Corse

Vuelta a España 2024 - Analisi del percorso

Mille salite in mezzo a due cronometro e quasi nessuna volata tradizionale: un percorso in cui Roglic può vincere quasi tutti i giorni

16.08.2024 13:37

È il momento anche dell'ultimo Grande Giro della stagione leggermente anticipato rispetto al solito. Il percorso della Vuelta a España 2024 ha tutte le caratteristiche tipiche di una Vuelta e questo non è certo un complimento. Due cronometro abbastanza brevi aprono e chiudono la corsa composta per il resto da mille salite con pochissime tappe da volata (solo una realmente scontata). Per un'analisi concettuale tendente al satirico potete leggere l'editoriale pubblicato quest'inverno a seguito della presentazione: La pasión vi unisce, ma la fantasia proprio non vi tange. Per conoscere le caratteristiche del tracciato tappa per tappa, i dettagli delle salite principali e tutti i possibili segreti, trovate qua sotto la nostra consueta analisi del percorso. 

 

Le tappe nel dettaglio

Sabato 17 agosto - 1a tappa: Lisboa - Oeiras (Cronometro individuale - 12.0 km)

Altimetria 1a tappa

La Vuelta prende il via con una cronometro individuale che scriverà una prima importante classifica: infatti sarà una prova per perfetti specialisti, essendo quasi perfettamente pianeggiante e con una sola vera curva poco dopo il via, visto che il tracciato si svolge interamente sul viale lungo la costa dalla periferia della capitale fino al traguardo di Oeiras. Attenzione al vento che potrebbe inasprire ulteriormente la prova a favore degli specialisti e magari condizionare il risultato in base all'orario di partenza.

 

Domenica 18 agosto - 2a tappa: Cascais - Ourém (194.0 km)

Altimetria 2a tappa

La seconda tappa è una classica frazione indecifrabile da Vuelta, lievemente mossa, potenzialmente per velocisti, ma con un finale troppo complicato per un normale sprint a ranghi compatti. Si parte subito all'insù per raggiungere l'Alto do Lagoa Azul (5.7 km al 4.6%; max 11%) e di fatto non si incontra pianura in senso stretto per tutto il tracciato. L'asperità più arcigna è proprio l'ultima: a seguito di un antipasto di 2.7 km al 4.5%, inizia formalmente l'ascesa all'Alto da Batalha (ufficialmente 7.1 km al 3.3%) composta da un primo tratto di 3 km al 6% con punte in doppia cifra, una lieve discesa e 3 km di falsopiano (2% di media) per arrivare in vetta. Dal GPM mancano soli 19 km non particolarmente tortuosi, ma sicuramente poco pianeggianti. Difficile credere che ci possano essere attacchi, ma senz'altro già si capisce che i velocisti puri non hanno vita facile: arriva la conferma definita osservando gli ultimi 1500 metri, tutti in lieve ma comunque sensibile ascesa (media 2%).

 

Lunedì 19 agosto - 3a tappa: Lousã - Castelo Branco (191.2 km)

Altimetria 3a tappa

Il canovaccio è ancora lo stesso, per una frazione molto movimentata, senza difficoltà tremende, ma poco accondiscendente nei confronti dei velocisti. Si parte di nuovo in salita (il GPM non c'è, ma si sale per addirittura 6 km) e si susseguono varie asperità: spiccano logicamente i GPM all'Alto de Teixeira (17.5 km al 3.2%) e all'Alto de Alpedrinha (6.4 km al 3.4%). Gli ultimi 40 km sono in effetti piuttosto semplici, sicuramente più della tappa precedente, ma rimane il problema del traguardo posto nuovamente in lieve ascesa: gli ultimi 3 km abbondanti sono tutti in pendenza (media 1.5%) con un tratto in sensibile pendenza prima dell'ultimo km (circa 800 metri al 4%). Che volata può uscirne è difficile da prevedere, ma senz'altro ci vorranno grandi gambe.

