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Landa: «Yates mi ha buttato a terra». Poi si scusa

14.05.2019 20:58

Le dichiarazioni della 4a tappa del Giro: il finale commentato dai protagonisti, Roglic contento della squadra, Maestri ci riproverà


MIKEL LANDA (Movistar Team)
«Quel fottuto Yates, è un ritardato e va come un pazzo. Mi ha buttato a terra in una rotonda. Credo che non sia niente, ma il problema è il tempo perso un'altra volta. Ora sono a quasi due minuti da Roglic. È uno schifo quando succedono cose che non dipendono da te. Nella cronometro ho pagato, però qui sono andato a terra per colpa di un altro. Non è l'inizio sperato e di fatto le sensazioni sono abbastanza cattive con questo svantaggio da recuperare».



TOM DUMOULIN (Team Sunweb)
«Puccio della Ineos è caduto, credo che abbia toccato una ruota o qualcosa del genere, e ha tirato me e Izagirre assieme a lui. Ero avanti nel gruppo e non ho potuto evitarlo. Non ci sono fratture, il che è buono, ma il ginocchio è molto gonfio. Non riuscito a fare forza sui pedali negli ultimi chilometri e non so come starò domani. La classifica generale di sicuro è andata».

RICHARD CAPARAZ (Movister Team)
«È stato una finale di tappa complicato, dopo una lunga frazione con alcune salite nel finale, lo stress ha causato la caduta. Mi sono ritrovato in un piccolo gruppo che era davanti, non mi sono preoccupato della presenza di Primoz Roglic. Ho solo aspettato il momento giusto per scattare e provare a vincere. Sono emozionato e felice che abbia funzionato. Il risultato di oggi non cambia nulla all'interno del nostro team: mancano tante salite e Mikel Landa rimane il nostro capitano».

CALEB EWAN (Lotto Soudal)
«La fuga di tre corridori era una situazione perfetta. Hanno preso vantaggio ma non era un problema in una tappa di 235 chilometri. Sapevamo che sarebbe stato un finale caotico, ma siamo stati davanti tutto il giorno. Ho sentito alcuni corridori cadere dietro di me e mi sono ritrovato parte del gruppetto di testa. L'obiettivo era arrivare davanti agli ultimi due chilometri e ci siamo riusciti: il gruppo si è poi assottigliato e Tosh mi ha tenuto in ottima posizione. Ho visto Carapaz partire ai 500 metri, ma all'inizio era la UAE a tirare. Ai 300 metri ho lanciato lo sprint ma non sono più riuscito a superarlo. Oggi ho dimostrato di nuovo che questo tipo di arrivi si adatta molto a me. Come velocista, è difficile lottare con scalatore migliori come Ulissi, Roglic e Carapaz. Certo, sono deluso perché non capita spesso l'occasione di vincere una tappa in un Grande Giro. Domenica ho fatto terzo, oggi secondo, domani c'è una tappa piatta e sono convinto che posso ancora lottare per la vittoria. Come squadra abbiamo fatto bene ed è un peccato che non sia arrivata la vittoria».

PASCAL ACKERMANN (Bora-Hansgrohe)
«È stata una tappa super difficile. È stata caotica, tutti erano nervosi ed era pericoloso per via delle tante curve sulle strada. I ragazzi mi hanno tenuto davanti ma poi c'è stata una caduto e credo che anche uno dei nostri sia rimasto coinvolto. Abbiamo provato a martellare davanti, ma nel finale non avevo le gambe. Penso comunque che possiamo essere contenti per il risultato di oggi».

DIEGO ULISSI (UAE Team Emirates)
«Quando si è verificata la caduta, siamo riusciti a rimanere in tre nel drappello di testa. Ero con Conti e Marcato, loro due hanno provato a impostare un passo sostenuto, dato che sapevamo che il finale non era troppo duro e che con noi c'erano anche velocisti come Viviani, Demare, Ewan e Ackermann. Carapaz ha colto il momento perfetto per partire, seguito più tardi da Ewan con una volata efficace: mi sono ritrovato terzo. Quando è partito Carapaz, ho provato ad attendere la reazione di qualcuno, ma non c'è stata nell'immediato. Avrei preferito ovviamente vincere ma, considerando che il finale non era troppo selettivo e che abbiamo fatto il massimo per renderlo duro, non ho rimpianti e guardo agli aspetti positivi, ovvero alle ottime sensazioni avvertite in gara».

PRIMOZ ROGLIC (Jumbo-Visma)
«Anche oggi abbiamo fatto un buon lavoro con tutta la squadra. Sono contento di guadagnare tempo in Classifica Generale. Tutti vogliamo stare davanti per evitare incidenti. Non ho visto la caduta perché ero nelle prime posizioni. Cerco sempre di essere concentrato per tutta la durata della tappa. Tutti possiamo fare degli errori ma se coinvolgono altri corridori questo è difficile da accettare. Ho tanti avversari forti come Yates e Nibali ma mancano ancora tanti giorni di corsa e tutto può accadere».

MIRCO MAESTRI (Bardiani-CSF)
«Ci voleva un pizzico di incoscienza per attaccare oggi, in una tappa difficile e, per di più, iniziata con vento forte e contrario. In onestà, non nutrivamo grosse speranze, ma quando ai meno 50 km il gruppo era ancora lontano, abbiamo iniziato a crederci. Le fughe sono queste: tentativi che appaiono velleitari sulla carta ma che possono riservare sorprese. Nonostante tutto, sono contento della prestazione e della condizione che di cui godo. Ci riproverò, questo è sicuro».
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