Romandia: Carapaz si prende la tappa, Rodríguez la maglia
La INEOS strapazza Ayuso, che va in crisi e deve cedere al connazionale il primato e probabilmente la corsa. Il campione olimpico attacca e resiste al ritorno di Lipowitz
Ci era mancata un po' la INEOS Grenadiers, non avremmo mai pensato di doverlo dire, ma a memoria l'ultima volta che avevamo visto il treno dei Granatieri controllare una corsa era stato allo scorso Giro d'Italia, quando era anche tristemente deragliato in quella caduta dell'undicesima tappa, che era costata il femore e la stagione a Tao Geoghegan Hart, quello stesso che oggi abbiamo visto finalmente affacciarsi tra i primi dieci in classifica in una corsa World Tour, ma in maglia Lidl-Trek. Oggi la formazione britannica è tornata a signoreggiare in una corsa, la quarta frazione del Giro di Romandia 2024, con l'obiettivo non troppo velato di attaccare la maglia gialla di Juan Ayuso, che dopo la crono di ieri conservava 7" su Ilan Van Wilder, 10" su Alexandre Vlasov e 11" su Carlos Rodríguez. Proprio quest'ultimo non aveva la minima intenzione di lasciare in pace il connazionale, con cui già due settimane fa aveva stretto un'alleanza per portare al ventunenne della UAE la vittoria dell'Itzulia Basque Country e a se stesso il successo nell'ultima frazione (a farne le spese era stato il povero Mattias Skjelmose). Rispolverati i levrieri da inseguimento vecchi (Castroviejo) e nuovi (Ethan Hayter, Magnus Sheffield, Óscar Rodríguez, Thymen Arensman), alla INEOS non è restato che sfruttare la grinta di Egan Bernal, che ha lanciato il primo affondo per mettere in difficoltà Ayuso, fungendo da testa di ponte per il colpo di grazia di Carlos Rodríguez. Non è però solo sotto il cielo della UAE che nascono nuovi talenti: se il classe 2001 l'anno scorso è arrivato quinto al Tour de France e primo nella tappa del 14 luglio (quella dove i due fenomeni duellarono più alacremente) qualcosa vorrà pur dire. Ayuso, nella sfida tra giovanissimi, paga solo un anno di differenza al connazionale, ma nonostante una squadra che più corrazzata non si può, oggi è stato sopraffatto: hanno provato ad aiutarlo prima Pavel Sivakov e poi Adam Yates, ma nessuno è stato in grado di aiutarlo a ricucire il gap, così il bianco UAE oggi è stato anche il colore della bandiera della resa. In questo gioco di treni però chi ha festeggiato di più, oggi, è stato un altro ex-INEOS, non a caso detto la Locomotora del Carchi, alias Richard Carapaz: l'ecuadoriano aveva raccolto la solidarietà di tutti gli esseri umani quando domenica sulla Redoute aveva cercato di resistere alla progressione di Tadej Pogačar. Oggi ha riprovato a nascondersi alla ruota Rodríguez mentre esplodeva la corsa, ma stavolta il piano è riuscito, perché lo spagnolo non aveva necessità di staccare Carapaz, ma bensì di distanziare Ayuso. Il campione olimpico ha così potuto uscire secco dalla ruota di Rodríguez e involarsi verso il traguardo. Chi rischia di restare con un pugno di mosche potrebbe essere la BORA-hansgrohe: anche Lipowitz infatti era rimasto a ruota di Rodríguez, ma non osava attaccarlo perché aspettava il rientro di Vlasov che si giocava la generale con lo spagnolo. Aspettami che ti aspetto, alla fine né Vlasov è riuscito a chiudere il buco, né il tedesco, scattato solo nel finale, è riuscito a superare Carapaz pur riprendendolo: ora l'uno, il russo, è secondo a 7" dalla maglia gialla, e l'altro, Lipowitz, terzo a 9". Domani c'è un ultima frazione: pur senza un metro di pianura, il terreno per attaccare sarà veramente poco, e le chances di sorprendere questa INEOS ancora meno.
Tour de Romandie 2024, la cronaca della quarta tappa
Dopo la prova contro il tempo di ieri in quel di Oron il Tour de Romandie 2024 arrivava oggi alla resa dei conti con la quarta frazione, 159.2 km da Saillon a Leysin: dopo la prima ascesa a Ovronnaz (9.1 km al 9.5%), il menù prevedeva in sequenza Les Rives (9.8 km al 5.4%) e Les Giettes (4 km all'8.5%) prima dell'arrivo in salita a Leysin (14 km al 6%).
