I corridori della ARA|Skip Capital al Tour of Binzhou © Tour of Binzhou
Mondo Continental

ARA|Skip Capital, i campioni di domani nascono in università

Per lanciare i talenti locali nel grande ciclismo, la compagine australiana si avvale di una collaborazione con l'Università della Sunshine Coast. Vi sono passati anche Vine e Welsford. Focus sul globetrotter tedesco Lucas Carstensen

27.09.2023 22:30

Trentaquattresimo appuntamento con la rubrica Mondo Continental. In questa puntata: Tour of Binzhou, il globetrotter Lucas Carstensen e l'ARA|Skip Capital, punto di partenza dei giovani australiani.

Le corse della settimana

Tour of Binzhou

Luis Carlos Chia vince allo sprint la seconda tappa del Tour of Binzhou © Tour of Binzhou

In Cina ha fatto il suo esordio nel calendario internazionale (con un anno di ritardo) il Tour of Binzhou, una corsa a tappe di due giorni. Al via erano presenti diciannove squadre: quindici Continental, una selezione nazionale cinese e tre formazioni dilettantistiche. Le due frazioni erano molto simili dal punto di vista altimetrico: entrambe non presentavano alcuna difficoltà ed erano particolarmente adatte ad un arrivo in volata.

La prima tappa era lunga appena 113 km e, come da pronostico, si è conclusa con uno sprint di gruppo: il più veloce è stato Lucas Carstensen (Roojai Online Insurance), che ha beffato i corridori della nazionale cinese Wang Ruidong e Ma Binyan, costretti ad accontentarsi dei due gradini più bassi del podio. La vittoria ha ovviamente proiettato il tedesco in testa alla classifica generale, con 1” di vantaggio su Blake Agnoletto (ARA|Skip Capital), che si era aggiudicato tutti e tre gli sprint intermedi.

La seconda frazione era lunga quasi il doppio della prima, ma ancora una volta è stata volata: questa volta si è imposto Luis Carlos Chia (SCOM-Taishantiyu). Il colombiano non vinceva a livello UCI dalla terza tappa della Vuelta a Colombia 2022: in quell’occasione la gioia durò poco perché investì sua moglie dopo il traguardo e finì rovinosamente a terra. Alle spalle dell’ex corridore della Manzana Postobon si sono piazzati Lucas Carstensen e il neozelandese Nick Kergozou De La Boessiere (St.George). 

Con una vittoria e un secondo posto in due giorni, Lucas Carstensen si è portato a casa sia il successo finale che la classifica a punti. Sul podio con lui sono saliti Luis Carlos Chia e Blake Agnoletto, staccati rispettivamente di 6” e 7”. Oltre al podio di Agnoletto, la ARA|Skip Capital ha potuto festeggiare anche il successo nella graduatoria a squadre e il titolo di miglior scalatore, vinto da Declan Trezise.

Le Continental fra i big

Mats Wenzel re dei GPM al Giro del Lussemburgo © Tour de Luxembourg

Diversi corridori di squadre Continental hanno partecipato ai Campionati Europei. Dopo quella dei Campionati del Mondo, Miguel Heidemann ha conquistato un’altra medaglia di bronzo nella Mixed Team Relay con il terzetto tedesco. Il corridore della Leopard TOGT è stato il miglior rappresentante del ciclismo di terza divisione anche nella cronometro individuale élite, chiusa in ventunesima posizione. Nella prova in linea, invece, il migliore è stato l’estone Markus Pajur: il portacolori della Tartu2024 non è stato, comunque, nel vivo della corsa e ha chiuso trentottesimo ad oltre 4’ da Christophe Laporte. 

Decisamente più importanti sono stati i risultati raccolti dalle Continental nelle gare under 23: Henrik Pedersen ha regalato alla ColoQuick il titolo continentale nella gara in linea, che ha visto andare a medaglia anche un uomo della Trinity, Paul Magnier, terzo. Nella cronometro sono andate sul podio la Uno-X Dare Development e la Restaurant Suri-Carl Ras, rispettivamente d’argento e bronzo con Carl-Frederik Bévort e Gustav Wang.

