Parigi val bene una Meeus
Nell'ultima tappa del Tour de France 2023, vittoria a sorpresa per il belga della Bora-Hansgrohe, che beffa la maglia verde Philipsen. Terzo Groenewegen, poi Pedersen. Decimo Mozzato
Sembrava tutto apparecchiato per la quinta vittoria di Jasper Philipsen al Tour de France 2023. Sembrava, perché a trionfare sull'Avenue des Champs-Élysées è stato Jordi Meeus. Il 25enne belga della Bora-Hansgrohe è stato bravo a prendere le ruote di Groenewegen e Pedersen, che hanno provato ad anticipare la maglia verde, e a saltarne fuori negli ultimi 100 metri. A sinistra, da dove proveniva il vento contrario alla marcia dei corridori; una scelta all’apparenza sbagliata, ma quando è la tua giornata, non c’è Eolo che tenga. “Ho davvero vinto io?!”, sembrava chiedersi Meeus, incredulo, subito dopo aver tagliato il traguardo. Per la conferma della vittoria più importante della sua giovane carriera, il nativo di Lommel ha dovuto attendere un paio di minuti, al termine dei quali ha potuto far esplodere la propria gioia, sublimata nell’abbraccio con i compagni di squadra.
Seconda vittoria al Tour 2023 per la Bora-Hansgrohe, che aveva già esultato al termine della quinta tappa grazie a Jai Hindley. Undicesima vittoria da professionista per Meeus, la prima nel World Tour - e, di conseguenza, in un Grande Giro. Niente quinta gioia, invece, per Philipsen, che ha fallito la doppietta consecutiva sui Campi Elisi per non più di dieci centimetri. André Greipel rimane, dunque, l’ultimo a riuscire nella vittoria “back-to-back” nella Ville Lumière, nel 2015-16. Quasi sulla stessa linea di Meeus e Philipsen gli altri due battuti di giornata, Dylan Groenewegen e Mads Pedersen: l’olandese della Jayco-AlUla è partito lungo, ma gli sono mancati gli ultimi 50 metri, mentre il danese della Lidl-Trek non è semplicemente riuscito a esprimere una velocità di punta tale da permettergli di vincere. A completare la top ten, Bol, Girmay, Coquard, Wærenskjold, Strong e Luca Mozzato, al terzo piazzamento nei primi dieci in questa Grande Boucle. Undicesimo Peter Sagan, all’ultima recita personale al Tour de France.
La corsa si era animata dopo il primo passaggio sotto lo striscione del traguardo. Dopo alcuni tentativi senza fortuna, è stato Tadej Pogacar ad attaccare, proprio all'ingresso degli Champs-Élysées, alla conclusione del primo giro. L'unico a riuscire a prendere la ruota del campione sloveno è stato Nathan van Hooijdonk, praticamente sempre passivo alla sua ruota. Ai due si sono uniti, dopo qualche chilometro, Bettiol, Kwiatkowski, Skjelmose, Lampaert, Wright, Politt, Tejada ed Edmondson. Fiutato il pericolo, il gruppo ha tirato a fondo e, complice anche il non perfetto accordo tra gli attaccanti, è andato a riprenderli a 32 km dall'arrivo. Poco dopo, sono partiti in contropiede in tre: Clarke, Frison e Oliveira. Una ventina di chilometri in avanscoperta per i tre, ripresi a dieci chilometri dalla conclusione. Ancora un paio di tentativi prima dell'ultimo giro, chiusi entrambi da Skjelmose, prima del gran finale in volata. La confusione e il ritmo serrato tenuto in precedenza hanno messo un po’ in difficoltà la Alpecin-Deceuninck, che è partita un po’ lunga con Van der Poel. Come detto, Groenewegen ha tentato il colpaccio anticipando Philipsen alla sua sinistra. Pedersen ha provato a superare l’olandese al centro, mentre sull’estrema destra Philipsen pareva condurre la rimonta decisiva. E invece, sul lato opposto della carreggiata, spuntava Meeus, che beffava la maglia verde e gli altri pretendenti al trionfo sui Campi Elisi.
Per la rivincita, bisognerà attendere 24 mesi, visto che l’anno prossimo, causa Giochi della XXXIII Olimpiade a Parigi, il Tour de France si chiuederà a Nizza. Forse anche per questo, Jonas Vingegaard e la Jumbo-Visma si sono voluti prendere tutto il tempo a disposizione per celebrare il secondo successo consecutivo del danese in terra di Francia. Sarà lui a partire con il numero uno l’anno prossimo, sabato 29 giugno, da Firenze.