Hirt nuovo re della Green Mountain (e del Tour of Oman). Masnada a picco, ottimo Colleoni
Come da pronostico, la Green Mountain ha rivoluzionato il Tour of Oman 2022, ha affossato le speranze di Fausto Masnada di portare a casa la corsa dopo la bella tappa conquistata ieri, e in compenso ha rilanciato alla grande le prospettive stagionali di Jan Hirt, autore di un notevole assolo che gli ha regalato la vittoria di giornata, la maglia di leader e pure una ricarica di convinzione in vista di più probanti appuntamenti (il culmine della sua stagione sarà il Giro d'Italia). Per quanto riguarda casa Italia, alla sconfitta di Masnada fa da contraltare la bella prova del 22enne Kevin Colleoni, che col quarto posto di oggi ottiene il miglior risultato da quando, a inizio 2021, è passato pro' con la BikeExchange. Terzo al Giro Under del 2020, il suo è un nome da seguire con crescente interesse.
La quinta tappa del Tour of Oman era la Samail "Al Feyhaa Resthouse"-Jabal Al Akhdhar (Green Mountain) di 150.5 km. Percorso sostanzialmente pianeggiante prima dei 7 difficili chilometri all'insù verso il traguardo. La fuga è partita praticamente alla prima pedalata, composta da sei uomini: Luca Rastelli (Bardiani-CSF), Laurenz Rex (Bingoal Pauwels Sauces WB), Antonio Angulo (Euskaltel-Euskadi), Ángel Fuentes (Burgos-BH), Filippo Ridolfo (Novo Nordisk) e Nicolas Vinokurov (Astana Qazaqstan Development Team), ovvero il figlio, in corsa col gemello 19enne Alexandre junior. Gli attaccanti hanno guadagnato un massimo di 2'30" (km 30), poi il gruppo ha incominciato a riavvicinarsi, finché poco prima di metà tappa un'accelerazione della DSM ha causato dei ventagli. Rimasto impigliato nel secondo troncone del plotone Anthon Charmig (Uno-X), secondo della generale, mentre il leader Fausto Masnada restava davanti.
A 52 km dalla fine il primo gruppo ha annullato la fuga raggiungendo gli ultimi due superstiti (Rex e Fuentes); il gruppo di Charmig inseguiva a mezzo minuto di distanza, ma nei dieci chilometri successivi ha dato fondo a tutto per chiudere sui primi. Impresa riuscita ai -41. Di volata il gruppo si è approssimato alla Green Mountain, tirato dalla Quick-Step Alpha Vinyl di Masnada. In casa Intermarché-Wanty c'era la consapevolezza di avere in Jan Hirt lo scalatore più forte della startlist, per cui la tattica per il team belga è stata semplice: treno a preparare in progressione l'attacco del capitano. E così è andata, i compagni di Hirt hanno scandito il ritmo sin dall'inizio della salita, e quando è passato a tirare Rein Taaramäe, l'ultimo uomo di Jan, non erano rimasti davanti che una decina di uomini.
Ai 2 km Hirt ha attaccato portandosi appresso i due Arkéa Samsic, Élie Gesbert e Kévin Vauquelin, e qui Masnada ha ceduto di schianto mentre Charmig provava a reagire in qualche modo e si segnalava un Kevin Colleoni (BikeExchange-Jayco) molto combattivo. Il ritmo di Hirt è stato però troppo intenso per i due francesi, sicché il corridore della Intermarché si è potuto involare guadagnando molto nel finale e arrivando con 39" su Vauquelin, 48" su Gesbert, 57" su Colleoni e Rui Costa (UAE Emirates), 1'11" su Taaramäe e Charmig, 1'19" su Henri Vandenabeele (DSM), 1'43" su Kevin Vermaerke (DSM) e Mauro Schmid (Quick-Step), con Masnada che ha perso le ruote del compagno proprio in dirittura d'arrivo, chiudendo a 1'48". A 2'31", nei 20, Filippo Zana e Luca Covili della Bardiani.
La generale risulta stravolta dalla tappa di oggi (ma era prevedibile): Hirt è il nuovo leader con 1' tondo su Masnada, 1'16" su Rui Costa, 1'18" su Gesbert e Charmig, 1'38" su Vauquelin, 1'50" su Colleoni (che guadagna dieci posizioni fino alla settima), 1'51" su Taaramäe, 1'54" su Vandenabeele e 2'01" su Schmid. In top20 anche Zana (13esimo a 3'14") e Covili (15esimo a 3'41"). A meno di sorprese, le cose non dovrebbero cambiare troppo nella facile tappa di domani, da Al Mouj Muscat a Matrah Corniche di 132.5 km; attenzione giusto a un paio di brevi muri ai -50 e ai -35, che in qualche poco probabile scenario potrebbero far prendere alla corsa un indirizzo imprevedibile.