Dammi tre parole: sola, cuore, tricolore
La campionessa italiana Elisa Longo Borghini vince per distacco il Trofeo Alfredo Binda 2021 otto anni dopo l'ultima volta; Vos e Ludwig sul podio
A distanza di 8 anni il Trofeo Alfredo Binda di Cittiglio torna a parlare italiano e proprio come nel 2013 è stata Elisa Longo Borghini a salire sul gradino più alto del podio al termine di un'esaltante azione solitaria: una vittoria ottenuta di forza, senza fare calcoli e che conferma l'ottimo inizio di stagione dell'atleta ossolana che già era stata seconda alla Strade Bianche e che con il risultato odierno si è quindi portata al comando della classifica provvisoria dell'UCI Women's World Tour; se l'anno olimpico parte così, non si può che far ben sperare. Inoltre questa vittoria di Longo Borghini, in quella che è la classica per eccellenza unicamente dedicata ciclismo femminile, completa un fine settimana magico per la Trek-Segafredo: ieri la straordinaria vittoria di Jasper Stuyven alla Milano-Sanremo, oggi la doppietta con Matteo Moschetti in Toscana e la campionessa italiana a Cittiglio.
Le atlete in gara oggi a Cittiglio hanno trovato un giornata soleggiata ma abbastanza fredda, tanto che sulle salite si poteva trovare ancora un po' della neve caduta nei giorni scorsi. Nella prima metà di gara non è successo molto a livello di cronaca, ma la Liv Racing con Pauline Rooijakkers e la Trek-Segafredo con Audrey Cordon hanno iniziato a muoversi per indurire la corsa in vista del circuito finale con la salita di Orino da ripetere quattro volte. Nel primo dei quattro giri finali attorno a Cittiglio è stata ancora la Rooijakkers ad attaccare trovando la collaborazione dell'ex iridata Tatiana Guderzo (Alé BTC): le due non hanno mai avuto più di 30" di vantaggio, ma sono comunque riuscite a tenere in tensione il gruppo che in questa fase di corsa ha perso diversi elementi nelle retrovie.
Questo Trofeo Binda 2021 è entrato davvero nel vivo all'inizio del penultimo giro a 35 chilometri dall'arrivo con un allungo di Marlen Reusser (Alé), Katia Ragusa (A.R. Monex), Alison Jackson (Liv), Anouska Koster (Jumbo-Visma) e Alena Amialiusik (Canyon). Questo quintetto poteva diventare molto pericoloso se il gruppo avesse lasciato spazio, ed infatti da dietro di sono attivate molto velocemente per andare a chiudere il buco: ma ormai la corsa era lanciata ed era evidente che al penultimo passaggio sulla salita di Orino a muoversi sarebbero state alcune delle grandi favorite per la vittoria finale, visto anche il gruppo principale contava ancora una cinquantina di atlete.
Il momento decisivo l'abbiamo avuto a 26 chilometri dall'arrivo con il forcing in salita di Kasia Niewiadoma a cui è seguito il rilancio immediato di Elisa Longo Borghini che ha fatto malissimo a tutte le rivali: il gruppo si è frantumato ed in cima alla salita al tricolore della Trek aveva solo una manciata di secondi di vantaggio su Marianne Vos (Jumbo-Visma), Mavi Garcia (Alé), Kasia Niewiadoma (Canyon), Soraya Paladin (Liv) e Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ), mentre il resto di atlete erano già più attardate. Nonostante il margine esiguo, Longo Borghini non ha avuto esitazioni e ha tirato dritto senza fare calcoli: è qui che ha vinto la corsa perché alle sue spalle, per certi versi, si è ricreata la stessa situazione tattica che ha aiutato Stuyven a Sanremo con la presenza di un'atleta velocissima in volata (oggi Vos, ieri Ewan) che ha frenato molte dal collaborare nell'inseguimento.
All'inizio dell'ultimo giro, a 17.6 chilometri dall'arrivo, Elisa Longo Borghini aveva appena 15" di vantaggio sulle cinque inseguitrici e l'esito poteva ancora sembrare incerto, ma sullo strappetto di Casalzuigno e poi sulla salita di Orino il margine si è dilatato arrivando a superare il minuto. Nel rettilineo finale un po' in salita la campionessa italiana si è potuta godere gli applausi del poco pubblico presente dietro le transenne: l'ultima vittoria in una classica di un giorno del World Tour era stata la Strade Bianche 2017, e questo centro non può che dare molto morale in vista della campagna del nord. A 1'42" (nel 2013 le prime inseguitrici arrivarono a 1'44") è stata Marianne Vos a vincere nettamente la volata per la seconda posizione conquistando il sesto podio personale al Trofeo Binda, mentre la danese Cecilie Uttrup Ludwig ha chiuso ancora una volta terza qui eguagliando il 2017 ed il 2019; a seguire quarta piazza per Niewiadoma, quinta per Paladin e sesta per Garcia, mentre il gruppone ha chiuso a 2'46" regolato in volata da Elisa Balsamo davanti a Sofia Bertizzolo, rispettivamente settima e ottava.