Il quartetto azzurro maschile impegnato a Parigi 2024 © FCI
Pista

Quartetto azzurro, l'oro è possibile: al disastro non vogliamo crederci

Parigi 2024, Filippo Ganna e compagni siglano il quarto tempo nelle qualifiche dell'Inseguimento a squadre e domani affronteranno al primo turno la temibile Australia. Prestazione blanda o gestione delle risorse?

05.08.2024 19:05

Chiuso il capitolo strada (con un bilancio a tinte chiaroscurali), archiviate da giorni MTB e BMX, la seconda settimana dei Giochi di Parigi 2024 sarà tutta un'ordalia di ciclismo su pista, disciplina che da oggi a domenica vivrà serate vibranti al velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines.

Tutti i riflettori oggi erano puntati sull'esordio del quartetto azzurro dell'Inseguimento a squadre, specialità che ha regalato all'Italia un memorabilissimo oro a Tokyo tre anni fa. Cominciamo subito col dire che la formazione schierata dal ct Marco Villa e formata da Simone Consonni, Filippo Ganna, Francesco Lamon e Jonathan Milan, avrà la possibilità di difendere il titolo conquistato nel 2021: infatti gli azzurri si sono piazzati tra le prime quattro nazionali nelle qualifiche di oggi, condizione necessaria per potersi giocare l'oro. Questa è la buona notizia.

La notizia meno buona - almeno apparentemente - è che delle quattro, l'Italia è proprio l'ultima, la quarta. Col tempo di 3'44"351 (a due secondi e tre decimi dal primato stabilito dai ragazzi di Villa proprio a Tokyo), gli azzurri si accomodano alle spalle di Australia, Gran Bretagna e Danimarca, prime tre della classifica venuta fuori dal turno di qualificazione.

Ci si dovrebbe preoccupare? Forse sì, forse no: l'Italia ha visibilmente gestito la prova, è stata a distanza di sicurezza dagli aussie nella prima parte (tra i due e i quattro decimi di gap), dopodiché tra i 1500 e i 2500 gli azzurri - lanciati da una sparata di Milan - sono passati al comando, per poi tornare definitivamente sotto nell'ultima parte dei quattro chilometri previsti. In particolare è del tutto mancata la consueta trenatona finale di Ganna, che ha sì tirato, ma non è stato quel “tirare" che tutti conosciamo nei finali del quartetto di Villa.

Possibile quindi che, in una sapiente gestione degli sforzi, gli italiani abbiano un po' giocato col cronometro, assicurandosi l'approdo al tabellone per l'oro e non scoprendo in maniera eccessiva tutte le carte. L'alternativa è pensare che gli azzurri non siano in condizione di fornire prestazioni al livello delle principali avversarie e no, onestamente non pensiamo che i quattro di Villa siano così lontani dai se stessi di tre anni fa. Non pensiamo che il Ganna visto oggi sia realmente sottotono (pochi giorni fa conquistava l'argento nella crono su strada, ricordiamolo). Insomma al disastro (che equivarrebbe a rimanere fuori dal podio, diciamo) non crediamo.

Nelle dichiarazioni post-gara il ct Villa ha però posto l'attenzione sulla prestazione di Jonathan Milan, che sarebbe stata di mezzo secondo inferiore a quello che era stato richiesto al friulano: nessuno meglio del tecnico lombardo sa quel che c'è da sapere, e se oggi Milan ha tirato il collo a qualche compagno, ci sarà senz'altro il modo di rimediare. Resta comunque il senso di una gara pensata per tenere un basso profilo: non trascuriamo che anche con mezzo secondo in più l'Italia sarebbe stata comunque quarta e qualificata.

Quel “quarta” che porterà l'Italia a vedersela al primo turno con la prima delle qualifiche, l'Australia. Sfida da brividi, chi vince va in finale per l'oro. L'altra “semifinale” (la chiamiamo così per comodità ma siamo tutti vittime della cervellotica formula dell'Inseguimento a squadre attuale) vedrà contrapposte Gran Bretagna e Danimarca. Appuntamento alle 19.15 di domani per questo primo turno da batticuore.