Otto formazioni di terza divisione hanno preso parte alla Omloop van het Houtland in Belgio: oltre alle locali Materiel-Velo.com, Soudal-Quick Step Devo e Tarteletto-Isorex, erano presenti le neerlandesi BEAT, Metec-SOLARWATT e TDT-Unibet, la francese Van Rysel-Roubaix Lille Métropole e la norvegese Coop-Repsol. La TDT-Unibet ha centrato il miglior risultato, ma il ventunesimo posto di Abram Stockman non resterà nella storia. La Soudal-Quick Step Devo ha fatto meglio, ma ha beneficiato del prestito dal ramo WorldTour di Tim Merlier, che comunque non ha brillato, finendo solo ottavo.

Nel weekend è andata in scena una corsa professionistica anche in Francia, la Paris-Chauny. Al via erano presenti sei Continental: le quattro francesi (esclusa ovviamente la Groupama-FDJ Continental), la danese Leopard TOGT e la portoghese ABTF Betão – Feirense. Il migliore sul traguardo è stato l’ex campione nazionale lussemburghese Colin Heiderscheid, che ha portato una Leopard TOGT piena di seconde linee, vista la contemporaneità con il Giro del Lussemburgo, al dodicesimo posto.

La corsa a tappe che ha caratterizzato la scorsa settimana è stata proprio il Giro del Lussemburgo. Con la presenza di tante formazioni di altissimo livello, c’è stato spazio per sole due Continental che potevano schierare al via atleti di casa: la danese Leopard TOGT e la neozelandese Global6. Il miglior rappresentante del ciclismo di terza divisione è stato Archie Ryan, corridore della Jumbo-Visma Development in prestito al ramo WorldTour del team. L’irlandese ha chiuso ventinovesimo in classifica, con un bel sesto posto nella frazione più impegnativa. Nonostante abbia faticato, la Leopard TOGT si è comunque ben comportata: Mathias Bregnhøj ha concluso la corsa in trentunesima posizione (con un sedicesimo posto come miglior piazzamento di tappa) e Mats Wenzel ha conquistato la maglia di miglior scalatore.

Una doppia novità di ciclomercato riguarda la GW Shimano-Sidermec: il sito UCI ha registrato nel roster della formazione di Gianni Savio i ventenni Camilo Juan Castillo e Oscar Santiago Garzon. I due giovani sostituiscono gli infortunati Edgar Andres Pinzon e Brandon Rojas che resteranno comunque nel team, ma non potranno essere schierati in altre corse UCI quest’anno.

Una novità diversa, invece, ha riguardato la Global6: l’UCI informa che il francese Gabriel Muller, che in carriera ha corso anche tra i professionisti con la maglia della Burgos-BH, è diventato turco e ha cambiato il suo nome in Mehmet Şampiyonbisiklet (che significa campione della bicicletta). Al momento, però, l’estroso trentasettenne parigino non ha modificato il suo nome sulle proprie piattaforme social.

Dalla Turchia arriva anche una notizia non buona, anche se annunciata: l’UCI ha eliminato dal proprio database la Sakarya BB. La cosa non sorprende, dato che la squadra non correva da giugno, nonostante l’alto numero di gare UCI in territorio turco. Al momento la formazione diretta da Aziz Sirnac risulta iscritta al Presidential Tour of Türkiye, in programma dall’8 al 15 ottobre, quindi bisognerà capire se ci sarà un clamoroso ritorno.

Il corridore della settimana: Lucas Carstensen

Lucas Carstensen in maglia gialla al Tour of Binzhou © Tour of Binzhou

Conquistando la classifica generale del Tour of Binzhou, Lucas Carstensen è salito a quota ventiquattro vittorie nel calendario internazionale. Il tedesco è un autentico globetrotter: si è imposto in Europa in sole quattro occasioni e in Germania il suo miglior risultato a livello UCI è un sesto posto, ottenuto nel campionato nazionale 2020.