 

Martedì 20 agosto - 4a tappa: Plasencia - Pico Villuercas (170.4 km)

Altimetria 4a tappa

Prima tappa di montagna, destinata a decidersi sull'impennata finale, ma comunque non unipuerto in senso stretto. L'avvio è subito mosso e dopo poco si incontra la salita al Puerto de Cabezabellosa (9.2 km al 5.4%, max 9% nel primo km), immediatamente seguita da quello all'Alto de Piornal (13.9 km al 5.6%, molto regolare, max 8%) con discese abbastanza insidiose. La gara a questo punto si addolcisce con 30 km di pianura prima di imboccare il Puerto de Miravete (8 km al 4.5%), praticamente privo di discesa. Un tratto ondulato porta ai piedi della salita finale, che inizia già prima del traguardo volante di Roturas, a oltre 17 km dal traguardo (contro i 14.6 km ufficiali); da qui la media sarebbe del 5.8%, ma il dato nasconde molto di più: i primi 9 km sono al 4.3% di media, piuttosto regolari (a parte qualche breve tratto più arcigno), poi la pendenza cala ulteriormente nei successivi 3 km abbondanti (media 3.1%), prima di imboccare la tremenda impennata su cemento che porta al Collado de Ballesteros in 3 km al 13.2%, max 20%; rimangono quindi poco più di 2 km irregolari (media 5.7%), che alternano falsopiani ad altre toccate in doppia cifra (max 15% in prossimità del traguardo). 

 

Mercoledì 21 agosto - 5a tappa: Fuente del Maestre - Sevilla (177.0 km)

Altimetria 5a tappa

Forse l'unica tappa realmente per velocisti con un finale effettivamente pianeggiante. Il percorso è comunque movimentato per i primi 140 km, con un'ultima asperità (Puerto Blanco) di circa 3.5 km al 5.5% posta a circa 52 km dall'arrivo. Da qui le strade a rapida percorrenza prima in discesa e poi in pianura consentono una normale organizzazione della volata. Da segnalare una fase più tortuosa nell'attraversamento di Siviglia, che si chiude con una doppia curva a destra a 3.7 km dall'arrivo, quasi perfettamente rettilinei.

 

Giovedì 22 agosto - 6a tappa: Jerez de la Frontera - Yunquera (185.5 km)

Altimetria 6a tappa

Ecco la “tappa meme” con partenza dal supermercato. Una tappa anche piuttosto impegnativa che tecnicamente potrebbe dire qualcosa, ma non tantissimo nonostante sia ufficialmente segnata di montagna. Dopo 25 km semplici, cominciano già le prime asperità, fino ad incontrare il Puerto del Boyar, salita piuttosto esigente di 14.7 km al 5.5% con lunghi tratti tra il 7% e il 9%. Non ha GPM, ma fa dislivello poco dopo anche il Puerto de la Calerilla (circa 1.5 km al 7.5%), così come la salita al traguardo volante di Ronda (circa 7.5 km al 3.5%, con un tratto di 1 km all'8%) che di fatto è anche il primo troncone della lunga ascesa al Puerto del Viento che inizia formalmente più avanti (6.6 km al 4.3%, max 9%). Una lunga discesa spezzata da molte contropendenze porta ai piedi del Puerto Martinez, con un primo tratto di quasi 2 km al 5% seguito da una breve discesa e dalla salita vera e propria di 3.5 km al 6.3% di media, ma irregolare con un paio di strappi poco inferiori al km con pendenze intorno al 9%. Questo potrebbe essere un punto chiave non solo perché qui ci sono le ultime rampe un po' più arcigne, ma anche perché segue una discesa piuttosto tecnica che termina ad appena 18 km dal traguardo. Dopo alcune ondulazioni, la strada torna a salire definitivamente a 10 km dal traguardo, con l'inizio formale della salita posto un po' più avanti (ufficialmente 8.8 km al 3.9%): i primi 3.5 km sono leggermente più tosti (5.7% di media, max 10%), poi la strada scende per quasi 1 km, prima degli ultimi 5 km scarsi piuttosto irregolari (3.8% di media, max 8%).

 

Venerdì 23 agosto - 7a tappa: Archidona - Córdoba (180.2 km)

Altimetria 7a tappa

Frazione di difficile interpretazione che potrebbe concludersi con una volata a ranghi ridotti. Dopo quasi 150 km di percorso ondulato ma privo di grandi salite si incontra l'ostacolo più importante, il didascalico Alto del 14% (7.4 km al 5.6%, con rampa finale di 1200 metri all'11%, max 14%), che termina a 25.5 km dall'arrivo. In vetta si percorrono 8.5 km ondulati, con un ultimo zampellotto a 17 km dal traguardo, seguito da quasi 7 km di discesa. Gli ultimi 10 km sono pianeggianti e lineari e favorevoli ad inseguire attaccanti ed organizzare un eventuale sprint ristretto. Unici ostacoli sono due rotonde con cui si svolta a sinistra ma percorrendole in senso di marcia, la prima a circa 3 km dal traguardo, la seconda poco prima della flamme rouge.