La Gran Bretagna stupisce, l'Australia spaventa

Il quartetto (rimasto terzetto nel finale) della Gran Bretagna a Parigi 2024 © British Cycling
Il quartetto (rimasto terzetto nel finale) della Gran Bretagna a Parigi 2024 © British Cycling

Cos'è successo prima che gli azzurri, ultimi a gareggiare in quanto campioni olimpici in carica, scendessero in pista? Il Belgio si è misurato per primo e ha fatto segnare un discreto 3'47"232. Più alte Germania (3'50"083) e Canada (3'48"964), quindi ha gareggiato la Gran Bretagna e ha abbassato nettamente il tempo del Belgio: Ethan Hayter, Oliver Wood, Daniel Bigham e Ethan Vernon (che si è staccato al terzo chilometro) hanno chiuso in 3'43"241.

Trascurabile il risultato del Giappone (3'53"489), invece la Francia padrona di casa, spinta dal pubblico di Saint-Quentin-en-Yvelines, si è presa il secondo posto provvisorio con 3'45"514: un crono che ha permesso a Thomas Boudat, Benjamin Thomas, Thomas Denis e Valentin Tabellion di sognare per qualche minuto un posto potenzialmente in alto sul podio, anche perché la quotata Nuova Zelanda, impegnata subito dopo, è finita dietro ai transalpini, terza provvisoria con 3'45"616.

Restavano i quartetti più competitivi, almeno sulla carta. L'Australia ha fatto il cosiddetto botto, confermando le voci che volevano gli oceanici tornati a livelli altissimi: 3'42"958 il tempo fatto segnare da Oliver Bleddyn, Sam Welsford, Conor Leahy e Kelland O'Brien (lo staccato di turno).

Ma non bastava: nell'escalation programmata da un ordine di partenza studiato da un sadico al servizio della lobby dei cardiologi, per penultimi toccava ai danesi, vicecampioni di Tokyo, i quali hanno interpretato la prima metà della prova come se non ce ne dovesse essere una seconda, andando su tempi da record del mondo fino ai 2000 metri, restando al comando fino ai 3000, ma rinculando di brutto nel finale, fino a un definitivo tempo di 3'43"690, valevole per il terzo posto provvisorio. Terzo posto che sarebbe rimasto definitivo anche dopo la prova dell'Italia.

Velocità a squadre donne, record del mondo per la Gran Bretagna in qualifica

Una Gran Bretagna in grande spolvero ha fatto segnare il miglior tempo nelle qualifiche della Velocità a squadre donne, e che miglior tempo! Nientemeno che il nuovo record del mondo, 45"472 che abbassa di 15 centesimi il 45"487 siglato dalla Cina un mese e mezzo fa. Katy Marchant, Sophie Capewell ed Emma Finucane hanno distanziato la Nuova Zelanda (45"593), una Germania un po' sottotono (45"644) e i Paesi Bassi (46"086); deludenti le cinesi (Guo Yufang, Bao Shanju e Yuan Liying), solo quinte con 46"458 (ma frenate da una falsa partenza). Non presente l'Italia.

Essendo la prima edizione dei Giochi in cui la Velocità a squadre femminile si disputa per terzetti (fino a Tokyo 2020-2021 la gara era disputata da coppie), si è naturalmente stabilito il nuovo record olimpico della specialità, da Canada (47"578) e Nuova Zelanda (45"593), ovvero le prime squadre a scendere in pista prima che la Gran Bretagna fissasse il nuovo limite.

Al primo turno in programma alle 18.55 la Gran Bretagna sfiderà proprio il Canada, quindi avremo Nuova Zelanda-Polonia, Germania-Messico e Olanda-Cina. I primi due tempi delle squadre vincitrici delle gare del primo turno si giocheranno poi l'oro in finale, gli altri due se la vedranno per il bronzo, a partire dalle 19.45.

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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!