4 Jours de Dunkerque 2024 - Analisi del percorso
I velocisti avranno pane per i loro denti (4 volate), ma la corsa sarà decisa dalle pietre della Roubaix e del Mont Cassel
La 4 Jours de Dunkerque 2024, storica corsa a tappe francese, torna a proporre un tracciato senza cronometro e con un solo arrivo in salita. Tuttavia include un elemento di forte interesse, ovvero una quarta tappa ricca di settori in pavè che potrebbe condizionare nettamente la classifica e favorire una certa spettacolarità tanto per essa stessa, quanto per la giornata seguente (solitamente decisiva) con il circuito del Mont Cassel.
Le tappe nel dettaglio
Martedì 14 maggio - 1a tappa: Dunkerque - Le Touquet (173.0 km)
La prima frazione è una tappa per velocisti, anche se nasconde qualche insidia. Il tratto in linea che porta a Le Touquet è costantemente ondulato (senza mai presentare salite particolarmente rilevanti) e molto tortuoso. Il gruppo ha comunque tutto il tempo di organizzare la volata nel circuito conclusivo di 10.4 km, completamente pianeggiante, ma esso stesso ricco di curve.
Mercoledì 15 maggio - 2a tappa: Wimereux - Abbeville (184.3 km)
Altra tappa per velocisti moderatamente mossa. Lo strappo più duro (Le Haut Pichot, 1 km al 10.5%) è a 143 km dal traguardo e le altre asperità non dovrebbero spaventare la gran parte dei velocisti, ma va detto che il tracciato rimane nervoso fino agli ultimi 7 km: si segnala uno zampellotto uscendo da Caours di circa 1 km al 5% posto a 18 km dal traguardo e seguito da un ultimo tratto di strada complicata. Gli ultimi 7 km sono invece pianeggianti e abbastanza semplici anche dal punto di vista planimetrico.
Giovedì 16 maggio - 3a tappa: Saint-Laurent-Blangy - Bouchain (165.1 km)
Tappa strana, di fatto mai pianeggiante, anche se nessuno strappo supera il km di lunghezza. Il lungo circuito finale rimane su questa linea e forse è ancora più semplice sul piano altimetrico, ma come il resto della tappa si corre su tortuose strade di campagna in cui è difficile controllare la corsa. Rimane in ogni caso una frazione adatta ai velocisti.
Venerdì 17 maggio - 4a tappa: Mazingarbe - Pont-à-Marcq (171.3 km)
Prima tappa decisiva per le sorti della classifica, non certo per il GPM di Deux Villes (1 km al 4.5%) che porta all'ingresso nel circuito finale, ma proprio per il circuito medesimo che presenta tre impegnativi settori in pavè direttamente presi in prestito alla Parigi-Roubaix: si percorrono infatti, in senso di marcia contrario rispetto alla Regina delle classiche, il Pavé de la Rosée (Mérignies à Avelin, 700 metri, per 4 volte), lo Chemin de la Croix Blanche (la parte iniziale di Mons-en-Pévèle, 1 km, per 5 volte) e soprattutto Pavés du Nouveau Monde (il settore Auchy-lez-Orchies à Bersée, 2.6 km, per 5 volte). In totale si percorrono 20.8 km di pietre soltanto negli ultimi 103 km. Sarà sicuramente una tappa avvincente.
Sabato 18 maggio - 5a tappa: Roubaix - Cassel (179.1 km)
La 5a tappa è la tappa più dura della corsa e si tratta del tradizionale e decisivo circuito di Cassel. Dopo 50 km abbastanza semplici si raggiunge il paese dal versante di Porte d'Aire, un vero muro di circa 1 km al 9% in asfalto; questo sarà percorso solo una volta per entrare nel circuito, salire una prima volta al traguardo ed iniziare gli 8 giri completi conclusivi: questi prevedono una doppia ascesa al centro di Cassel, prima tramite il versante asfaltato di Avenue Achille Samyn (circa 2 km al 5%), poi tramite il pavè di Rue de Tambour, il vero Mont-Cassel (1.5 km al 5%, preceduta da un altro km di ascesa su asfalto). Quest'ultimo termina in prossimità della “flamme rouge”; la strada torna in pavè a poche centinaia di metri dal traguardo e resta tale anche nella prima parte della discesa seguente.
Domenica 19 maggio - 6a tappa: Loon-Plage - Dunkerque (176.8 km)
L'ultima tappa è nuovamente dedicata ai velocisti. Il tratto in linea si corre ancora in campagna su strade tortuose, ma è altimetricamente molto semplice con una sola salitella verso il Mont des Recollets. Arrivati a Dunkerque si entra nel circuito cittadino finale di 10.8 km da ripetere 6 volte: da segnalare la planimetria estremamente complicata, che renderà difficile organizzare la volata e forse può addirittura favorire colpi di mano.