 

Sabato 24 agosto - 8a tappa: Úbeda - Cazorla (158.7 km)

Altimetria 8a tappa

Un'altra classica tappa da Vuelta con arrivo in salita quasi secco. Il percorso è comunque mosso in più punti già prima di imboccare la prima salita ufficiale, il Puerto Mirador de las Palomas (7.3 km al 5.7%, tratto iniziale di 4 km al 6.7%, max 9%). Si transita da Cazorla (ma non dall'arrivo) in discesa e si va a compiere un anello mosso per tornare verso il traguardo; dopo il traguardo volante, posto a 19 km dall'arrivo, la strada inizia già a salire con un paio di tratti in sensibile pendenza di un paio di km; una breve discesa porta poi ai piedi della salita finale, che porta lo stesso nome del traguardo del 2015, ma è completamente diversa: in tutto sono 4.8 km al 7.1%; poco dopo l'avvio si attraversa il centro di Cazorla con una punta al 20%, poi si incontra un tratto più pedalabile con cui si torna sulla strada principale rimanendo a lungo tra il 6% e l'8%; in località La Iruela la pendenza torna a crescere e supera nuovamente la doppia cifra nell'ultimo km.

 

Domenica 25 agosto - 9a tappa: Motril - Gaanada (178.2 km)

Altimetria 9a tappa

Forse è la tappa più dura della Vuelta (oltre 4000 metri di dislivello), sicuramente quella meglio disegnata, con tre impegnative salite poste in sequenza. Fin dai primi km si incontrano asperità più o meno semplici che contribuiscono al dislivello complessivo e potrebbero rendere molto dura la tappa in caso di un avvio veloce: si parte in salita verso il Tunél de La Gorgoracha, con il km0 posto a 1.7 km dalla vetta (media 5%) e subito dopo si trova un altra salitella di 1.5 km al 4% (max 9%); quindi si incontrano in successione (senza mai poter recuperare in discese vere e proprie) le salite al Lago di Rules (circa 5 km al 4.5%, divisa in due tronconi al 7/8%), a Lanjaron (circa 7.5 km al 4.5%) e a Durcal (circa 6.5 km al 5%). Da qui il percorso è leggermente più agevole fino oltre Granada; uno strappo di 1.5 km al 6% consente di arrivare a Monachil dove poco dopo inizia la salita vera e propria al Puerto de El Purche: ignorando il dato ufficiale che include il falsopiano iniziale, sono 8.3 km all'8.2%, con un primo tremendo segmento di circa 6.5 km al 9.5% (max 17%), una breve discesa e l'ultimo km scarso di nuovo di salita in doppia cifra. Si scende veloci su strada ampia a Pinos Genil, dove la strada torna a salire in modo irregolare per 6.2 km al 5% (max 10%) per raggiungere Güéjar Sierra; qui la strada scende molto ripida per oltre un km fino al ponte sul rio Genil, dove inizia la salita all'Alto de Hazallanas: ignorando nuovamente il dato ufficiale, sono 7.2 km al 9.9%, con passaggi tremendi soprattutto nei primi 4 km (max 20%) e invece pendenze più abbordabili (7%) negli ultimi 2 km. Si scende di nuovo su Pinos Genil per percorrere una seconda volta i due tronconi della salita, per scollinare quando mancano 22.7 km all'arrivo, dopo una settantina di km infernali. La discesa veloce termina a 7 km dal traguardo, con questi ultimi fondamentalmente pianeggianti.

