. L'arrivo è posto al termine di un lungo rettilineo di 800 metri, a cui si accede da una doppia curva (sinistra-destra).

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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.