
L'ex professionista Lucho Herrera accusato di aver fatto uccidere 4 persone
Il colombiano avrebbe pagato 3 paramilitari per uccidere i suoi vicini di casa e appropriarsi dei loro terreni
Una vicenda che ha fatto rumore dentro e fuori dai confini colombiani: Luis “Lucho” Herrera, il primo corridore colombiano ad aver vinto un Grande Giro, è finito sotto inchiesta per aver commissionato l'assassinio dei suoi vicini di casa a Fusagasugá, un paese a 60 km dalla capitale Bogotá.
Lucho Herrera sotto accusa per aver ordinato l'uccisione di 4 persone
Un cold case in piena regola, ritornato prepotentemente d'attualità dopo le confessioni di tre paramilitari che hanno dichiarato di aver ricevuto circa 40 milioni di pesos (14mila dollari al cambio) per uccidere Gonzalo Guerrero Jiménez, i fratelli Víctor Manuel e José del Carmen Rodríguez Martínez e Diuviseldo Torres Vega.
Tutto comincia nella primavera del 2003, quando Herrera entra in contatto con Luis Fernando Gómez Flórez e Óscar Andrés Huertas, ai quali mostra le fotografie dei 4 contadini da uccidere, accusandoli di essere affiliati alle FARC (Forze armate rivoluzionarie della Colombia), l'organizzazione-simbolo della guerriglia armata del paese sudamericano. Dopo aver ricevuto i soldi e le foto, i sicari si sono presentati a casa dei campesinos con le divise dei servizi segreti della Repubblica Dominicana. In base alla testimonianza di Gómez Flórez - che ha peraltro ammesso le sue responsabilità nella scomparsa dei contadini - i corpi sono stati seppelliti all'interno della tenuta di Herrera non prima di essere stati fatti a pezzi. Tempo dopo, i paramilitari scoprirono che Guerrero, i Rodríguez e Torres Vega non avevano niente a che vedere con la guerriglia: più prosaicamente, il vincitore della Vuelta di Spagna 1987 - che pure era stato vittima di un rapimento-lampo nel marzo 2000 - voleva appropriarsi dei loro terreni e allargare la sua proprietà.
Il nipote di una delle vittime, Andrés Rodríguez, ha ammesso in un'intervista televisiva che il coinvolgimento di Herrera nella morte dei quattro contadini è emerso soltanto dopo la recente condanna del tesoriere di un'altra formazione paramilitare, le Autodefensas Campesinas del Casanare, accusato di estorsione nei confronti dell'ex maglia a pois del Tour de France: «Mia madre, che ne aveva denunciato la scomparsa, è stata informata soltanto questo mese del coinvolgimento di Lucho e Rafael Herrera (suo fratello, ndr). Non ho mai capito quali fossero le loro intenzioni, ma una cosa è certa: non si è mai parlato della vendita dei terreni». Infine, un'amara constatazione: «Se è vero che ha pagato 40 milioni di pesos, avrebbe potuto spenderne molti di più per il nostro silenzio».

«Respingo con forza queste accuse»
Dal canto suo, Herrera - 32 vittorie da professionista, comprese 3 tappe al Giro d'Italia e altrettante alla Grande Boucle - ha rivendicato la sua totale estraneità alle accuse di Gómez Flórez e Huertas: «Nella mia vita, sono stato vittima di minacce, estorsioni e sequestri. Non ho mai fatto parte di alcuna organizzazione militare, né tantomeno ho pensato di fare del male a chiunque. Ho dedicato la mia vita allo sport e, dopo il ritiro dal professionismo, a un lavoro onesto. Respingo con forza queste accuse che hanno il solo obiettivo di infangare il mio nome e la mia dignità di cittadino, lavoratore e padre».