 

Lunedì 26 agosto - Riposo

 

Martedì 27 agosto - 10a tappa: Ponteareas - Baiona (159.6 km)

Altimetria 10a tappa

Si riparte dall'Atlantico, sentendo di nuovo forte l'odore del Portogallo, con una tappa ufficialmente di montagna (ma decisamente non lo è) che ripercorre nel finale le strade della 20a tappa del 2021. Dopo una dozzina di km ondulati, si incontra una prima lunga salita all'Alto de Fonfría (15.4 km al 4.2%). Al termine della discesa si incontrano 55 km senza salite vere e proprie, ma raramente pianeggianti. Quindi si entra nella sequenza finale di tre salite: Alto de Vilachán (6.3 km al 5.5%, con un tratto di 2.5 km al 7.2% e un altro di 1.5 km al 7.1%), Alto de Mabia (6 km al 5.7%; primi 2 km al 9.5%, seguiti da 2.5 km al 5.8% e dagli ultimi 1500 metri in falsopiano) e Alto de Mougás (9.9 km al 6%; primi 5.5 km all'8%; max 15%). Lo scollinamento da quest'ultimo GPM con abbuoni avviene a 20.3 km dall'arrivo; dopo una dozzina di km in discesa, si incontra l'Alto de Cabo Silleiro (circa 1.5 km al 5%), che a meno di 7 km dal traguardo potrebbe essere un ottimo trampolino di lancio. Si arriva sul lungomare per gli ultimi 5 km pianeggianti.

 

Mercoledì 28 agosto - 11a tappa: Padrón/Campus Tecnológico Cortizo - Padrón/Campus Tecnológico Cortizo (166.4 km)

Altimetria 11a tapa

Tappa esigente di media montagna che non deve essere sottovalutata. Già in avvio si incontra una prima salitella di un paio di km al 5% e poco dopo quella di O Confurco (2.5 km al 5% con un breve passaggio in doppia cifra); quindi si incontra la lunga ascesa al Puerto San Xusto, in tutto 10.2 km al 4.2%, con tratto centrale di 3 km al 6.7%. Si raggiunge una prima volta il traguardo, per poi salire il Puerto Aguasantas, di fatto la stessa salita da un versante diverso: in tutto sono 5.7 km al 6.1%, ma i primi 2 km sono all'11%; la pendenza poi diminuisce gradualmente e diventa quasi pianura a 2.5 km dalla vetta. La salita è tosta e viene ripercorsi anche all'inizio dell'ampio giro conclusivo, ma entrambi i passaggi sono piuttosto lontani dal traguardo, quindi tutto dovrebbe decidersi più avanti. Un'ulteriore asperità si incontra dopo il traguardo volante, con scollinamento a 27 km dall'arrivo, di circa 4.5 km al 4.5% con una rampa in doppia cifra nell'ultimo km; ma a essere decisiva dovrebbe essere l'ultima salita verso il GPM di Puerto Cruxeiras (2.9 km all'8.9%, con lunghi passaggi in doppia cifra), posto a soli 8 km dal traguardo. La discesa - tecnica - termina a soli 2.5 km dall'arrivo.

 

Giovedì 29 agosto - 12a tappa: Ólvega - Zaragoza (150.6 km)

Altimetria 12a tappa

Tappa molto vueltesca che arriva in salita senza offrire reale terreno per battagliare. C'è da dire che è una tappa breve che parte subito in salita e non conosce un metro di pianura, quindi sicuramente molto dispendiosa e difficile da controllare. Impossibile e poco rilevante è provare ad enumerarle tutte: un po' più dura delle altre è quella di circa 3 km al 7% che si incontra dopo Caxide; potrebbe avere un significato anche quella che inizia dopo il traguardo volante di circa 4.5 km al 4%; infine un altro tratto di circa 3 km al 4% porta a Pobra de Trives, dove inizia poco dopo la salita finale. L'ascesa alla stazione sciistica di Manzaneda (che avviene anche dal versante più semplice) non incute certo timore: sono 15.4 km al 4.7% che alternano falsopiani a tratti di salita un po' più arcigna (tra il 6 e l'8%); un tratto di circa 4 km al 6.5% termina a 3.5 km dall'arrivo, poi sono di nuovo tosti gli ultimi 2.5 km al 7% con una massima ufficialmente segnata al 12% (forse un po' ottimistica).