Dopo diverse stagioni trascorse alla Bike Aid, quest’anno si è trasferito alla Roojai Online Insurance, una formazione thailandese che si è rinforzata molto nell’ultima sessione di mercato. Per il ventinovenne la scelta si è rivelata vincente: ha, infatti, già vinto sei corse nel 2023. Oltre ad una tappa e alla classifica finale del Tour of Binzhou, Carstensen si era già imposto in una frazione della New Zealand Cycling Classic (prima vittoria in carriera in Oceania), in una del Tour of Sharjah e in due del Tour of Iran-Azarbaijan.

Nella categoria juniores, Lucas Carstensen non ottenne grossi risultati, ma iniziò a disputare corse internazionali, disimpegnandosi anche nel ciclocross. Al primo anno disputò anche un paio di prove del Superprestige, senza però lasciare il segno. Al secondo, invece, chiuse al nono posto il campionato nazionale della specialità.

Senza grandi risultati nelle categorie giovanili, faticò a trovare un contratto importante tra gli under 23. Nella prima stagione nella categoria, non disputò alcuna gara UCI su strada e continuò il suo percorso nel ciclocross, esordendo, a fine anno, nella Coppa del Mondo under 23: disputò, infatti, la prova di Namur.

Il tedesco iniziò il 2014 con un decimo posto al campionato nazionale under 23 di ciclocross e, nel prosieguo della stagione, iniziò a farsi notare anche su strada. Centrò due top ten di tappa al Tour of Berlin, corsa UCI riservata agli under 23, e si guadagnò un contratto da stagista con la Bike Aid, che gli permise di disputare diverse gare professionistiche e di fare il suo esordio in Africa, con la partecipazione al Tour of Rwanda.

La Continental tedesca scelse di non ingaggiarlo e Carstensen firmò con la KED Stevens, una formazione dilettantistica berlinese. Si fece vedere spesso nelle gare del calendario nazionale, arrivando anche a vincere, e, a fine anno, andò ad un passo dal primo successo UCI in carriera: in una tappa della Vuelta a Costa Rica, infatti, arrivò secondo, battuto solo dall’ex professionista Mauro Richeze. Confermato dal team anche per il 2016, continuò ad ottenere ottimi risultati, vincendo in più di un’occasione, nel calendario nazionale, senza riuscire ad emergere a livello UCI.

Nel 2017 decise di tentare una nuova avventura e firmò con il Team Embrace the World, una formazione dilettantistica tedesca con un ricco programma di corse extraeuropee. Con un programma di corse più esotico, il velocista tedesco riuscì a conquistare ben cinque successi UCI: si impose, infatti, in tre tappe del Tour du Senegal (in cui vinse anche la classifica a punti e fu terzo nella generale), in una frazione del Tour de Tunisie (anche in questo caso abbinandovi la maglia a punti) e in una del Tour of Xingtai.

L’anno successivo fu quello dell’ingresso a tutti gli effetti nel mondo Continental: Carstensen fu ingaggiato dalla Bike Aid, la stessa squadra che gli aveva dato l’opportunità di correre da stagista nel 2014. Con la formazione tedesca aveva la possibilità di partecipare alle più importanti gare del suo paese e, allo stesso tempo, di disputare un vasto calendario extraeuropeo. L’esordio fu perfetto: al primo giorno di corsa, in occasione della frazione inaugurale de La Tropicale Amissa Bongo, arrivò subito la vittoria. Nel resto della stagione, il velocista tedesco riuscì a festeggiare altre due volte, vincendo una tappa della Rás Tailteann in Irlanda (prima vittoria UCI in carriera in Europa) e una del Tour of Hainan.

