Ethan Hayter se la spassa in Riviera
Coppi e Bartali, l'inglese della Ineos vince a Riccione e avvicina il leader Vingegaard. Archbold e Schultz sul podio di giornata, quarto Jacopo Mosca
Anche senza il Monte Carpegna, la salita cara a Pantani cancellata per ghiaccio sulle strade, non era impossibile prevedere un arrivo a ranghi compatti nella terza tappa della 36esima Settimana Internazionale Coppi e Bartali, 139 km da Riccione a Riccione. Puntuale, la volata si è materializzata dopo 3 ore 49'21'' (media 34,2 km/h) di una corsa divertente e combattuta: l'ha spuntata con un'azione magistrale il britannico Ethan Hayter (Ineos Grenadiers), campione del mondo nell'inseguimento a squadre nel 2018, sul neozelandese Shane Archbold (Deceuninck-Quick Step) e l'australiano Nick Schultz (BikeExchange). Per il 22enne velocista d'Oltremanica è il secondo successo in carriera dopo quello al Giro dell'Apennino 2019. Il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) ha conservato la maglia di leader della gara organizzata dal Gs Emilia, ma la classifica si è ulteriormente accorciata: 1'' il vantaggio del 24enne su Hayter, Schultz e un altro Ineos, Iván Ramiro Sosa. Si preannuncia battaglia, nelle ultime due tappe, per una corsa che si conferma vetrina di prestigio per tanti talenti.
A chiudere la top ten di giornata, il quarto posto di Jacopo Mosca (Trek-Segafredo), seguito dall'eritreo Natnael Tesfatsion (Androni Giocattoli-Sidermec), dal venezuelano Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) e da altri quattro italiani: Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa), Davide Gabburo (Bardiani Csf Faizanè), Cristian Scaroni e Simone Velasco (entrambi della Gazprom-RusVelo). Si diceva di giovani talenti, sicuramente Hayter lo è. Il 22enne, che aveva già vinto a Riccione nella prima tappa del Giro d'Italia Under 23 nel 2019, dimostra di avere un certo feeling con le corse italiane, dove - oltre al successo al Giro dell'Appenino - da pro ha ottenuto diversi buoni piazzamenti, ultimo dei quali ieri, mercoledì 24 marzo, nella seconda tappa della Coppi e Bartali conclusa al quinto posto. Specialista degli sprint, ma capace di reggere in salita, Hayter era tra i favoriti della vigilia: ha corso con intelligenza, spalleggiato dalla sua squadra, cogliendo una vittoria importante.
Un successo giunto al termine di 139 km intensi, caratterizzati dalla fuga di sette uomini e dagli sviluppi che ha prodotto. Dopo una ventina di km se ne vanno Edoardo Zardini (Vini Zabù), Antonio Nibali (Trek-Segafredo), Garik Bravo (Euskatel-Euskadi), Manuel Senni (Nazionale italiana), Einer Rubio (Movistar), Alej Osorio (Caja Rural) e Andrea Garosio (Bardiani). Al km 43 mettono insieme il vantaggio massimo di 5'38'', dal gruppo prova a uscire Manuele Boaro (Astana Premier Tech), ma il tentativo non va a buon fine. Poco prima del passaggio a Manciano è Senni ad allungare, ci riesce fino a maturare un margine di 52'' dagli altri fuggitivi. Dopo le prime due ore di gara la media è di 35,2 km/h, Senni viene ripreso e scollina in quarta posizione al primo Gpm di Villagrande, preceduto da Osorio, Rubio e Nibali.
Senni, generosissimo, ci riprova: allunga in discesa, seguito da Nibali. Si forma quindi una coppia al comando, con Rubio e Osorio a inseguire. Niente da fare nemmeno per questa sortita, davanti si forma nuovamente il gruppetto dei sette fino a quando, ai -37, è Zardini ad andarsene. Accumula 20'' sul gruppetto che segue, quindi Nibali si porta sulle ruote del corridore della Vini Zabù. Dopo tre ore la media è di 34,9 km/h, al secondo e ultimo Gpm di Albereto transita per primo Nibali, quindi Zardini e Rubio. Il gruppo accelera, accorcia e raggiunge quattro dei fuggitivi: davanti rimangono Nibali e Zardini con Rubio a inseguire. Poche le speranze di arrivare in fondo, in primis per il colombiano, raggiunto ai -26. Ai -20 la coppia di testa ha 52'' di vantaggio, Nibali si mette in proprio, ma il ritmo dietro diventa ancora più importante anche grazie all'apporto della Bardiani. Zardini si arrende ai -12, dopo che pure Eolo-Kometa e Ineos hanno iniziato a spingere, Nibali alza bandiera bianca ai -8. Gli ultimi 5 km sono pianeggianti, difficile si concretizzi l'azione di un finisseur visto il ritmo: a Riccione è volata, fa festa il folletto Hayter.
Vingegaard comanda la generale con 1" su Hayter, Schultz e Sosa, 3" sul belga Ben Hermans (Israel Start-Up Nation), 10" sullo spagnolo Javer Romo (Astana), 11" sul belga Mauri Vansevenant (Deceuninck), 14" sul danese Mikkel Honoré (Deceuninck), 20" su Kevin Colleoni (BixeExchange) e 31" sul colombiano Sergio Henao (Qhubeka Assos). Domani si corre la quarta tappa, 154 km da San Marino a San Marino con finale tutto in saliscendi e arrivo all'insù.