 

Venerdì 30 agosto - 13a tappa: Lugo - Puerto de Ancares (175.6 km)

Altimetria 13a tappa

Tappa tosta che si concentra tutta sul traguardo, posto in vetta al duro Puerto de Ancares che poteva offrire tracciati ben più frizzanti. Ad ogni modo si incontrano salire già nella prima metà di corsa: una prima salitella di 6.5 km al 3.5% anticipa l'Alto Campo de Arbre (5 km al 5.8%); più avanti si incontra l'Alto o Portelo (7.7 km al 5.4%). Dopo Ponferrada inizia la sequenza finale di salite: si sale a Ocero in circa 3 km al 5.5% e subito dopo al Puerto de Llumeras (6.6 km al 6%, molto regolari); dopo una breve discesa si incontrano 10 km di falsopiano (media 2.1%), un km di salita pedalabile al 6% e poi l'impennata finale di 5 km all'11.7% (max 15%). 

 

Sabato 31 agosto - 14a tappa: Villafranca del Bierzo - Villablino (200.4 km)

Altimetria 14a tappa

Tappa molto lunga (l'unica sopra i 200 km) di difficile comprensione dove potrebbe non succedere niente, con l'arrivo di una fuga a lunga gittata o addirittura si la volata di un gruppo relativamente numeroso. Il percorso vive di fondovalle spezzato da un paio di salitelle fino al primo transito dal traguardo. Si incontra quindi il Puerto de Cerredo (7 km al 4.6%, max 7%), per poi percorrere altre decine di km di fondovalle a favore fino al traguardo volante. Infine si incontra la salita in un certo senso decisiva al Puerto de Leitariegos (22.7 km al 4.5%, regolarissimi, max 7%). Lo scollinamento avviene a 16.5 km dall'arrivo, quasi tutti in discesa; il traguardo invece è posto in leggera salita (il rettilineo finale è di circa 600 metri al 4%).

 

Domenica 1 settembre - 15a tappa: Infiesto - Valgrande-Pajares. Cuitu Negru (142.9 km)

Altimetria 15a tappa

Si chiude la seconda settimana con una tappa importante, anche se poco fantasiosa anche in questo caso. Dopo 30 km lievemente mossi si scalano in sequenza l'Alto de la Colladiella (6.4 km all'8.2%, max 14%), l'Alto de Santo Emiliano (5.6 km al 4.9%, max 9%) e di nuovo la Colladiella. Questa fase sarebbe piuttosto frizzante, ma viene ammazzata da 30 km di fondovalle che portano all'imbocco della lunga ascesa finale, destinata a decidere la tappa soprattutto sulla rampe da garage terminale; in tutto sono 18.9 km al 7.4%, che salgono a gradoni: i primi due (6 km al 6.8%, max 10%; 4 km all'8.9%, max 14%) portano al Puerto de Pajares dove si svolta verso il traguardo; un primo strappo di 1.5 km al 7% porta alla stazione sciistica; dopo un km praticamente pianeggiante inizia la rampa finale di 3 km al 13% con punte fino al 24%.

 

Lunedì 2 settembre - Riposo

 

Martedì 3 settembre - 16a tappa: Luanco - Lagos de Covadonga (181.3 km)

Altimetria 16a tappa

Dopo il secondo giorno di riposo arriva una giornata molto rilevante, forse una delle più azzeccate anche per la collocazione nelle tre settimane. Vista la mediocrità generale di questa Vuelta, è forse la tappa più adatta a muoversi da lontano, disegnata simile a quella del 2021 dove non a caso Bernal e Roglic se ne andarono sulla penultima salita. I primi 70 km sono già mossi da alcune salitelle che fungono da preambolo al duro Mirador del Fito (7.1 km al 7.9%; ultimi 4.5 km al 9.4%, max 12%), subito seguito dall'Alto de Bada (circa 4.5 km al 5.5% con brevi passaggi al 10%). 20 km di fondovalle portano ai piedi della Collada Llomena (7.6 km al 9.3%, max 14%), spartiacque della corsa a 56 km dall'arrivo. Dopo una discesa molto tecnica di 9 km si percorrono 35 km di fondovalle, in verità i primi sensibilmente a favore e molto tortuosi quindi non particolarmente favorevoli all'inseguimento. Infine rimangono i Lagos, salita storica che anche da sola potrebbe modificare la classifica: sono 12.5 km al 6.9%, pendenza media falsata dai numerosi tratti di discesa posti in vetta; quello che conta è il primo tratto di quasi 10 km con una media di poco inferiore al 9% e punte del 16%. Una salita che ha sempre prodotto distacchi non banali, che probabilmente quest'anno saranno ampliati dalle salite precedenti.

