Il punto sui corridori ritirati e senza contratto per il 2025
Nelle ultime settimane gli addii di Amador, Bonnamour ed Hermans
L'inizio della stagione si avvicina, ma non per tutti: a pochi giorni dalle prime corse dell'anno, non pochi corridori sono ancora in cerca di sistemazione. C'è poi chi - per un motivo o per un altro - ha deciso di smettere con il ciclismo. Una breve ma esaustiva rassegna sui ritirati e su chi, invece, è ancora senza contratto.
I corridori ritirati e i senza contratto
Una delle glorie sportive del suo paese, benché le ultime stagioni siano state sostanzialmente anonime: a quasi 38 anni, il costaricano Andrey Amador si è fatto da parte dopo una carriera di buon livello, che gli ha regalato la soddisfazione di vincere una tappa al Giro d'Italia del 2012 - quando primeggiò sul traguardo di Cervinia - e un 4° posto nell'edizione 2015 della «festa di maggio», senza dimenticare l'acuto alla Klasika Primavera di Amorebieta 2018.
Se Amador - vittima di un incidente in allenamento a maggio - non ha più trovato stimoli per proseguire con l'agonismo, il francese Franck Bonnamour ha deciso di smettere a 29 anni dopo la sospensione per anomalie al passaporto biologico e il successivo licenziamento in tronco deciso dalla Decathlon AG2R La Mondiale. «Difendersi costa troppo. Non posso permettermi di stare fermo per due o tre anni prima del giudizio definitivo. Dunque, mi fermo qui», le parole amare del bretone al quotidiano «Ouest France», che ha peraltro deciso di rivolgersi a uno psicologo per affrontare questa difficile situazione. In sette stagioni tra i pro', Bonnamour ha ottenuto un solo successo alla Polynormande 2022.
Nelle ultime settimane, poi, hanno deciso di scendere dalla giostra altri tre uomini: il 38enne belga Ben Hermans (19 successi in 16 stagioni da professionista, su tutti la Freccia del Brabante 2015 e il Giro dell'Appennino 2021), che non è riuscito a trovare un altro ingaggio dopo il “taglio” dall'organico della Cofidis; il 31enne francese Marc Sarreau, 17 vittorie (tutte in patria) in 10 anni da prof. con FDJ, AG2R e Groupama, e il 30enne svizzero Tom Bohli - una vittoria alla Tre giorni delle Fiandre Occidentali nel suo palmarès - a cui la Tudor non aveva rinnovato il contratto in scadenza alla fine del 2024.
Discorso diverso, invece, per due corridori che hanno deciso di scendere dalla sella per problemi di salute: il 22enne britannico Benjamin Peatfield - ingaggiato nel 2024 dalla squadra di sviluppo della DSM-Firmenich - si è fermato (almeno per ora) per le conseguenze di una commozione cerebrale dovuta a un incidente alla Ronde de l'Oise; il 33enne belga Tom Devriendt (due centri in massima serie) ha invece annunciato il ritiro perché gli è stato diagnosticato il morbo di Crohn, una malattia che colpisce l'intestino. Altrettanto delicata la motivazione che ha spinto il 31enne danese Nicklas Pedersen a smettere definitivamente con il ciclismo professionistico - che aveva già abbandonato nel 2019 - dopo un solo anno alla TDT-Unibet: la crescita dei due figli che ha avuto in affido dopo la separazione dall'ex moglie. Infine, il 30enne austriaco Sebastian Schönberger (ex B&B Hotels e Human Powered Health) ha deciso di dedicarsi alle ruote grasse dopo la chiusura della Felbermayr.
Viviani e gli altri in attesa di una chiamata
Il nome più pregiato su piazza è sempre lo stesso: dopo la fine del contratto con la INEOS Grenadiers e la trattativa fallita con la Q36.5, Elia Viviani è ancora alla finestra. Nel giro del World Tour, altri 15 uomini non hanno certezze per il futuro: gli australiani Rudy Porter (il cui contratto con la Jayco-AlUla è scaduto alla fine del 2024) e Cameron Wurf (41 anni, anch'egli fuori dal roster della INEOS), il corridore del Bahrain Ahmed Madan (escluso dalla rosa della Bahrain-Victorious), il belga Christophe Noppe - non riconfermato dalla Cofidis al pari dei francesi Kenny Elissonde e Axel Mariault - il brasiliano Vinícius Rangel (nelle ultime tre stagioni alla Movistar), i colombiani Álvaro Hodeg - relegato ai margini del gruppo-squadra della UAE Emirates così come il neozelandese Michael Vink - e Jesús David Peña (ex Jayco), i kazaki Dmitriy Grudzev e Vadim Pronskiy - entrambi “tagliati” dalla XDS Astana - l'olandese Martjin Tusveld, a cui la DSM ha dato il benservito alla fine della passata stagione, il polacco Lukasz Wisniowski (nell'ultima stagione in casa Bahrain) e il tedesco Martin Hessmann, squalificato fino a marzo per una positività a un diuretico.
Due parole, infine, sugli italiani che gravitavano nell'orbita delle Professional: al momento attuale, sono senza contratto Filippo Conca e Filippo Colombo - ambedue esclusi dal roster della Q36.5 - gli ex Polti-Kometa Matteo Fabbro e Andrea Garosio e due uomini che avevano vestito la maglia della VF Group-Bardiani-CSF, Davide Gabburo e Riccardo Lucca. Nessuna notizia sul futuro dei corridori sotto contratto con la Corratec-Vini Fantini fino al 31 dicembre: Jakub Mareczko, Giulio Masotto, Alessandro Monaco, Marco Murgano, Simone Olivero, Attilio Viviani e Samuele Zambelli, cui bisogna aggiungere l'olandese Etienne Van Empel, lo svizzero Jan Stöckli e l'ucraino Mark Padun.
In ambito Professional spiccano anche i nomi di altri due disoccupati di discreta fama: il danese Mads Würtz Schmidt (nel 2024 alla Free Palestine) e il tedesco Johannes Adamietz, accompagnato alla porta dalla Lotto Dstny.