Il podio della Liegi-Bastogne-Liegi 2025 © Liège-Bastogne-Liège via X
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Tadej Pogacar vince la sua terza Liegi-Bastogne-Liegi: "Non vedere Evenepoel mi ha motivato"

Le parole dei protagonisti: Pogacar fa centro dopo un attacco "involontario", Evenepoel guarda al Tour de Romandie dopo una giornata difficile

Un'altra, grande manifestazione dello strapotere di Tadej Pogacar: è ciò a cui abbiamo assistito questa domenica sulle strade della Liegi-Bastogne-Liegi, la quarta monumento della stagione, che lo sloveno ha fatto sua per la terza volta in carriera dopo i successi nel 2021 e nel 2024. A fare da giudice è stata ancora una volta l'ascesa alla Redoute, su cui lo sloveno ha preso il sopravvento con un'accelerazione irresistibile.

E mentre il nativo di Klanec si involava verso la sua nona monumento, il suo avversario diretto, Remco Evenepoel, si chiamava fuori dalla contesa. Il belga avrebbe poi chiuso la gara al 59° posto, dopo una giornata da dimenticare. Sul podio, per contro, ci finivano Giulio Ciccone (Lidl-Trek) e Ben Healy (EF Education-EasyPost), bravi ad allungare dal gruppo inseguitore e ad assicurarsi le piazze d'onore.

Tadej Pogacar: “La mia azione sulla Redoute? Volevo solo testare le gambe!”

Una giornata da incorniciare per il campione del mondo, che ha onorato nel modo migliore la memoria della suocera, scomparsa durante la Liegi-Bastogne-Liegi di tre anni fa. Il piano dello sloveno, a differenza dello scorso anno, non era quello di attaccare sulla Redoute.

“No, non era quello il piano. Ho visto che alcune squadre non avevano molti uomini. Volevo solo testare le mie gambe e vedere se potevo scollinare con un po' di vantaggio. Lì ho deciso di continuare, perché le gambe stavano bene. Sapevo che avrei potuto resistere fino al traguardo. Non so dove fosse Evenepoel. I suoi compagni controllavano il gruppo dall'inizio ed erano sempre nelle prime posizioni, poi sono scomparsi. Non so perché. Ho pensato che forse volessero tenersi per La Redoute, ma non l'ho visto da nessuna parte vicino a me e questa è stata una buona motivazione per attaccare. È fantastico poter concludere la prima parte della stagione in questo modo. Finora tutta la stagione è stata perfetta. Sono felice di tornare a casa".

Giulio Ciccone: “Non avevo aspettative, abbiamo corso come una grande squadra”

Grazie al 2° posto di oggi, Giulio Ciccone chiude al meglio un'ottima settimana. Lunedì, conquistando la prima tappa del Tour of the Alps, ha ritrovato una vittoria che mancava da quasi due anni, e quest'oggi ha dimostrato di avere la condizione giusta in vista del Giro d'Italia.

“Ad essere sincero, sono arrivato qui senza troppa pressione perché, come ho detto, è stata una settimana intensa al Tour of the Alps. Devo dire che sono arrivato qui in Belgio molto stanco. Non avevo grandi aspettative, ma sapevo che la mia condizione fisica era buona. Oggi abbiamo corso davvero come una grande squadra.”

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Ben Healy e Giulio Ciccone insieme sulla Roche aux Faucons alla Liegi-Bastogne-Liegi © GettySport

L'irlandese della EF Education-EasyPost, dal canto suo, non può certo lamentarsi della sua prestazione. Il 3° posto di oggi - primo podio in carriera in una classica monumento, quarto irlandese di sempre a conquistarlo - è la ciliegina sulla torta dopo un mese di aprile caratterizzato da una vittoria di tappa al Giro dei Paesi Baschi, un 10° posto alla Amstel Gold Race e un 5° posto alla Freccia Vallone. Prima di salire sul podio, Healy è stato protagonista di un simpatico botta e risposta con il vincitore di oggi, domandandogli scherzosamente quando abbia intenzione di ritirarsi.

Remco Evenepoel: “Non sono un robot”

Il campione olimpico esce da questa campagna delle Ardenne con il morale basso. Dopo le prestazioni più che convincenti a Freccia del Brabante e Amstel Gold Race, Evenepoel ha mostrato di non avere le gambe dei giorni migliori. La mancanza di una preparazione invernale adeguata in seguito ai quattro mesi di stop per infortunio, comunque, non preoccupa più di tanto il belga, che ha dichiarato di voler continuare a lavorare con calma verso i prossimi impegni.

“Prima della Redoute ero davanti, ma non mi sentivo bene. Queste gare non mentono: se sei in forma, sei davanti. Nell'ultima ora di gara non ne avevo più, l'ho detto alla squadra e non sono rimasti sorpresi. Non sono un robot. Tutti hanno avuto un inverno intero a disposizione, io ho potuto allenarmi come si deve solo per un mese e mezzo. No, non sono malato. Come ho già detto, devo sfruttare al meglio le giornate buone e accettare quelle cattive. Devo solo continuare a lavorare con calma. Non posso aspettarmi miracoli. Da martedì correrò il Tour de Romandie, sfrutterò questa gara per riprendermi."

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Se sorrido mentre parli, probabilmente stai parlando di ciclismo. Tifoso sfegatato di tutti i corridori dal nome bizzarro e appassionato di triathlon, sono tra quelli che attendono la stagione di ciclocross più di quella su strada.