Olimpiadi: dopo il bronzo nella cronometro Van Aert sogna l'oro
Occhi puntati su Van Aert dopo il bronzo nella cronometro olimpica. Il corridore belga, nonostante il drammatico incidente di marzo, è arrivato a Parigi in una buona condizione, pronto per ottenere un grande risultato anche nella prova in linea
Se generalmente è impossibile non annoverare Wout Van Aert tra i favoriti di una corsa dura e importante come quella olimpica, dopo la drammatica caduta alla Dwars door Vlaanderen, che gli aveva fatto saltare tutti i suoi principali appuntamenti di stagione e considerato il suo difficile recupero in vista del Tour de France, dove comunque era apparso decisamente meno brillante del solito, in pochi avrebbero scommesso su di lui per queste Olimpiadi di Parigi. Tuttavia, con lo splendido bronzo conquistato nella cronometro di settimana scorsa, il corridore belga sembra finalmente tornato al livello che gli compete, candidandosi a gran voce come uno dei favoriti principali per la corsa in linea di sabato 3 agosto.
Il percorso olimpico, infatti, si addice alla perfezione alle caratteristiche di Van Aert che, con una medaglia già al collo (che va ad aggiungersi a quella in linea conquistata a Tokyo) e al rientro dalla drammatica caduta del 27 marzo, può presentarsi ai nastri di partenza con serenità e con una pressione ridotta rispetto ad altre occasioni in cui era considerato da tutti come il principale favorito.
Come dichiarato ai microfoni di Sporza dallo stesso Van Aert al termine della cronometro, con la medaglia al collo i dubbi sulla sua condizione sono del tutto spariti. “L’olimpiade era da inizio anno uno dei mie grandi obiettivi. Avrei voluto prepararla concentrandomi in maniera specifica in questi due mesi. Tuttavia, la caduta di marzo mi ha impedito di seguire il mio piano e ho dovuto inventarmi una preparazione diversa che mi ha creato parecchi dubbi sulla mia condizione. La medaglia è un’iniezione di fiducia importante. In pochi possono dire di aver vinto una medaglia olimpica a cronometro e una in linea. Sabato non esiterò a giocarmi le mie carte per raggiungere l’oro”.
Come si evince da queste dichiarazioni, il fenomeno belga sembra molto determinato e sicuro dei propri mezzi. Sabato avrà una grande occasione per provare a risollevare le sorti di una stagione maledetta, che nelle intenzioni avrebbe dovuto permettergli di riscattarsi da quell’aurea di eterno secondo che sta incominciando a condizionarlo nei risultati.
Una settimana di allenamenti sulle strade di casa in vista dell’appuntamento di sabato
Nella serata di ieri, Wout Van Aert è rientrato nel quartier generale della nazionale belga a Parigi. Già domenica mattina, a poche ore dal bronzo conquistato nella cronometro olimpica, era corso a casa sua in Belgio per prepararsi al meglio in vista della prova in linea di sabato 3 agosto.
Quelli del belga sono stati giorni intensi, in cui è riuscito ad allenarsi nella tranquillità delle strade di casa, provando ad allontanare le tensioni che inevitabilmente precedono il grande appuntamento olimpico. Guardando ai dati dei suoi allenamenti caricati su Strava, Van Aert è salito in bicicletta già domenica pomeriggio per una sgambata defaticante di 45 chilometri, mentre i giorni successivi si è concesso un discreto volume di allenamento, percorrendo 130 chilometri nella giornata di lunedì ed effettuando un lungo di 227 chilometri martedì. Infine, prima del suo rientro in Francia, ha potuto effettuare anche una sessione di 45 chilometri di dietro moto nel corso della mattinata di ieri.
Una poltrona per due in casa del Belgio
Il Belgio è certamente tra le nazioni favorite per giocarsi le medaglie nella corsa in linea. Così come per la cronometro, infatti, può schierare due punte di assoluto rilievo come Wout Van Aert e Remco Evenepoel al quale si affiancheranno anche Jasper Stuyven e Tiesj Benoot. Tuttavia, la particolarità della corsa olimpica, che vede la partecipazione di soli 90 corridori e la lunghezza del percorso (ben 273 chilometri, praticamente la seconda corsa più lunga dell’anno), possono certamente dare luogo a molteplici sorprese. In questo contesto, la compresenza nel Belgio di due punte del calibro di Evenepoel e Van Aert, se non gestita nella maniera più corretta, rischia di indebolire le ambizioni di entrambi.