Volta a Catalunya, Axel Laurance conquista una caotica quinta tappa
Il francese della Alpecin-Deceuninck regola allo sprint Coquard e Van den Berg, rientrati negli ultimi chilometri sulla testa della corsa. Domani nuovo arrivo in salita
Una tappa indecifrabile e incerta, conclusa da una volata atrettanto inattesa ed imprevedibile. Potremmo riassumere in questi 4 aggettivi la quinta tappa della Volta a Catalunya, vinta in volata da Axel Laurance, gioiellino di casa Alpecin. Dopo una lunghissima fase senza che riuscisse a prendere il largo una fuga, sembrava che si dovesse assistere ad uno sprint ristretto tra le poche ruote veloci che avevano resistito in gruppo e gli uomini di classifica, quando però rientra un drappello contenente numerosi velocisti, tra cui i 3 che che compongono il podio di giornata.
Volta a Catalunya, la cronaca della quinta tappa
Con la classifica generale già ampiamente definita, e una frazione impegnativa che aspetta i corridori nella giornata di domani, appare sin da subito possibile che la Altafulla-Viladecans sia una frazione adatta all’arrivo di una fuga. Proprio per questo nella prima ora di corsa nessuno riesce a prendere il largo anche a causa di un vento favorevole che alza l’andatura e rende più difficile creare distacchi. Si scollina il Coll de Les Ventoses con il gruppo compatto, e anche nel falsopiano successivo non accade nulla di definitivo.
Nella successiva lunga e dolce discesa se ne vanno in 5: Jacopo Mosca (Lidl-Trek), Chris Juul-Jensen (Jayco-AlUla), Óscar Rodríguez (Ineos Grenadiers), Georg Steinhauser (EF Education-EasyPost) ed Enzo Paleni (Groupama-FDJ). Il loro vantaggio arriva presto a 2’30”, con formazioni come Alpecin-Deceuninck e Cofidis a controllare il distacco dalla testa del gruppo. Avvicinandosi all'Alt de la Creu d'Aragall (6.4 km al 5.9%) che scollina a 30 km dall'arrivo, il gap diminuisce gradualmente.
Alta velocità e incertezza verso Viladecans
Con l’inizio della salita il vantaggio è ormai risicato, e anche gli ultimi superstiti Steinhauser e Rodríguez vengono raggiunti poco dopo la vetta, grazie al ritmo sostenuto della FreePalestine. La successiva discesa è affrontata ad altissima velocità, con diversi allunghi e senza che una squadra riesca a prendere in mano la situazione. Arrivati in pianura si aspetta solo la volata finale di un gruppo che conta una cinquantina di unità, ma dopo lo sprint intermedio altri scatti complicano l’avvicinamento.
Nei 10 km finali è sempre la FreePalestine di Nick Schultz a scandire il passo, quando da dietro rientra a sorpresa un altro gruppone contenente diverse ruote veloci. Ed infatti è proprio la EF Education-EasyPost dello sprinter Marijn Van den Berg a portarsi in testa per preparare la volata, ma ormai è troppo tardi per costruire treni organizzati. Ai -2 km nuovi attacchi, ma niente da fare: il vincitore uscirà da una caotica e disorganizzata volata. Lo sprint viene lanciato lungo da Van den Berg, che però non sembra brillante e viene rimontato centralmente da Bryan Coquard (Cofidis) e ancor più nettamente da Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck), che dà un ottimo colpo di reni e conquista la tappa.