Niente ferma Vanthourenhout: suo il round di Coppa del Mondo a Dublino
Il belga cambia una scarpa rotta in corsa e riesce ugualmente ad assicurarsi la vittoria, strappando temporaneamente la leadership di Coppa a Eli Iserbyt
Michael Vanthourenhout (Pauwels Sauzen-Bingoal) vince a Dublino il secondo round di Coppa del Mondo di Ciclocross. L'ex campione continentale europeo rompe una scarpa durante il terzo giro, ma riesce a cambiarla ai box e a rimanere in corsa, approfittando poi di un errore del compagno di squadra e leader di Coppa Eli Iserbyt per allungare nell'ultima tornata e arrivare vittorioso sul traguardo. Seconda piazza per Toon Aerts (Deschacht-Hens-FSP), che torna sul podio della Coppa del Mondo dopo due anni: l'ultima volta fu proprio a Flamanville, gara dopo la quale risultò positivo al letrozolo. Podio pesante anche per il terzo di oggi, Felipe Orts Lloret (Ridley Racing Team): primo in carriera in Coppa del Mondo e certificato inequivocabile di una stagione corsa ad altissimi livelli dal corridore iberico.
Coppa del Mondo di Dublino, la cronaca della gara maschile
Sul tracciato praticamente immutato di Dublino, pessimo avvio di gara per Laurens Sweeck (Crelan-Corendon), che si ritrova risucchiato a metà gruppo; ottimo invece Toon Aerts, che guida il plotone sul tracciato con Pim Ronhaar (Baloise Trek Lions) e Felipe Orts a ruota. Dopo un inizio veloce, il gruppo si allarga e passa in testa il campione nazionale ceco Michael Boroš (Elkov-Kasper), che però sbaglia completamente le tavole, ribaltandosi. La sua bici vola di lato dando qualche problema ai primi inseguitori, mentre il corridore si rialza, causando la caduta di altri atleti, tra i quali Thibau Nys (Baloise Trek Lions), che rimane a terra tenendosi la caviglia e risalendo in bici solo dopo qualche minuto.
Davanti, intanto, Ronhaar prende la testa insieme a Orts e Victor Van de Putte (Deschacht), con Michael Vanthourenhout poco dietro assieme a Eli Iserbyt. Gruppo compatto al termine del primo giro. Nys, risalito in sella, passa a 1’37”. Con Vanthourenhout in testa, il gruppo procede in una lunga fila indiana sostanzialmente ininterrotta di una ventina di corridori, con anche i francesi Ugo Ananie (Arques CX Team) e Clément Venturini (Arkéa-B&B Hotels). Nella parte più mossa del percorso, Vanthourenhout inizia ad accelerare, prendendo qualche metro insieme a Ronhaar, Orts e Joran Wyseure (Crelan-Corendon): è di 8", al termine della seconda tornata, il loro vantaggio su di un gruppetto inseguitore tirato da Iserbyt.
Con otto giri totali da percorrere, all'inizio della terza tornata Vanthourenhout cambia bici e perde diverse posizioni, ricucendo di fatto la situazione tra la testa della corsa e gli inseguitori. È sempre lui, in una curva, a sbattere contro uno dei paletti che delimitano il percorso di gara, rompendo una delle rotelle di chiusura della scarpa sinistra: il belga cerca di riattaccarla, ma senza successo. Si fa ancora una volta selezione nella terza, tortuosa, sezione del tracciato, dove la testa della corsa è un gruppo di sei (Wyseure, Ronhaar, Orts, Iserbyt, Vanthourenhout e Aerts). All'inizio del quarto giro, Vanthourenhout entra nel pit per cambiare la scarpa rotta, rallentando il sestetto al quale si aggregano gli inseguitori Kevin Kuhn, Gerben Kuypers (Charles Liégeois Roastery) e Lars van der Haar (Baloise Trek Lions), con Sweeck poco lontano in decima posizione.
Dopo il cambio, Vanthourenhout si rimette in testa, accelerando e rimanendo nuovamente solo con Ronhaar, Iserbyt, Aerts, Orts e Wyseure. Il loro vantaggio rispetto ai più immediati inseguitori (Van der Haar, Kuypers, Kuhn, Sweeck, Van de Putte) è di 6” all'inizio della quinta tornata. Questo gruppetto fa l'elastico nel corso di tutto il giro, mentre in testa si alternano prima Vanthourenhout, con Iserbyt che prova a fare il buco per lui, poi Ronhaar.
Numeri e gambe: alla fine la spunta Vanthourenhout
All'inizio del sesto giro, però, la situazione è ancora cristallizzata, con il solo Sweeck all’inseguimento, staccato rispetto ad entrambi i gruppi. Si ritira intanto Thibau Nys. È poi Toon Aerts a passare davanti e imprimere un’accelerata al gruppo di testa, mentre Iserbyt staziona in coda, apparendo affaticato. Aerts continua la sua azione all'inizio del settimo giro, ma senza riuscire a fare la differenza: solo Orts sembra al limite. Entra allora in azione per la prima volta Iserbyt, che si mette davanti e inizia ad attaccare in progressione, costringendo gli altri a forzare nelle sezioni più tecniche e mettendo definitivamente in difficoltà Pim Ronhaar. All’inizio dell’ultimo giro, però, c'è sempre lo stesso gruppetto in testa e in lontananza si intravede anche Van der Haar, che prova un tardivo ricongiungimento. Iserbyt continua a rilanciare nelle curve, ma non riesce a scrollarsi di dosso Wyseure e Aerts. Sembra quasi che la gara possa risolversi con uno sprint, ma arrivati quasi alla fine del percorso, Iserbyt si impunta con la ruota davanti in una salita, bloccando i corridori alle sue spalle: Vanthourenhout riesce così a scappare in testa, mentre dietro di lui è panico per mettersi alla sua ruota. Aerts ha la meglio, ma è costretto a cedere qualche metro al connazionale in un rettilineo fangoso, ora bagnato dalla pioggia che ha iniziato a cadere nel corso dell’ultimo giro.
Michael Vanthourenhout riesce a conservare quei cinque metri necessari ad evitare lo sprint ristretto, esultando sul traguardo con un urlo liberatorio. Dietro di lui, sprintano Toon Aerts e Felipe Orts, rispettivamente secondo e terzo. Fuori dal podio Eli Iserbyt.