Thomas De Gendt © Lotto Dstny
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Il ritiro di Thomas de Gendt. Cosa c'è nel futuro dell'attaccante per eccellenza?

La Paris-Chauny è stata l'ultima corsa del ciclista belga. Ecco i nuovi progetti del 37enne che chiuse sul podio il Giro d'Italia 2012

23.09.2024 11:02

Lo si sapeva già da mesi, dalla fine del 2023, per la precisione. Ma oggi quel momento è arrivato. Thomas de Gendt si ritira. Alla soglia dei 38 anni, il ciclista belga dice basta. Lascia così l'attaccante per eccellenza, il fuggitivo, spesso alla ricerca di missioni impossibili. Ripercorriamo la sua carriera, ma proviamo a capire, soprattutto, cosa c'è nel suo futuro.

Con la conclusione della Paris-Chauny 2024, corsa domenica 22 settembre, Thomas de Gendt ha ufficialmente appeso la bicicletta al chiodo. Il corridore belga, uno dei più longevi e riconoscibili del gruppo, ha detto addio al ciclismo professionistico dopo 18 anni di carriera.

La carriera di Thomas de Gendt

De Gendt aveva esordito nel 2006 con la maglia della Unibet-Davo, e nel corso degli anni ha vestito i colori di diverse squadre, tra cui Topsport Vlaanderen-Mercator, Vacansoleil-DCM, Omega Pharma-QuickStep, e infine Lotto Soudal, divenuta poi Lotto Dstny, con cui ha corso dal 2015 fino al suo ritiro. In questi anni, il 37enne belga si è costruito una solida reputazione come attaccante instancabile, specializzato in fughe da lontano e capace di animare le tappe più dure.

Nonostante il suo stile spesso sacrificato a lunghe fughe, De Gendt ha raccolto successi importanti. Anche se “solo” 17 volte ha tagliato il traguardo a braccia alzate. Il podio al Giro d’Italia 2012, dove ha conquistato il terzo posto, resta uno dei punti più alti della sua carriera. Tra i suoi 17 successi figurano vittorie in competizioni di alto profilo, come la Parigi-Nizza, o come tappe in gare storiche come il Giro del Delfinato, il Giro di Svizzera e il Giro di Romandia, a dimostrazione di quanto fosse in grado di incidere nelle corse di massimo livello.

Per ciò che concerne le grandi corse a tappe, De Gendt vanta la vittoria di due tappe al Giro d'Italia, due al Tour de France e una alla Vuelta a España. 

Cosa c'è nel futuro di De Gendt?

De Gendt sulle rampe dello Stelvio al Giro 2012 © Belgiumers via X
De Gendt sulle rampe dello Stelvio al Giro 2012 © Belgiumers via X

 “Così, in un soffio, una carriera di 16 anni è finita. Tutto quello per cui ho lavorato da quando avevo 10 anni ora è già solo un ricordo. Ma, come sempre, la fine di una cosa è l’inizio di qualcosa d’altro di nuovo. Adesso non vedo l’ora di scoprire nuove sfide”. Si è espresso così il ciclista belga che, quindi, lascia più di una porta aperta per il suo futuro.

Ecco, appunto, cosa farà “da grande” Thomas de Gendt? Nulla di certo, ma sembra proprio che il belga non intenda lasciare completamente il mondo delle competizioni. In un’intervista post-Vuelta con Sporza ha infatti rivelato i suoi piani per il futuro, che includono una nuova avventura nel gravel, una disciplina in rapida crescita, che permette di sbizzarrirsi tra strade di campagna, tra piste di ghiaia, sterrati o sentieri di campagna.

Una sorta di mountain bike, anche se una bici da gravel ha una posizione più vicina alla bici da strada o da corsa. L'ideale, dunque, per un campione come De Gendt: “Ho già contatti con alcune squadre, ma non lo farò per vincere o come un professionista. Voglio solo scoprire gli eventi e vedere fin dove posso spingermi” ha detto nella stessa intervista.

“Insieme a uno dei miei migliori amici, Willem Wauters, vogliamo partecipare a molti eventi off-road. Come la Cape Epic in mountain bike o le corse su sterrato in America. Mi piacerebbe anche correre in Asia. Taiwan, Thailandia, Indonesia, Corea del Sud… Solo per divertimento” ha detto in un'altra intervista concessa in questi mesi, quando la fine della sua carriera agonistica si avvicinava.

Ma fine della carriera agonistica non significa fine delle corse. Per un attaccante nato come Thomas de Gendt non poteva che essere così.

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