Giro di Danimarca, Lund Andresen domina l'ultimo sprint. 2° Zanoncello
Il danese bissa il successo di Haderslev. De Lie salva la maglia azzurra per 1"
Sprint di gruppo al Giro di Danimarca: Tobias Lund Andresen si conferma il velocista più forte del lotto, primeggiando a mani basse sul traguardo di Gladsaxe, alle porte di Copenhagen. Sul podio di giornata Enrico Zanoncello e Magnus Cort Nielsen, che ha insidiato fino all'ultimo il primato in classifica di Arnaud De Lie: appena 1" di differenza tra il giovane belga e il baffuto corridore danese.
Un figlio d'arte (e altri 5 uomini) all'attacco
La quinta e ultima tappa della PostNord Danmark Rundt (Roskilde-Gladsaxe, 163,6 km) è un invito a nozze per i velocisti, che potranno doppiare in scioltezza le salite - si fa per dire - di Kirkebakken (800 metri al 2,9%) e Damvadvej (750 metri all'1,5%) prima di entrare nel circuito finale di 4700 metri da ripetere per cinque volte. Epilogo in leggerissima ascesa.
Dopo una serie di tentativi a vuoto, la fuga giusta salpa dopo una quarantina di chilometri: all'attacco l'australiano Cameron Rogers (Lidl-Trek Future Racing), il belga Jimmy Janssens (Alpecin-Deceuninck), i danesi Emil Toudal (ColoQuick) e Victor Grue Enggaard (BHS-PL Beton Bornholm), l'italiano Manuele Tarozzi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e il polacco Konrad Czabok (Mazowsze Serce Polski). Il sestetto guadagna a sufficienza per togliere gli abbuoni ai due candidati alla vittoria finale - il belga Arnaud De Lie (Lotto Dstny) e il danese Magnus Cort Nielsen (Uno-X Mobility), separati da 5" in classifica - arrampicandosi fino a +2'41" (-82 km). La squadra del leader conduce l'inseguimento con la collaborazione di DSM-Firmenich, Tudor e - in vista del finale - della UAE Emirates.
Lund Andresen non fa prigionieri
Un unico brivido per i fuggitivi prima di entrare a Gladsaxe: Enggaard attardato ai -40 da un problema meccanico che, tuttavia, non gli impedisce di rientrare rapidamente sui compagni di ventura. Benché il margine sul gruppo si riduca inesorabilmente (44" al primo passaggio sul traguardo, 27" al 2°), gli attaccanti non demordono. L'esempio lo dà il figlio d'arte che, seguendo le orme paterne, accelera in maniera poderosa a 17 km dalla linea bianca: ne pagano le conseguenze Czabok ed Enggaard. Rogers ci crede tanto quanto i suoi compagni di squadra, che svolgono un coraggioso lavoro d'interdizione per sabotare la collaborazione tra le squadre dei favoriti. Tuttavia, la fuga ha i chilometri contati. E neppure una seconda accelerazione ai -7 del giovane aussie - troppo violenta per Janssens, anch'egli costretto a rialzarsi - può compromettere l'operazione-riaggancio, che si concretizza poco dopo la campana dell'ultimo giro.
E volata sia, allora: VF Group e UAE imboccano in testa l'ultima curva, ma ciò che salta di più all'occhio è la poderosa risalita del danese Tobias Lund Andresen (DSM-Firmenich): scortato da un suo compagno, il titolare della maglia verde lancia il suo sprint ai 220 metri, seminando l'italiano Enrico Zanoncello (VF Group), che pure era stato abile a prenderne la scia. Doppietta per il 21enne di Taastrup, che si lascia alle spalle il bravo corridore veneto e il connazionale Cort Nielsen, cui non basta l'abbuono di 4" per soffiare a De Lie la maglia azzurra di leader. A seguire l'altro danese Daniel Stampe (Airtox-Carl Ras) e l'italiano Giacomo Nizzolo (Q36.5).
De Lie, due maglie ma nessuna vittoria parziale
E così, lo sprinter vallone - pur essendo rimasto a debita distanza dalla top ten di giornata - si aggiudica la prima corsa a tappe della carriera (e la classifica dei giovani) con 1" sull'ex corridore della EF e 27" sull'altro danese Anders Foldager, in gara con la sua Nazionale. 8° posto per l'italiano Matteo Trentin (Tudor), a 1'03" dal belga.
Le altre maglie del Giro di Danimarca: Lund Andresen ha primeggiato nella classifica a punti, mentre il danese Kristian Egholm ha conquistato il primato tra gli scalatori. La DSM ha legittimato l'ottima campagna danese con il successo nella classifica a tempi.