Cosa aspettarsi da Biniam Girmay? In Australia la prima vittoria del 2024
L'eritreo torna al successo alla Surf Coast Classic e prosegue il suo ottimo inizio di stagione in Australia. Alla Cadel Evans Race sarà tra i favoriti, poi classiche, Tour e Olimpiadi
A quattro anni dalla prima e ultima edizione di quella che allora si chiamava Race Torquay, Biniam Hailu Girmay succede a Sam Bennett nell'albo d'oro della Surf Coast Classic, precedendo in volata Elia Viviani e Corbin Strong. L'eritreo della Intermarché-Wanty aveva già ripetutamente sfiorato la vittoria nelle volate del Tour Down Under, fermandosi a un terzo e un secondo posto, in due tappe vinte da Sam Welsford.
Per Bini il prossimo obiettivo è dietro l'angolo, visto che alla Cadel Evans Great Ocean Road Race sarà uno dei principali favoriti. A Geelong troverà un percorso adattissimo alle sue caratteristiche, le stesse che gli avevano permesso di fare irruzione ai massimi livelli due stagioni fa, prima di un 2023 decisamente meno scintillante.
Surf Coast Classic 2024, la cronaca della corsa
Dopo la partenza in salita da Lorne, località costiera a Sud-Ovest di Melbourne, la Surf Coast Classic non presenta grosse difficoltà per i velocisti, in buona parte reduci dal Tour Down Under. Da un gruppo di soli ottantotto partenti riescono ad avvantaggiarsi Bauke Mollema e Natnael Tesfatsion (Lidl-Trek), Jonas Rutsch (EF-Education Cannondale), William Eaves (ARA-Skip Capital) e Zac Marriage (Team Bridgelane).
La fuga rimane fuori molto a lungo e costringe agli straordinari le squadre degli sprinter, tanto che Mollema, Tesfatsion e Rutsch vengono ripresi solo a poco più di quattro chilometri dal traguardo di Torquay. Si arriva quindi a una prevedibile volata di gruppo, di cui non riesce ad essere protagonista Caleb Ewan, che chiude solo dodicesimo e deve rimandare ancora la prima vittoria stagionale.
Molto più in condizione invece Elia Viviani, che sembrava in grado di avere la meglio nel testa a testa con Girmay, ma è stato superato solo negli ultimi 50 metri. Un secondo posto che non soddisfa il velocista italiano, che però può guardare con ottimismo all'appuntamento di domenica, per una corsa che ha già vinto nel 2019. Completa il podio Corbin Strong (Free Palestine), che dopo il ritiro prematuro dal Down Under per qualche malanno fisico ora sembra di nuovo in splendida forma.
Il 2024 di Biniam Girmay
Pochi giorni fa, mentre era ancora in corso il Tour Down Under, la Intermarché-Wanty ha presentato ufficialmente i suoi programmi per la stagione 2024, di cui Girmay è naturalmente uno degli uomini chiave. Dopo l'inizio di stagione in Australia, l'eritreo tornerà in Europa per la stagione delle classiche, che inizierà per la prima volta con Omloop Het Nieuwsblad e Kuurne-Brussel-Kuurne nell'opening weekend.
Successivamente, il suo principale obiettivo sarà la Milano-Sanremo, a cui arriverà dopo la Tirreno-Adriatico, prima di proseguire la primavera con Gent-Wevelgem, Ronde van Vlaanderen e la sua prima Paris-Roubaix. In estate tornerà poi al Tour de France, dove avrà un ruolo da protagonista, così come alla corsa olimpica di Parigi, altra corsa a cui punta con decisione. Al suo fianco ci dovrebbero essere quasi sempre Mike Teunissen, Laurenz Rex e Hugo Page, che formeranno parte della squadra per le classiche e del treno per le volate del Tour.
L'inizio di stagione è stato sicuramente confortante, dopo un 2023 in cui non è riuscito a ripetere quanto fatto due anni fa, con una sola vittoria World Tour in Svizzera e pochi risultati positivi nelle grandi classiche. Nelle volate del Tour ha ottenuto al massimo un terzo posto, ma è riuscito a portare a termine il suo primo Grand Tour. “L'ultima stagione mi ha permesso di crescere molto, ho imparato diverse lezioni e ho capito quanto i piccoli dettagli facciano la differenza per competere nelle grandi corse”, ha dichiarato Girmay.
Le vittorie alla Gent-Wevelgem e al Giro d'Italia avevano conquistato tutti, anche perché nessun corridore eritreo aveva mai raggiunto questi risultati, ma forse hanno spostato troppo in alto l'asticella per un corridore di ventitré anni, che sta ancora esplorando le possibilità del suo enorme potenziale. Se da un lato non è riuscito ad essere presente nei finali di corse più selettive in cui aveva fatto bene negli anni passati, in volata la sua punta di velocità è sembrata spesso ottima, pur con qualche problema di posizionamento negli sprint più caotici.
Solo il tempo ci dirà quale direzione sta prendendo la carriera di uno dei più grandi talenti di questa generazione, ancora diviso tra l'essere un velocista resistente e un classicomane con spunto. Sicuramente, Australia o non Australia, ci sono gli elementi per guardare avanti con ottimismo, e per considerare quella del 2023 come una naturale flessione, un passo indietro per farne due in avanti.