Nel 2019 fu ovviamente confermato dalla Bike Aid e partì nuovamente bene, vincendo, nel mese di febbraio, il GP Alanya. Il primo successo in una corsa di un giorno, però, rimase l’unico (a livello UCI) della sua stagione: Carstensen ottenne diverse top ten tra Turchia e Cina, ma non riuscì a conquistare altre vittorie. Nel 2020 partì bene, con un terzo posto di tappa al Tour of Antalya e il secondo nel GP Manavgat. Non riuscì, però, a sfruttare al meglio l’ottimo stato di forma per via della sospensione di tutti gli eventi sportivi a causa della pandemia. Al rientro alle gare in estate soffrì parecchio, ma il sesto posto nel campionato nazionale (ad oggi il suo miglior risultato in carriera in patria) gli diede la fiducia giusta per concludere al meglio la stagione e nelle ultime gare dell’anno riuscì a conquistare tre vittorie: una tappa del Turul Romaniei e due del Tour of Thailand.

L’anno successivo disputò un calendario quasi interamente europeo, senza mai riuscire a vincere. L’unica trasferta extraeuropea della stagione fu al Tour of Thailand ad ottobre e lì le cose cambiarono: Carstensen si rivelò imbattibile nelle volate di gruppo e vinse ben quattro tappe. Riuscì a resistere discretamente anche nella tappa più impegnativa, concludendo la corsa in quarta posizione.

Nel 2022 non è riuscito a confermarsi nel Tour of Thailand, che nel frattempo era stato anticipato ad aprile: il tedesco è arrivato per quattro volte nei primi dieci, ma non è mai riuscito a vincere. Ancora una volta, però, è riuscito a mettere le cose a posto nel finale di stagione, vincendo una tappa del Turul Romaniei e una del Tour of Iran (Azarbaijan).

Quest’anno ha cambiato squadra per la prima volta e le cose stanno andando bene, anche se con la Roojai Online Insurance non ha disputato alcuna gara in Europa. La stagione sta ormai volgendo al termine, ma per il ventinovenne dovrebbe esserci ancora almeno una gara in calendario: figura, infatti, tra gli iscritti dell’Oita Urban Classic, corsa di un giorno giapponese che si correrà domenica.

La squadra della settimana: ARA|Skip Capital

L'ARA|Skip Capital monopolizza il podio della cronometro dei Campionati Oceanici under 23 © Brady Gilmore

Nel recente Tour of Binzhou, la ARA|Skip Capital si è distinta particolarmente, con il terzo posto finale di Blake Agnoletto e i successi nella classifica degli scalatori, con Declan Trezise, e in quella a squadre. La formazione australiana è composta quasi esclusivamente da giovanissimi (dieci dei tredici corridori in squadra sono under 23) e si propone l’obiettivo di svilupparne il potenziale per lanciarli verso il professionismo: si tratta, infatti, della Continental dell'Australian Cycling Academy. Il team collabora attivamente con l’Università della Sunshine Coast, che permette agli atleti di potersi dedicare allo studio e di poter beneficiare di strutture all’avanguardia e di programmi di allenamento personalizzati.

Dal 2018 in poi hanno vestito la maglia del team Taj Jones, Kelland O’Brien, Cameron Scott e Sam Welsford, che in seguito sono sbarcati nel WorldTour. Jay Vine e Alex Bogna, inoltre, vestivano la maglia della ARA quando hanno vinto la Zwift Academy, successo che ha permesso loro di approdare alla Alpecin. A dimostrazione di un progetto importante, da quest’anno anche il ramo femminile del team, attivo fin dal 2019, ha preso la licenza Continental. Nel 2023 il roster della squadra maschile è composto da dodici australiani e un hongkonghese.

In una rosa composta da giovanissimi, il corridore più esperto è Kane Richards. Il ventiseienne ha ottenuto i suoi migliori risultati UCI due settimane fa al Tour of Poyang Lake: nella corsa cinese ha centrato la sua prima vittoria in carriera nella penultima tappa e ha sfiorato il bis il giorno successivo, quando si è fermato al secondo posto. Passista dotato di un buono spunto veloce, quest’anno ha centrato anche un bel quinto posto nel campionato nazionale e si è guadagnato la convocazione in nazionale per la Cadel Evans Great Ocean Race.

L’altro corridore ad aver già vinto a livello UCI è Craig Wiggins. Il ventiquattrenne sorprese tutti lo scorso anno, quando vinse una tappa del Tour de Langkawi, battendo in volata tanti professionisti di alto livello. In questa stagione, però, non è riuscito a ripetersi e il suo miglior risultato UCI è un settimo posto nella prima tappa del Tour of Binzhou.

