Amaury Capiot spunta un fotofinish buono nel Tour of Oman delle piogge
Il belga batte in volata Ide Schelling, terzo posto per un sempre più solido Davide De Pretto. Tagli al percorso a causa del maltempo, anche domani nella chiusura di Green Mountain
Le condizioni climatiche stanno cambiando il volto del Tour of Oman, che da corsa che sulla carta sorrideva moltissimo agli scalatori si sta trasformando in impegno da velocisti resistenti. Oggi si è imposto Amaury Capiot, trentenne belga che l'anno scorso ha corso pochissimo a causa di un lungo infortunio e che ha ottenuto nella frazione odierna la terza vittoria in carriera. Il suo contratto con la Arkéa-B&B Hotels è blindato fino a tutto il 2025, ragion per cui il ragazzo (figlio d'arte: suo padre Johan sprintava negli anni ‘90, vinse anche una Parigi-Tours) potrà affrontare serenamente, nel migliore dei modi, questa che ha tutta l’aria di poter essere per lui la stagione del riscatto.
Gli appassionati italiani hanno salutato con interesse il nuovo piazzamento del 21enne Davide De Pretto, che sta avendo un inizio di 2024 molto positivo, mentre gli appassionati di classifiche generali stano pregustando la resa dei conti in programma domani sulla celebre Green Mountain, dopo che oggi Finn Fisher-Black s'è ripreso la maglia rossa grazie a un abbuono volante.
Tour of Oman, la cronaca della quarta tappa
104 km invece di 207, tappa tagliata di tutta la prima metà originariamente prevista a causa delle forti piogge che stanno rendendo la vita difficile al Tour of Oman 2024: sicché la Fanja-Yitti Hills, quarta frazione della corsa del Golfo, si è ridotta a una lunghezza da kermesse; in ogni caso non è mancato un minimo sindacale di battaglia.
Una fuga di tre uomini (tutti e tre velocisti) si è messa in moto dopo poco meno di 10 km di gara, composta da Matteo Malucelli (JCL Ukyo), Blake Quick (Jayco AlUla) e Rasmus Bøgh Wallin (Uno-X Mobility). Quick ha vinto lo sprint intermedio di Al Kabar ai -67 (terzo Malucelli), poi sulla salita di Al Jabal Road che fungeva da spartiacque della tappa il terzetto ha perso quasi tutto il (non eccessivo: 2') vantaggio che aveva sul gruppo, ma allo scollinamento dei -52 ha conservato quei cinque secondi che hanno permesso di ridare fiato all'azione, anche perché era un po' presto perché il plotone - selezionatosi in salita con l'uscita di scena tra gli altri di Paul Magnier (Soudal-Quick Step), vincitore ieri - annullasse la fuga.
Carter Bettles (Rooijai Insurance) ha tentato di riportarsi sui battistrada, ma ha mancato di poco l'intento, dato che i tre avevano ripreso a pedalare benino, riportandosi a più un minuto sul gruppo. Che fossero destinati a essere ripresi era nell'ordine naturale delle cose, e infatti ai -14 c'è stato il ricongiungimento da parte del plotone tirato dai Soudal e approdato intanto sulla salitella di Al Jissah, sulla cui cima (ai -11) c'erano in palio gli abbuoni del secondo sprint intermedio della giornata.
Fisher-Black si riprende la maglia rossa prima della vittoria di Capiot
Qui Finn Fisher-Black (UAE Emirates), secondo della generale, ha attaccato per prendersi i 3" che gli hanno permesso di distanziare il leader Luke Lamperti (Soudal), col quale partiva stamattina a pari tempo in classifica. Un allungo di Emanuel Buchmann (Bora-Hansgrohe) ai -6, poi uno più deciso di Nathan Earle (JCL) sulla rampetta che portava all'arrivo, a un chilometro e mezzo dalla fine.
Il 35enne australiano ci ha creduto davvero ma è stato raggiunto a 150 metri (scarsi) dalla fine, per mano della Lotto Dstny che ha stretto i tempi per chiudere sul battistrada ma così facendo ha esposto Jenno Berckmoes a uno sprint lunghissimo. E in effetti il giovane fiammingo è stato sopravanzato da mezzo mondo negli ultimi 100 metri (ha chiuso poi 11esimo): alla sua ruota c'erano Davide De Pretto (Jayco) e Thomas Pesenti (JCL), ma più forte da dietro è emerso Ide Schelling (Astana Qazaqstan), trainando alla propria ruota Amaury Capiot (Arkéa-B&B Hotels).
L'inerzia ha fatto il resto, con Schelling che ha affiancato e rapidamente superato Berckmoes e gli altri, e con Capiot che ha sopravanzato il neerlandese al colpo di reni, per una vittoria mozzafiato. De Pretto ha difeso il terzo posto, alle sue spalle sono arrivati Jesús Herrada (Cofidis), Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty), Roger Adrià (Bora) e, al settimo posto, Pesenti. Solo 28esimo Lamperti.
Come scritto più su, Finn Fisher-Black si riprende la maglia rossa (l'aveva indossata dopo il successo di sabato) con 3" su Lamperti; dodicesimo oggi al traguardo, Diego Ulissi (UAE) conserva egregiamente il terzo posto nella generale, a 9" dal compagno al comando; Quarto è Anthon Charmig (Astana) a 14", De Pretto è nel gruppetto a 15", settimo.
Domani il Tour of Oman 2024 si chiuderà con la quinta frazione, anche questa soggetta a tagli dovuti al maltempo: dei 152 km originari ne resteranno 72, partenza spostata da Imty a Samail, ma quel che conta è l'arrivo sulla Jabal Al Akhdhar, la cosiddetta Montagna Verde: quasi sei chilometri di scalata con pendenza media al 10% abbondante, un appuntamento che in questi anni ha assunto i connotati di intrigante confronto di inizio stagione tra gli uomini da gare a tappe e che domani definirà tutto quel che c'è da definire nella 13esima edizione della prova omanita.