 

Mercoledì 4 settembre - 17a tappa: Arnuero - Santander (141.5 km)

Altimetria 17a tappa

Tappa un po' assurda, teoricamente per velocisti (ma segnata di media montagna) spezzata dalle dure salite dell'Alto de La Estranguada (5.5 km all'8.7%, max 19%) e all'Alto del Caracol (7.2 km al 6.2%). Da qui mancano però 70 km, molti dei quali pianeggianti dunque è difficile aspettarsi chissà cosa. Viste le poche occasioni per i velocisti, questa potrebbe essere l'ultima da cogliere.

 

Giovedì 5 settembre - 18a tappa: Vitoria-Gasteiz - Maetzu (179.3 km)

Altimetria 18a tappa

Tappa carina, forse destinata alle fughe, dove si incontra poca pianura e si può provare a tendere qualche imboscata. Già non è banalissimo il primo GPM all'Alto de Rivas de Tereso, in tutto di 11.1 km al 3.4%, ma con uno strappo in avvio di 1 km all'8% e passaggi in doppia cifra. Ad ogni modo il punto chiave è il Puerto Herrera, a cui si arriva dopo 130 km molto movimentati: sono 5.6 km all'8.3%, con punte fino al 14%, che terminano a 45 km dall'arrivo. Questi non sono poi così tanti considerando che il percorso procede tortuoso e mosso da altre asperità più semplice, senza mai offrire vero terreno per inseguire: si segnalano una salita di 3 km al 4.5% a 33 km dall'arrivo e l'ultima di circa 2.5 km al 5.5% che termina a soli 4 km dal traguardo.

 

Venerdì 6 settembre - 19a tappa: Logroño - Alto de Moncalvillo (173.2 km)

Altimetria 19a tappa

Penultima frazione di montagna, che si limita sostanzialmente ad un unipuerto: infatti non dovrebbe spostare gli equilibri il facile Puerto de Pradilla (5.2 km al 4.6%) posto a metà corsa. Tutto si deciderà sulla dura salita finale di 8.6 km all'8.9% di media: dopo una prima parte leggermente pedalabile, le pendenze sono quasi superiori al 9%, con punte fino al 16%.

 

Sabato 7 settembre - 20a tappa: Villarcayo - Picón Blanco (172.0 km)

Altimetria 20a tappa

Tappa senza respiro, molto adatta come ultima frazione di montagna, ma col grosso difetto di avere pendenze realmente impegnativa solo sulla salita finale. Si parte subito in salita con il non segnalato Alto de Bocos (quasi 3 km al 6.5% di media, con tratti in doppia cifra), poi si supera il GPM facilissimo di Las Estacas de Trueba (9.2 km al 3.1%), prima di imboccare una sequenza infinita di salite e discese: Puerto de la Braguia (5.8 km al 5.9%), Alto del Caracol (10.8 al 5.4%, media falsata da un breve tratto in discesa), Portillo de Lunada (14 km al 6.1%, max 10%), Portillo de la Sia (7.2 km al 6.1%) e Puerto de Los Tornos (11.3 km al 6%, max 10%). Dopo quest'ultimo non c'è discesa, bensì 18 km di fondovalle fino ai piedi della salita finale: ignorando il dato ufficiale sono 8.5 km al 9% di media con punte fino al 18%, spezzata qua e là da qualche tratto pedalbile utile a rilanciare l'azione. Alla fine si saranno sommati circa 4500 metri di dislivello.

 

Domenica 8 settembre - 21a tappa: Distrito Telefónica. Madrid - Madrid (Cronometro individuale - 24.6 km)

Altimetria 21a tappa

Cronometro fondamentalmente pianeggiante che può modificare la classifica all'ultimo giorno e, perché no, decidere questa Vuelta. Il percorso è molto lineare e favorevole agli specialisti. Da segnalare che dai -10 ai -2 km la strada è in lieve discesa (media 1.2%), mentre gli ultimi 2 km sono in lieve salita (media 2%)

Artem Nych, dalla chiusura della Gazprom ai trionfi lusitani
Olimpiadi 2024, cosa non bisogna perdersi
Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.