Anche il Tour porta un bacione a Firenze
A 100 anni dal primo successo tricolore alla Grande Boucle, finalmente riesce l'impresa: il Tour de France 2024 partirà da Firenze alla volta dell'Emilia-Romagna; rientro in Francia dal Piemonte
È passato ormai un decennio da quando Firenze provò invano a portarsi a casa la Grand Départ del Tour de France 2014, per celebrare il centenario della nascita di Gino Bartali. Stavolta invece l'operazione è riuscita: sono state ufficializzate oggi le prime tre tappe del Tour de France 2024, all'insegna della candidatura combinata tra Firenze e la regione Emilia-Romagna. La Grande Boucle parte così per la prima volta dall'Italia, a 100 anni dal primo successo italiano in Francia, sugellato da Ottavio Bottecchia, e a 10 anni dall'ultimo, firmato Vincenzo Nibali.
All'ombra della cupola del Brunelleschi il Tour de France prenderà il via per affrontare due tappe insidiosissime che sembrano portare alla corsa francese un po' del sapore del Giro: due giornate appenniniche da 200 km piene di trabocchetti, che potrebbero segnare la classifica ancor più di quanto non potrebbe succedere il prossimo anno a Bilbao. Da Firenze una vera e propria cavalcata che inforca 7 colli porterà a Rimini, dopo aver sfiorato il Mugello di Gastone Nencini. La domenica si ripartirà da Cesenatico ricordando il grande Marco Pantani, per dirigersi a Bologna (mai quanto in questo caso “già un poco Romagna e in odor di Toscana”) con un tracciato interessantissimo chiuso da un doppio passaggio sulla mitica ed iconica salita del San Luca. La chiusura della Grand Départ avviene con una tappa per velocisti tra Piacenza e Torino con cui si toccherà anche Tortona: dopo essere partiti dalla città di Ginettaccio era obbligato un ricordo alla sua nemesi, il Campionissimo Fausto Coppi.
Non è ancora stato ufficializzato, ma pare che il Tour riparta dall'Italia anche al martedì, nella fattispecie da Pinerolo, per valicare le Alpi ed arrivare in Francia. Si presume che il Tour si allontani velocemente dalle montagne, visto che è invece già ufficiale il gran finale a Nizza, che impone un ritorno a ridosso del confine con l'Italia nelle ultime giornate.
Nota a margine: la toponomastica utilizzata nelle altimetrie sta a metà tra il ridicolo e l'esilarante; d'altronde abbiamo semplicemente subito la stessa sorte toccata ad inglesi, danesi e baschi…
Andiamo a vedere nel dettaglio le frazioni presentate.
Sabato 29 giugno - 1a tappa: Firenze - Rimini (205 km)
Come già accennato si parte con una tappa intensissima, di 205 km e con circa 3000 metri di dislivello (ne sono stati dichiarati 3800, ma sono un po' gonfiati). Abbastanza presto arriva la salita più lunga, il Valico dei Tre Faggi, una discesa estremamente tecnica e un po' di fondovalle portano ai piedi del Monte delle Forche, salita breve che prelude alle ascese più impegnative del giorno. Prima si sale il Passo del Carnaio (GPM posto a Spinello) dal solito versante del Giro d'Italia 2021, con un tratto di 3 km al 9.5%. 25 km di fondovalle portano ai piedi del Barbotto, altra salita particolarmente intensa (max 17%), allungata di oltre 1 km rispetto al tracciato tradizionale svoltando a destra per Perticara. In rapida successione arrivano poi le salite a San Leo (tratto centrale di 3 km all'8.5%), Montemaggio (con un paio di tratti in doppia cifra) e San Marino (più pedalabile, ma con 1 km all'8/9% in vista dello scollinamento). Dalla vetta mancheranno 25 km, forse troppi per aspettarsi i big al vento. In ogni caso essendoci in ballo la maglia gialla non sarà lasciato spazio alla fuga e il ritmo sarà inevitabilmente elevato; ergo, su questo genere di salite, ci sarà tanta selezione e, forse, anche spettacolo. Dopotutto dei suddetti 25 km, solo una quindicina sarebbe in pianura.
Domenica 30 giugno - 2a tappa: Cesenatico - Bologna (200 km)
Dopo una tappa intensissima che ha le sembianze di un Giro di Lombardia traslato sull'Appennino Tosco-Romagnolo, è il momento di evocare una delle classiche più belle ed impegnative del calendario italiano: il Giro dell'Emilia. Dopo una toccata sul circuito iridato di Imola 2020, nel finale si concentrano 4 GPM dalle pendenze accentuate che possono spezzare la corsa. È soprattutto il doppio passaggio sul San Luca ad essere tanto evocativo quanto potenzialmente esplosivo. C'è da dire che il circuito sarà più ampio rispetto a quello della classica autunnale, dal momento che l'arrivo è posto in città. In ogni caso passaggio di fronte al santuario mancheranno soltanto 12 km non privi di difficoltà: la ben nota risalita a Montalbano è un punto perfetto per i contropiedi e dalla fine della discesa mancheranno appena 5 km. In due giorni si potrebbero già vedere dei discreti fuochi di artificio.
Lunedì 1 luglio - 3a tappa: Piacenza - Torino (225 km)
Com'è giusto che sia - considerando anche che il giorno dopo si valicheranno subito le Alpi - la terza giornata è finalmente dedicata ai velocisti, con tre GPM di bassa difficoltà, di cui l'ultimo posizionato a 46 km dal traguardo. Sarà una giornata in cui godere di altri stupendi luoghi del nostro paese (da Piacenza a Torino, passando per le colline di Monferrato, Langhe e Roero) nonché di ricordare il Campionissimo con un GPM a lui dedicato posto nei pressi del Castello di Tortona.