Mondiali su pista Juniores, l'Italia chiude seconda. Sfiorata un'altra medaglia nella Madison
La chiusura non è stata all'altezza dei giorni precedenti, ma oggi possiamo dire che ai Campionati del Mondo su Pista Juniores 2018 l'Italia è stata comunque protagonista assoluta. Quattro medaglie d'oro (tutte conquistate in ambito femminile) proiettano la nazionale azzurra al secondo posto finale nel medagliere, preceduta dalla sola Germania (quattro ori e tre bronzi), e davanti a nazionali affermate come Australia (3-2-4) e Francia (3-1-1), mentre fa specie il clamoroso passaggio a vuoto della Gran Bretagna, appena un argento e un bronzo in 20 gare.
L'ultima giornata a Aigle aveva in programma quattro competizioni: le due Madison, il Chilometro maschile e il Keirin femminile. In quest'ultima gara si è imposta la tedesca Lea Sophie Friedrich, già oro nella Velocità individuale e in quella a squadre: con la nostra Vittoria Guazzini, una delle protagoniste della manifestazione iridata. La Friedrich ha vinto molto nettamente la finale, precedendo la polacca Nikola Sibiak e la russa Iana Tyshenko. 11esima Giada Capobianchi, bravissima a vincere la sua batteria nel primo turno (saltando così la lotteria dei ripescaggi), eliminata però in semifinale e impegnata poi nella finalina per il 7°-12° posto.
Nel Chilometro maschile erano due gli azzurri in lizza: Matteo Bianchi non ha superato le qualifiche, 29esimo (su 47) in 1'05"372; molto meglio ha fatto Davide Boscaro, settimo in qualifica (1'03"369) e quindi promosso alla finale a 8. Nell'ultimo atto l'azzurro ha scalato un'ulteriore posizione, chiudendo sesto col tempo di 1'03"034; oro australiano con Thomas Cornish, che in finale ha fermato i cronometri sull'1'00"979, ma che il tempone l'aveva fissato in qualifica con 1'00"498, nuovo record del mondo Juniores. Argento al ceco Jakub Stastny (1'01"830), bronzo al tedesco Anton Hohne (1'02"358).
L'Australia ha festeggiato anche nella Madison maschile, con la coppia Blake Quick-Lucas Plapp che da metà gara in poi ha preso il largo. In una prova in un certo senso equilibrata, in cui nessuno è riuscito a prendere il giro, agli aussie è "bastato" andare a punti con grande regolarità, in ben 12 sprint su 14 (di cui la metà vinti) per chiudere con margine sulla Russia: 47 punti per i vincitori, 38 per Gleb Syritsa-Lev Gonov, secondi; terzo posto per la Danimarca a quota 27 (in pista sono scesi Oliver Wulff Frederiksen e Matias Gunnar Malmberg). Giù dal podio la Germania con 18 punti, ottavo posto per l'Italia: la coppia azzurra (Alessio Bonelli e Mattia Pinazzi) ha conquistato un solo punto, ma poi ha perso un giro e ha quindi chiuso a -19.
Per Vittoria Guazzini la quarta medaglia è solo sfiorata
Le maggiori speranze azzurre per ottenere almeno un podio anche nella giornata conclusiva dei Mondiali erano incentrate su Vittoria Guazzini, già tre volte iridata in questa competizione (Inseguimento a squadre e individuale, e Omnium); la toscana era in gara con Gloria Scarsi nella Madison, e in effetti la medaglia (segnatamente il bronzo) è stata in questione fino all'ultimo metro della gara, ma è sfuggita per pochissimo a favore dell'Australia.
Madison piuttosto sbilanciata in favore di poche coppie nettamente superiori alle altre, e tra queste ovviamente anche quella azzurra. La quale però è partita malissimo, cadendo al primo lancio all'americana, dopo appena due dei 100 giri in programma. Le azzurrine si sono comunque rimesse presto in pista, e hanno battagliato con le avversarie: non tanto con le francesi (Victoire Berteau e Marie Le Net si sono dimostrate ingiocabili per chiunque, andando a punti in tutti e dieci gli sprint, e vincendone addirittura otto: per loro quasi un incredibile percorso netto!), quanto con russe e australiane, dirette concorrenti per il podio.
Momento topico subito dopo il terzo sprint: la Francia aveva già guadagnato il giro, e sono state proprio le italiane a guidare un'immediata contro-caccia, con le russe, conquistando a propria volta il giro; subito dopo ce l'hanno fatta pure le australiane, a conferma del fatto che erano queste le quattro coppie che avevano una marcia in più.
Guazzini-Scarsi sono state in zona podio fino alla fine, e inanellando due secondi posti al sesto e al settimo sprint (alle spalle, ça va sans dire, della Francia), sono salite a quota 32 punti, al terzo posto, con la Russia seconda a 33 (quindi a tiro) e l'Australia quarta a 30, a confermare il grande equilibrio tra le contendenti. L'ottavo sprint ha sorriso alle oceaniche, che hanno scavalcato le italiane, salendo a 33, ma al nono Guazzini-Scarsi hanno rimesso la contesa in parità, appaiando le avversarie a 34 (intanto la Russia se n'era andata, mettendo praticamente in cassaforte l'argento).
Quindi non restava che l'ultimo sprint: chi tra Italia e Australia si fosse piazzata davanti, avrebbe vinto il bronzo. La volata è stata asperrima, Scarsi ha preparato bene il terreno alla compagna, lanciandola poi a due tornate dalla fine. Guazzini ha giocato bene le sue carte, partendo lunga per tenersi dietro l'australiana, che cercava di prendere la sua ruota. Ma le avversarie hanno cambiato al penultimo giro, trovandosi quindi a sprintare forse con maggiore slancio e sicuramente con più freschezza. L'italiana ha fatto di tutto per non cedere, ma negli ultimi 10 metri ha dovuto alzare bandiera bianca: quarta lei, terza l'australiana nello sprint, a fotografare guarda caso la classifica definitiva. In conclusione 70 punti per la Francia, 46 per la Russia (Daria Malkova-Mariia Miliaeva), 38 per l'Australia (Alexandra Martin Wallace-Alice Culling), 36 per l'Italia. Lontanissime (7 punti) le britanniche, quinte. Una prestazione comunque rimarchevole in chiusura di un Mondiale memorabile.