Jan Tratnik vince la Omloop Het Nieuwsblad 2024 © Visma-Lease a Bike
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La Visma ha sempre un vincente nel taschino: alla Omloop Het Nieuwsblad tocca a Tratnik

Superiorità dei gialloneri in ogni momento della corsa, a finalizzare è Jan; Wout van Aert festeggia il terzo posto. Moscon e Milan all'attacco, Trentin in top ten

24.02.2024 17:45

La Visma-Lease a Bike vince una corsa di un certo prestigio in Belgio con uno dei suoi innumerevoli uomini forti, dopo averla fortemente caratterizzata con una maggioranza fissa nei vari gruppetti che via via si scremavano al comando. Alla fine, Wout van Aert esulta per un terzo posto. Ok, sì, siamo sempre sul Pianeta Terra.

Ringraziando i gialli per essere così rassicuranti con la loro coazione a dominare il ciclismo, possiamo passare a fare qualche complimento all'uomo che ha conquistato la Omloop Het Nieuwsblad: Jan Tratnik. Sloveno che proprio ieri ha compiuto 34 anni e che in carriera ha vinto ben poco, probabilmente meno di quello che le sue gambe gli avrebbero consentito. Alla lunga s'è ritrovato a fare il gregario di lusso, ruolo che l'ha gratificato lasciandogli qualche rara giornata di autonomia, da lui messa a frutto per vincere per esempio una tappa al Giro d'Italia (San Daniele del Friuli 2020), principale dei suoi 11 successi fino a oggi. Il dodicesimo, quello odierno, ha un suo prestigio intrinseco che dà un tocco di lucentezza in più alla storia ciclistica del buon Jan.

Per il resto, corsa velocissima, dominata come detto dalla Visma, che prima ha rischiato di vincerla con Matteo Jorgenson, poi l'ha effettivamente portata a casa con Tratnik (che ringrazia anche la generosità di Nils Politt), mentre Van Aert era pronto ad agire di rimessa qualora tutti i suoi compagni fossero stati neutralizzati. E in effetti, se è vero che Wout ha vinto la volata del gruppo, possiamo desumere che avrebbe anche potuto imporsi se l'azione di Tratnik e Politt fosse stata annullata. Ma le “vittorie se”, come ben sappiamo, non contano.

Nel novero delle cose interessanti che abbiamo visto alla OHN, da italiani possiamo citare un buon ritorno di Gianni Moscon nel cuore delle cose (anche se il trentino a un certo punto è scoppiato) e una grande volitività da parte di Jonathan Milan, mentre Samuele Battistella e Manlio Moro hanno tentato la carta della fuga da lontano.

Fuori dai confini nazionali, va citata quantomeno la prova in chiaroscuro di Tom Pidcock: bravo a tenere coi migliori fino a un certo punto, lontano dal dare l'impressione di poter colpire in prima persona, scoppiato infine. Crescerà nelle prossime settimane (non può fare altrimenti). Citazione speciale: il Muur, che bello rivederlo su un percorso di gara!

Omloop Het Nieuwsblad 2024, la cronaca della corsa

202.2 km da Gent a Ninove per la Omloop Het Nieuwsblad 2024, prima classica fiamminga della stagione. Pronti via, un attacco a quattro ha subito movimentato la corsa con Samuele Battistella (Astana Qazaqstan), Manlio Moro (Movistar), Frank van den Broek (DSM-Firmenich PostNL) e Jelle Vermote (Bingoal WB); ai -193 sui primi sono rientrati anche Lars Boven (Alpecin-Deceuninck), Alexis Gougeard (Cofidis), Sander de Pestel (Decathlon AG2R La Mondiale), Sean Flynn (DSM) e Elias Maris (Flanders-Baloise). 

Il drappello ha pedalato subito bene, portandosi a +5' sul gruppo ai -150, poi però dietro hanno accelerato e complice il vento il plotone s'è spezzato ai -130. Anche se manca così tanto al traguardo, queste son corse dove si spinge comunque a tutta, e vada come vada. Sicché i 23 uomini che si sono trovati nel primo troncone si sono impegnati a fondo e in breve hanno raggiunto i fuggitivi della prima ora, agganciati sul settore di pavé di Lange Munte ai -112.

