Pogačar, due ore di lucida follia: "Non era nei piani attaccare da così lontano"
Il post-gara delle Strade Bianche: lo sloveno va fuori dagli schemi su Monte Sante Marie, poi ringrazia la squadra e il pubblico italiano. Sorprese Skujins e Van Gils
Le parole dei protagonisti al termine dell'edizione 2024 della Strade Bianche, vinta da
Tadej Pogačar con una incredibile azione solitaria di oltre ottanta chilometri. Il fenomeno sloveno aggiunge così un altro capitolo alla sua collezione di imprese strabilianti nelle corse più prestigiose, battendo il suo record personale per l'attacco solitario di più chilometri, in quella che era la sua prima corsa del 2024. Sul podio con lui ci sono due relative sorprese, Toms Skujiņš e Maxim Van Gils, che arrivavano in grandissima forma e sono riusciti a cogliere l'attimo giusto per uscire dal gruppo.
Tadej Pogačar: “Sapevo che sarebbe stata lunga, ma dovevo andare in fondo”
“Perché 80 chilometri da solo? Non lo so, è stata una gara molto veloce e selettiva dall’inizio, credo che nessuno se lo aspettasse. A Monte Sante Marie le condizioni erano dure e non c’erano molte risorse in gruppo, eravamo appena in venticinque, e la squadra ha fatto un grande lavoro per rendere la corsa dura. A un certo punto non si vedeva niente e c’era molto fango, e lì ho deciso di attaccare: sapevo che sarebbe stata lunga da lì in poi, ma avendo il gap dovevo andare in fondo. La prima corsa della stagione è sempre difficilmente mentalmente, non sai mai se la forma sia buona o no, ma abbiamo lavorato molto bene in inverno, ho iniziato più tardi a correre per allenarmi più a lungo e credo abbia pagato."
"Il piano non era quello di attaccare da così lontano, ma alle Strade Bianche non si sa mai. Poi per due ore ho avuto la stessa canzone fissata in testa ma ora non la ricordo, è un po' stupido ma è come quando ti svegli da un sogno e non ricordi nulla. Alla fine è stato bello essere da solo nel finale, sulle Tolfe l'atmosfera era incredibile, non ho mai visto così tanta gente in una gara italiana. Penso che il ciclismo in Italia sta tornando e oggi ne abbiamo avuto la prova, è stata una bellissima esperienza. Non ho mai avuto un momento no, mi sono sentito sempre bene, fiducioso e motivato, grazie alla squadra che mi ha spinto a dare il meglio per ripagarli del loro grande sforzo."
Toms Skujiņš: “Ho forato due volte, ma poi ho trovato il momento"
"Tadej è sempre un passo avanti in ogni corsa che fa, per cui essere sul podio è già un risultato di cui sono molto felice. Quando è arrivato ad avere due minuti, ma anche già con un minuto, sapevamo che non potevamo riprenderlo e abbiamo iniziato a correre per secondo e terzo posto, per cui la collaborazione non era buona. Sapevo che se fossi riuscito ad attaccare e a rimanere davanti per qualche chilometro avrei avuto una buona chance di andarmene, perché dietro sarebbe continuato il tira e molla. La corsa è cambiata un po' ed è stata più dura col nuovo percorso, ma il vincitore se ne è andato sullo stesso settore degli scorsi anni. Quando ci sono questi corridori c'è poco da fare.
Non è stata una gara facile per me, ho avuto due forature ma la squadra è stata prontissima ad aiutarmi e a riportarmi in corsa al momento giusto, hanno fatto un grandissimo lavoro. Poi dopo l'attacco di Tadej sono caduto e ho dovuto cambiare bici, che alla fine ha giocato in mio favore perché è stato meglio avere una bici con meno fango. Poi ho trovato il momento buono per attaccare, fortunatamente sono riuscito ad andarmene e non mi sono più voltato. Sapevo di dover tornare su Maxim perché in due potevamo arrivare a Siena, e a quel punto anche il terzo posto sarebbe andato bene."
Maxim van Gils: “Ero contento quando è arrivato Skujins”
“Essere sul podio è una bellissima sensazione, ho fatto grandi progressi in inverno e la forma era ottima, per cui sono contento. Pensavo che Tadej attaccasse un po' più tardi, per cui non ero in buona posizione, ma immediatamente ha aumentato il vantaggio sul gruppo, oggi volava. Ho provato a chiudere perché pensavo di poterlo raggiungere e a quel punto stare un po' a ruota, lui è a un livello altissimo e quindi avrebbe dovuto tirare più di me e forse ce l'avrei potuta fare, ma è stato troppo forte e non ci sono riuscito, per cui sono tornato nel gruppo dietro. Da lì in poi è stata una gara molto tattica, ma per fortuna c'era anche Lennert per rispondere agli attacchi.
Ero contento quando è arrivato Skujins da dietro, ero già fuori da venti chilometri da solo e sapevo che il resto del gruppo era a un minuto, per cui sapevo che collaborando in due potevamo arrivare al traguardo. Mi sono sentito molto bene sullo sterrato, e gli strappi da 1-5 minuti mi si addicono molto. Voglio continuare a fare bene nelle classiche, come le Strade o la Sanremo, ma anche la Liegi è tra le mie corse preferite.”
Lennert van Eetvelt: “Siamo forti come squadra"
“Sono molto facile per Maxim. Io non avevo grandissime gambe mentre lui era in un’ottima giornata, per cui siamo andati solo per lui. A un certo punto la mia radiolina ha smesso di funzionare e non sapevo bene quale fosse il piano, per cui quando ha attaccato ai -40 non me lo aspettavo. Sono contento del podio per la squadra, abbiamo confermato ancora una volta che la Lotto Dstny sta avendo una grande stagione e che non c’è solo Arnaud (De Lie), siamo forti in generale come squadra.
L’attacco di Pogačar non mi ha sorpreso, tutti ce lo potevamo aspettare, è fortissimo e vuole sempre correre da lontano, e ci è riuscito. Come detto non sapevo esattamente cosa stesse succedendo, ma quando Maxim ha attaccato ho deciso di correre per lui. Eravamo entrambi in grande forma, per cui non era facile stabilire chi dovesse fare la corsa, ma è stato migliore di me e ho dato tutto per lui, e salire sul podio alle Strade Bianche è un grandissimo risultato per la squadra.”