Longo Borghini straripante alla Freccia del Brabante, anche Vollering non può nulla
La campionessa italiana se ne va da sola ai -8, e a Overijse trionfa con 41" di margine, mandando un messaggio forte e chiaro per le Ardenne. Completa il podio Alex Manly
Concedeteci un po' di ripetitività, nell'elogiare la grandezza di una campionessa come Elisa Longo Borghini. E concediamoci di credere che questa vittoria alla Freccia del Brabante, che fa il paio con quella di due settimane fa al Giro delle Fiandre, sia solo un anticipo di quello che deve ancora venire nella campagna delle Ardenne, a cui ELB arriva forse nella migliore condizione della carriera, se si pensa al fatto che finora non aveva mai vinto due classiche così importanti in un lasso di tempo così breve.
I quaranta secondi rifilati a nientemeno che Demi Vollering sono un altro segnale inequivocabile di come la capitana della Lidl-Trek, insieme a una squadra che ora può permettersi di fare la corsa in faccia alla SD Worx, stia raccogliendo i frutti di un lavoro eccellente nei minimi dettagli nella preparazione a questa primavera, in cui ha preso anche decisioni difficili come quella di rinunciare alla Paris-Roubaix, per preparare al meglio questa gara e soprattutto quello che verrà dalla Amstel Gold Race in avanti.
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Fuga a quattro con Emily Watts (Chevalmaire), Karin Soderqvsit (Lifeplus Wahoo), Coryn Labecki (EF Education-Education-Cannondale) e Laura Molenaar (VolkerWessels), che guadagna oltre tre minuti prima dell'ingresso nel circuito finale. Già dei primi giri si inizia a delineare la situazione tattica e i rapporti di forza tra le squadre, con la Lidl-Trek intenzionata a fare la corsa dura. Già ai -50 Elisa Longo Borghini mette tutte alla prova sul Moskenstraat, portandosi dietro un gruppetto già molto selezionato, che rimane davanti per qualche centinaio di metri.
Il vantaggio della fuga si riduce drasticamente in questa fase di tira e molla nel gruppo principale, tanto che Alessia Vigilia (FDJ-Suez) e Sofia Bertizzolo (UAE Team ADQ) riescono a ricongiungersi al terzetto di testa, di cui non fa più parte Watts. Con un po' di collaborazione anche da parte di Labecki, le due italiane arrivano a guadagnare quasi 35", ma sul successivo passaggio sul Moskenstraat sono ancora Longo Borghini e Demi Vollering ad accendere la miccia. La campionessa italiana e la campionessa dei Paesi Bassi riescono a riportarsi sulla fuga e guadagnare qualche secondo su quel che resta del gruppo principale.
La AG Insurance è la squadra più attiva per cercare di chiudere, ma ci mettono qualche chilometro a riorganizzarsi. Al penultimo passaggio sul traguardo il distacco era sceso ad appena 10", ma proprio sullo strappo che porta all'arrivo Vollering accelera nuovamente per dare un'altra spallata, trovando collaborazione da Longo Borghini, mentre Vigilia prova a tenere duro il più possibile per rimanere a ruota.
Resa dei conti all'ultimo giro
L'italiana della FDJ riesce a tenere il passo anche sull'ultimo Hertstraat, cercando di restare il più possibile agganciata alla locomotiva che la può portare sul podio. Da dietro si muove Sarah Gigante (AG Insurance-Soudal Quick Step), ma i 26" guadagnati dal trio di testa sono difficilmente colmabili. L'australiana viene ripresa prima dell'ultimo Moskenstraat, mentre davanti arriva l'inevitabile fiammata: a portarla è ancora Vollering, con Longo Borghini che segue agilmente e anzi rinforza, mentre Vigilia non riesce più a tenere sulle pendenze più impegnative.
Superato il muro in pavé non è ancora chiaro chi tra le due abbia un effettivo vantaggio, anche in caso di sprint a due. Vollering inizia a saltare qualche cambio di troppo, ma ben presto si capisce che non è una questione tattica. A esattamente otto chilometri dal traguardo, sullo strappo di Holsteide, il cambio di ritmo di Longo Borghini è quello decisivo, a cui Vollering non riesce a rispondere. È questa l'azione decisiva che dà il via alla cavalcata solitaria della campionessa italiana, che aumenta a dismisura il suo vantaggio col passare dei chilometri, mentre Vollering inizia a disunirsi.
Saranno quarantuno i secondi di vantaggio sul traguardo di Overijse, una misura che più di qualsiasi parola rende l'idea di quanto Elisa Longo Borghini sia stata inavvicinabile per chiunque. Dietro ci si gioca il podio allo sprint, con Alex Manly (Liv AlUla Jayco) ad avere la maglia, mentre Eleonora Ciabocco (Team dsm-firmenich PostNL) chiude al settimo posto, centrando il suo miglior risultato da élite.