Il terzo e ultimo over 23 del team è Myles Stewart, arrivato quest’anno dopo un triennio trascorso alla Nero Continental. Il ventiquattrenne non ha mai ottenuto risultati di rilievo in gare internazionali e quest’anno ha corso pochissimo: oltre al campionato australiano di gennaio, ha disputato soltanto la Ronde van Overijssel a maggio.

Il podio al Tour of Binzhou rappresenta il miglior risultato in carriera per Blake Agnoletto. L’australiano, che compirà ventun anni a ottobre, ha, così, riscattato la brutta figura dell’ultimo Giro Next Gen, corsa in cui fu squalificato insieme ad una trentina di colleghi per essersi attaccato all’ammiraglia salendo sullo Stelvio. Attivo anche su pista, ha fatto parte quest’anno del quartetto che ha vinto il titolo oceanico nell’inseguimento a squadre.

Anche Oliver Bleddyn faceva parte del quartetto che ha vinto il titolo oceanico nell’inseguimento a squadre. Su strada il ventiduenne si è fatto notare soprattutto a cronometro, specialità in cui è stato secondo nel campionato australiano under 23 e terzo nella prova continentale di categoria. Nelle gare di gruppo, invece, non è andato oltre un decimo posto di tappa alla Ronde de l’Oise.

Si è fatto notare nelle prove contro il tempo anche il giovanissimo Hamish McKenzie. Nella categoria under 23, il diciannovenne è stato secondo nella cronometro valida per i Campionati Oceanici e, soprattutto, terzo in quella dei Campionati del Mondo. Lo scorso fu argento mondiale fra gli juniores (sempre a cronometro), battuto solo da Joshua Tarling. Questi risultati hanno convinto la Jayco-AlUla a farlo correre da stagista in questi ultimi mesi. L'anno prossimo resterà a livello Continental, ma passerà alla Hagens Berman-Axeon.

Si è guadagnato un contratto da stagista per gli ultimi mesi del 2023 anche Brady Gilmore, che è stato scelto dalla Israel-Premier Tech. Il ventiduenne è un altro corridore abile a cronometro, specialità che quest’anno gli ha regalato il titolo oceanico under 23. Ai Campionati del Mondo, invece, ha deluso. Nella prova in linea dei Campionati Oceanici assoluti ha conquistato una beffarda medaglia d’argento: è stato superato a pochissimi metri dal traguardo da Liam Walsh, dopo aver cercato di anticipare la volata. Essendo arrivato da poco al ciclismo, potrebbe avere grandi margini di miglioramento: fino ad un paio di anni fa, infatti, faceva il pilota di motocross.

Declan Trezise ha vinto la classifica dei GPM al recente Tour of Binzhou, chiudendo all’ottavo posto nella generale. Il ventunenne, campione australiano under 23 di ciclocross lo scorso anno, è stato quarto nella prova in linea dei Campionati Oceanici e ha avuto l’occasione di fare il suo esordio in una corsa WorldTour, disputando la Cadel Evans Great Ocean Race con la maglia della nazionale.

I giovanissimi William Eaves e Tyler Tomkinson avevano fatto doppietta ai Campionati Oceanici juniores a cronometro dello scorso anno e nel 2023 hanno dimostrato di aver assorbito bene il salto tra gli under 23. Il primo ha disputato e portato a termine una corsa impegnativa come il Giro Next Gen, mentre il secondo è già salito sul podio, chiudendo al terzo posto la frazione conclusiva del Tour of Poyang Lake.

Chiudono il roster altri tre corridori classe 2004, tutti ancora alla ricerca di piazzamenti di spessore: Lachlan Miller, Dylan Proctor-Parker e Chung Ki Ngai, rappresentante di Hong Kong e unico non australiano della squadra.

La ARA|Skip Capital proseguirà domenica la sua campagna asiatica, ma si sposterà dalla Cina al Giappone, partecipando all’Oita Urban Classic.

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