Elia Viviani: «.»
Le dichiarazioni dei protagonisti della terza tappa del Giro d’Italia: la cavalleria di Gaviria, la felicità di Moschetti e Hatsuyama
FERNANDO GAVIRIA (UAE Team Emirates)
«Il vincitore per me è chi è primo sulla strada. Elia ha vinto oggi e merita di essere il vincitore. Gli ho mandato un messaggio. Personalmente, mi sentivo meglio di ieri, la mia condizione è buona, mi mancano solo alcuni giorni di gara nelle gambe, spero di ottenere un successo vero nei prossimi otto prossimi giorni. Il livello dei velocisti in questo Giro è molto alto. Oggi è stata una frazione strana. Non c'era tanto vento quanto mi aspettavo ma nessuna squadra voleva prendere il comando troppo presto a causa del vento contrario che c'era nel finale di tappa».
ELIA VIVIANI (Deceuninck-Quick Step)
Dopo la decisione della giuria di declassarlo, il veronese decide di non parlare ai microfoni, raggiungendo velocemente il bus della squadra.
ARNAUD DÉMARE (Groupama-FDJ)
«Sono molto contento per il lavoro della squadra. Ho avuto paura che nel finale potessimo disunirci ma i ragazzi hanno gestito al meglio il complicato avvicinamento alla volata. Per quanto mi riguarda, sono secondo e un po' deluso. Ma dal punto di vista fisico sto bene e sento che riuscirò a vincere in questo Giro».
PASCAL ACKERMANN (Bora Hansgrohe)
«Penso che abbiamo fatto un buon lavoro ma il timing della mia volata non è stato ottima e mi sono lanciato troppo presto, considerato il vento contro. Date le circostanze possiamo essere felici per il piazzamento. Ci sono altre tappe all'orizzonte, dove possiamo lottare per la vittoria».
MATTEO MOSCHETTI (Trek-Segafredo)
«Sono felice della mia volata, pensavo fosse possibile arrivare tra i migliori tre. Oggi mi sentivo bene a differenza di ieri, ero deluso di me stesso, Pensavo che non fosse stata una buona idea quella di venire al Giro data la concorrenza di qualità. Ma alla fine era stata solo una giornata no e sono felice per la mia reazione e per aver potuto battagliare con questi colleghi così forti».
JAKUB MARECZKO (CCC Team)
«Sono felice per il risultato e ringrazio la squadra per come mi ha aiutato. La caduta nel finale ha complicato la situazione dato che molti dei miei compagni sono stati rallentati. Mi sento bene e penso che nei prossimi giorni riuscirò a far vedere belle cose. Francisco Ventoso è stato il mio supporto principale per tutta la giornata ma anche gli altri ragazzi mi hanno aiutato nei momenti decisivi e spero di potermi sdebitare con un bel risultato a breve».
PRIMOZ ROGLIC (Team Jumbo-Visma)
«Con un solo corridore in fuga è stata una tappa molto lunga che mi ha permesso di godermi un po' di più la Maglia Rosa. Nel finale non avevo paura del forte vento trasversale: siamo una squadra olandese, sappiamo come correre nel vento».
RICHARD CARAPAZ (Movistar Team)
«È stata una tappa abbastanza nervosa sin dalla partenza. Sono passato su una buca e ho danneggiato la ruota, dovendo cambiare bici e prendere quella di Pedrero. Io sono piccolino mentre i miei compagni non lo sono (ride, ndr), per cui pedalavo in una posizione innaturale. Siamo stati rallentati dalla caduta ed è stato impossibile rientrare. Abbiamo perso alcuni secondi ma rimaniamo ottimisti e pronti a lottare, il Giro è ancora alle battute iniziali. Ringrazio i ragazzi e so che il meglio per noi arriverà nei prossimi giorni».
SHO HATSUYAMA (Nippo-Vini Fantini-Faizanè)
«Sono stanco ma felice. Oggi sono andato in fuga perché la squadra voleva una bella azione da parte nostra. Ieri è toccato a Damiano Cima, oggi toccava a me solo che nessun altro è scattato seriamente e mi sono ritrovato isolato. Però mi è stato detto di attaccare e io l’ho fatto, come ho fatto già in passato. Certo è stato faticoso ma bello perché tutti guardavano me, le persone a bordo strada gridavano il mio nome, sapevo che anche dal Giappone mi guardavano e anche per la squadra era importante. Sono al mio primo Giro, l’obiettivo è arrivare a Verona e fare qualche altra bella azione. Ma non domani si recupera».