Adriatica Ionica Race, nel criterium d'apertura sfreccia Bauhaus
Con un inconsueto, per le nostre latitudini, criterium si è aperta poco fa la seconda edizione della Adriatica Ionica Race. Il vernissage è stato dato con un circuito di 2700 metri da ripetere 30 volte tra le vie di Mestre, per una tappa che esula dal discorso della classifica generale.
La gara è stata caratterizzata da una fuga a cinque di Enrico Barbin (Bardiani CSF), Alex Kirsch (Trek-Segafredo), Kristian Sbaragli (Israel Cycling Academy), Sjoerd van Ginneken (Roompot-Charles) e Aaron Van Poucke (Sport Vlaanderen-Baloise) ma la loro azione è stata annullata a 15 km dal termine degli 81 previsti.
È servita, come prevedibile, la volata per decidere il vincitore: a prevalere, pilotato al meglio dal treno, è stato Phil Bauhaus, sinora reduce da una stagione decisamente negativa con la casacca della Bahrain Merida. Il possente tedesco ha avuto la meglio su Álvaro Hodeg (Deceuninck-Quick Step), Sep Vanmarcke (EF Education First), Davide Martinelli (Deceuninck-Quick Step), Sacha Modolo (EF Education First) e Boy van Poppel (Roompot-Charles).
Domani spazio alla prima tappa, la Favaro Veneto-Grado di 137.6 km totalmente pianeggiante ma che presenta sei tratti di sterrato per complessivi 23.2 km di strade bianche, con l'ultimo settore che si conclude a 10 km dal traguardo nella località adriatica. Arrivo sulla carta per velocisti ma è possibile assistere ad un frazionamento del gruppo.