Nibali e Ciccone: i due "fari" azzurri per le corse a tappe
Il ciclismo italiano sta vivendo un periodo di profonda crisi. Gli atleti azzurri sono quasi sempre fuori dalla rosa dei favoriti delle gare internazionali, non partono mai in pole nei pronostici della vigilia. Tutti gli esperti di risultati e statistiche dei vari sport, chi conosce perfino i numeri e i bonus del mondo delle scommesse danno ben poche speranze ai ciclisti di casa nostra. Per questo motivo aleggia tanta preoccupazione intorno al Giro d'Italia 2022, che con l'arrivo a Balatonfüred ha chiuso la breve parentesi ungherese. Se si pensava che queste tappe potessero essere complicate, i corridori italiani lo hanno confermato. Le speranze erano tutte riposte in Vincenzo Nibali, che torna sulla pista a 15 anni di distanza dal suo esordio nella corsa rosa. Lo squalo è riuscito ad avere la meglio per ben due volte sulle strade del nostro paese, ma le ultime stagioni, complici gli infortuni, hanno dimostrato che l'età sta cominciando a farsi sentire.
Giulio Ciccone, dopo annate totalmente al di sotto delle aspettative, aveva mostrato qualche cenno di ripresa. Tuttavia, sembra quasi impossibile pensare che possa competere ai massimi livelli in queste tre settimane. Nella Trek Sagafredo ha già fatto il suo esordio Antonio Tiberi, ragazzo classe 2001 di cui si parla benissimo. Sul suo talento ci sono ben pochi dubbi, a confermarlo è anche la fiducia che il CT Daniele Bennati ripone in lui. Nonostante siamo ancora all'inizio della competizione, sembra poter essere arrivato il momento di fare i primissimi bilanci. Le prime tre tappe per gli azzurri non sono andate affatto bene, ma nonostante tutto c'è da registrare qualche nota positiva. Se le aspettative più alte erano tutte per Vincenzo Nibali, lo Squalo non ha deluso. Il siciliano ha offerto una grandissima prova nella cronometro di Budapest, terminando in maniera piuttosto agevole con gli altri uomini di classifica anche sullo strappo del Castello di Visegrad.
L'altra nota positiva è certamente Matteo Sobrero, che nella prova contro il tempo è stato preceduto solamente da fenomeni assoluti come Simon Yates, Mathieu Van der Poel e Tom Dumoulin. Grazie alla sua prestazione, Sobrero, almeno fino alla prima tappa in territorio italiano, avrà la Maglia Bianca di leader della classifica tra gli Under 25. Tra le note meno positive sono da menzionare in particolar modo Giulio Ciccone e Lorenzo Fortunato. Il primo, avendo perso oltre 30 secondi a crono da quasi tutti gli avversari, si trova momentaneamente a 1'01" dal leader. Il secondo, invece, si è staccato sui 5 km di Visegrad e ha concluso con una cronometro del tutto negativa. La situazione degli azzurri, considerando che Ciccone e Fortunato erano considerati tra gli italiani più accreditati per fare classifica, si complica ulteriormente.
Tuttavia, essendo ancora presto per tirare le somme, servirà attendere la tappa dell'Etna per capire quali saranno le reali ambizioni dei due. Da sottolineare c'è sicuramente la coppia composta da Mattia Bais e Filippo Tagliani, che è riuscita a centrare la fuga due volte nel giro di due tappe. Al termine della prova di Balatonfüred, la prima chance per i velocisti, tre italiani hanno chiuso in top 10: Jakub Mareczko quinto, Simone Consonni settimo e Alberto Dainese nono. L'undicesimo posto di Giacomo Nizzolo complica la rincorsa alla Maglia Ciclamino, senza considerare che, nonostante i discreti risultati ottenuti in quest'occasione, nessuno ha mai dato l'idea di poter competere concretamente con Mark Cavendish.