Il secondo troncone del gruppo era a un minuto, tirato in questa fase dalla UAE Emirates e poi dalla Soudal-Quick Step e dalla Intermarché-Wanty, tutte squadre rimaste (almeno parzialmente) fuori dall'azione: Tim Wellens (UAE) aveva perso il momento per una foratura, fuori anche Julian Alaphilippe e Yves Lampaert (Soudal), Biniam Girmay (Intermarché) e tra gli altri Matej Mohoric (Bahrain-Victorious), Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Stefan Küng (Groupama-FDJ), Dylan van Baarle (Visma) e Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost).

Anche Milan e Moscon nel super attacco che indirizza la Omloop

L'attacco di 32 uomini che ha caratterizzato la Omloop Het Nieuwsblad 2024 © Lidl-Trek

Questi gli assenti. Ma i presenti nei 23 chi erano? 5 Visma: Wout van Aert, Christophe Laporte, Matteo Jorgenson, Tiesj Benoot e Edoardo Affini; 4 INEOS Grenadiers: Thomas Pidcock, Luke Rowe, Connor Swift e Ben Turner; 4 Lidl: Alex Kirsch, Jonathan Milan, Toms Skujins e Tim Declercq; 2 Alpecin: Jasper Philipsen e Michael Gogl, che davanti avevano trovato Boven; 2 Soudal: Kasper Asgreen e Gianni Moscon; 2 Lotto Dstny: Arnaud De Lie e Jasper de Buyst; 2 Free Palestine: Krists Neilands e Riley Pickrell; e poi da soli Kenneth van Rooy (Bingoal, ma davanti aveva Vermote) e Stian Fredheim (Uno-X Mobility).

Naturalmente le squadre in superiorità numerica hanno dato un contributo molto grande all'azione dei battistrada, i quali non sono stati esenti da intoppi: per esempio ai -86 ha forato praticamente in contemporanea mezza Visma (Jorgenson, Benoot e Affini, che in questo caso ha perso irrimediabilmente contatto); intanto via via andavano in apnea i primi fuggitivi: out ai -72 Boven, ai -69 Moro, e in precedenza aveva perso contatto Van Rooy (che era tra i subentrati).

Ai -65 un forcing di Moscon sul Valkenberg avveniva mentre dietro il suo compagno Alaphilippe era coinvolto in una delle varie cadute viste in gruppo. Il margine per i primi veleggiava sui 40", ma dietro Intermarché, EF e Groupama non accennavano a mollare la presa. Jorgenson ha fatto a tutta il Wolvenberg ai -54 causando seri problemi a gran parte dei presenti.

La Visma seleziona il gruppo di testa

Quando in cima Laporte ha rilanciato l'azione del compagno, ha scoperto di lì a poco che solo in sei erano rimasti alla sua ruota: Jorgenson con capitan Van Aert, a formare l'immancabile superiorità Visma; De Lie, Moscon, Skujins e Pidcock. Dietro di loro un altro settetto (Milan, De Pestel, De Buyst, Neilands, Benoot, Philipsen e Asgreen) su cui ai -48 sono poi rientrati altri 11.

Ai -48 il ritmo di Van Aert sul pavé di Kerkgate ha fatto staccare Moscon, ai -46 è stato Laporte a ipotizzare una fagianata sul settore di Jagerij; nel secondo gruppo Philipsen e i Lidl si affannavano, ma il loro gap era destinato ad aumentare; più indietro c'erano sempre gli Intermarché a trainare il grosso del plotone, e in effetti la loro tigna ha fatto sì che almeno gli intercalati venissero raggiunti ai -42, sul Molenberg.

In quel momento il vantaggio dei sei al comando ammontava ai soliti 40-50", e Pidcock e Jorgenson cominciavano a manifestare qualche difficoltà in salita. Subito dopo il muro comunque Tom è stato lestissimo a mettersi a ruota di Laporte in un breve tentativo di contrattacco presto neutralizzato da Skujins. Ai -38 Victor Campenaerts (Lotto) ha tentato di partire dal gruppo ma non è andato lontano; idem ai -36 Nathan Vandepitte (Bingoal), idem ai -35 Mike Teunissen (Intermarché).