Dopo una decina di chilometri si sono avvantaggiati Bart Lemmen (Visma | Lease a Bike), Nelson Oliveira (Movistar) e Raúl García Pierna (Arkéa-B&B Hotels), poi raggiunti da Juri Hollmann (Alpecin-Deceuninck) prima e da Josef Černý (Soudal Quick-Step) e Dorian Godon (Decathlon AG2R La Mondiale) poi: sulla salita di Ovronnaz questi ultimi tre hanno dovuto rialzarsi, non prima che Hollmann raccogliesse ancora punti per consolidare la maglia di leader della classifica scalatori. Godon ha poi cercato nuovamente di riportarsi sul trio di testa (dove nel frattempo era scattato Oliveira) insieme al compagno di team Clément Berthet. Sul Gpm di La Rasse il quintetto di testa si è ricompattato prima di affrontare la prima delle due ascese consecutive, quella di Les Rives, che scollinava ai -51 km dall'arrivo. Qui Godon ha di nuovo perso contatto, mentre dietro la UAE Emirates del leader della corsa Juan Ayuso si è messa in testa tenendo un ritmo regolare, sostituita presto dalla INEOS Grenadiers di Carlos Rodríguez, dove lavorava principalmente Ethan Hayter. Il gruppo di testa si è pian piano sgretolato e Berthet è rimasto da solo in testa con meno di 1'30" di vantaggio. Sia lui che gli inseguitori (sempre tirati dalla INEOS) hanno affrontato anche la salita seguente, Les Giettes, a velocità controllata, così il ventiseienne francese è rimasto in testa da solo fino alla salita finale verso Leysin, che iniziava ai -14, arrivando con ancora un minuto di vantaggio.
La Ineos punisce Ayuso, Carapaz prende la vittoria
La INEOS ha controllato l'andatura anche all'inizio della salita con il trenino che lungo gli anni è stato il suo marchio di fabbrica, e in testa al quale lavorava ancora Ethan Hayter, poi rimpiazzato da Jonathan Castroviejo. Il lavoro del team britannico ha annullato pian piano il vantaggio di Berthet, ripreso a poco più di 5 km (in testa era nuovamente tornato l'inesauribile Hayter, poi rimpiazzato da Thymen Arensman). Quando l'olandese si è spostato, proprio ai-5, è partito l'attacco di Egan Bernal, propiziato dal buco di Carlos Rodríguez. Juan Ayuso non è stato in grado di portarsi sul colombiano se non con l'aiuto del gregario Pavel Sivakov. In testa erano rimasti una decina di corridori, tra i quali mancava Lenny Martinez (Groupama-FDJ), stamattina quinto in classifica: Bernal non si era rialzato tenendo alto il ritmo in favore di Rodríguez. Anche Ilan Van Wilder (Soudal Quick-Step), stamattina secondo in classifica ha cercato di tenere le ruote dei migliori, ma ha poi dovuto rinunciare ai -3, quando nel gruppo di testa ha attaccato Florian Lipowitz (BORA-hansgrohe). Alla sue ruota si è incollato Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), mentre in pochi metri anche Rodríguez è riuscito a chiudere il buco. Ayuso era nettamente in difficoltà, tanto che ha dovuto mettersi a ruota di Van Wilder, che saliva del proprio passo. Dal gruppo di testa, dove Rodríguez era a tutta, ai -2 è partito secco Richard Carapaz. L'ecuadoriano ha subito preso un buon margine, visto che l'andaluso teneva un ritmo regolare, mentre Lipowitz gli stava a ruota per non vanificare l'inseguimento di Alexandre Vlasov (BORA-hansgrohe), che arrivava con a ruota Enric Mas (Movistar). A 200m dalla conclusione il tedesco è uscito dalla scia di Rodríguez raggiungendo Carapaz sulla linea del traguardo: il campione olimpico però non ha mollato un centimetro ed è riuscito a mantenere la prima posizione su Lipowitz. Dietro di loro, Rodríguez è arrivato a 10", Mas e Vlasov a 14". Egan Bernal a 27", Van Wilder a 31", Tao Geoghegan Hart (Lidl-Trek) a 40", David Gaudu (Groupama-FDJ) a 41", mentre Juan Ayuso è arrivato undicesimo a 44" dietro a Cristián Rodríguez (Arkéa-B&B Hotels).
Rodríguez in maglia gialla, Vlasov a 7"
Carlos Rodríguez ora è primo in generale con 7" di vantaggio su Vlasov e 9" su Lipowitz. Quarto è Van Wilder con 20" di ritardo, mentre Ayuso è sceso al quinto posto a 27". Damiano Caruso è uscito di classifica dopo aver forato, ora il miglior italiano in classifica è Luca Vergallito (Alpecin-Deceuninck), trentesimo. Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale) mantiene la leadership della classifica a punti.
Domani la quinta e ultima frazione, con partenza e arrivo a Vernier, prevede 150.8 km quasi interamente in un circuito di circa 35 km da ripetere 4 volte: ad ogni tornata si affronterà il Gpm Dardagny (1.5 km al 4.4%, max 8%). Si uscirà dal circuito a soli 11 km dal traguardo; prima dell'arrivo ci sarà un ultimo piccolo strappo a Lancy.