Il Leberg ai -35 ha visto De Lie scoprire qualche carta, con un forcing che ha rimesso in croce Jorgenson (salvatosi comunque ancora una volta); quindi sul Berendries ai -30 si è mosso Skujins, con uno scatto che ha chiamato la risposta diretta di Van Aert, mentre gli altri facevano fatica a chiudere, peggio di tutti Pidcock; WVA ha rinculato presto venendo raggiunto da De Lie, Laporte e Jorgenson, comunque subito dopo lo scollinamento tutto si è ricomposto, tanto con lo scattato quanto con lo staccato. Il gruppo era a più di un minuto ma nulla era ancora definitivo.

I Visma ci provano a ripetizione, Jorgenson trova spazio

I compagni festeggiano la vittoria di Jan Tratnik © Visma-Lease a Bike

Ai -26 una mezza fagianata di Laporte ha chiamato una nuova risposta di Skujins, ai -23 in gruppo una caduta ha coinvolto di nuovo Alaphilippe (che poco prima aveva pure cambiato bici), Asgreen e soprattutto Florian Sénéchal (Arkéa-B&B Hotels), che ha capito immediatamente di essersi ahilui rotto la clavicola destra.

Ai -21 l'attacco di Jorgenson in un momento interlocutorio ha infine preso nel sacco i tre non Visma del drappello di testa. Guardami tu che ti guardo io, l'americano ha preso in un attimo più di 10", prima che Pidcock, Skujins e De Lie si rendessero consapevoli che toccava a loro tirare, mentre ovviamente Van Aert e Laporte potevano starsene passivi: la tattica dei successivi tentativi da parte della Visma trovava infine compimento.

Per Jorgenson c'era principalmente il problema del Muur che lo attendeva ai -17: che avesse faticato in salita sui muri precedenti lo avevano capito anche le pietre di pavé ivi presenti, Matteo a ogni buon conto ha preso il totem fiammingo con già 25" di margine sul gruppetto da cui Pidcock stava per staccarsi definitivamente.

Il gruppo però si era di molto riavvicinato, e sul Muur Tim Wellens ne ha approfittato per un affondo prodigioso che l'ha praticamente riportato su Van Aert e gli altri, sui quali ha chiuso dopo il muro, ai -15. Intanto il forcing di De Lie in salita aveva permesso ai primi inseguitori di riportarsi vicini a Jorgenson, e il successivo Bosberg ha rappresentato il momento del ricongiungimento di tutti: Wout e soci hanno ripreso Matteo ai -11 proprio mentre il plotone si riaccodava a loro.

Stavolta tocca a Jan Tratnik finalizzare il lavoro di squadra

C'era uno sfilacciamento generale e i buchi qua e là non mancavano, dall'avanguardia del momento hanno tentato l'evasione prima Van Aert ai -11, quindi Laporte, poi Wellens ai -10: tutti ripresi. Ai -9.5 si è allora mosso Jan Tratnik (Visma), seguito da Nils Politt (UAE), e stavolta il gap si è aperto. Pochi secondi, quelli che ballano spesso nei finali delle gare fiamminghe, ma (e anche questo accade spesso) sufficienti per andare all'arrivo.

Gli ultimi chilometri sono serviti al gruppo per ricompattarsi (parliamo in ogni caso di 30 componenti) e alla Lotto Dstny per organizzare un buon treno a beneficio di De Lie. Ma l'inseguimento del team belga non ha cavato un ragno dal buco: soprattutto le trenate di Politt hanno tenuto il margine sopra i 10", e a un certo punto i due hanno cominciato a mentalizzarsi sullo sprint che li attendeva.

L'ha fatto meglio Tratnik, che ha lasciato al generoso Nils la prima posizione per poi impostare una volata molto lunga lanciata ai 250 metri. Politt si è arreso praticamente subito, e lo sloveno ha completato l'ottimo lavoro che la Visma ha fatto tutto il giorno. A mettere un ulteriore pallino, Van Aert ha vinto lo sprint del gruppo per il terzo posto, a 8" da Jan, davanti a Oliver Naesen (Decathlon), Laporte e Laurenz Rex (Intermarché). Nei dieci anche Matteo Trentin (UAE), nono davanti a uno stanco (e/o demotivato) De Lie.

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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!