Williams sfreccia nell’Artico. Battuti Champoussin e Scaroni
Sul difficile arrivo in salita di Havøysund, il corridore della Israel-Premier Tech si impone in una volata ristretta e prende anche la testa alla Arctic Race of Norway, con 1” di vantaggio suo Scaroni, terzo all’arrivo
Quando meno te lo aspetti, spunta Stephen Williams. Era successo alla Cro Race 2021, dove il corridore britannico si era imposto in solitaria nella quinta tappa, aggiudicandosi anche la classifica generale, e al Tour de Suisse dell’anno scorso quando, ancora in maglia Bahrain, l’allora 26enne britannico si impose in uno sprint ristretto, battendo corridori più quotati come Schachmann, Kron e Hirschi. Nella terza tappa dell’Arctic Race 2023, le cose sono andate un po’ allo stesso modo: tutti si aspettavano battaglia tra Johannessen, Martin, Scaroni, Champoussin e l’altro Israel Teuns e invece, negli ultimi 100 metri di una tappa pesantemente condizionata dal vento e dalla pioggia, è spuntato lui, il brutto anatroccolo che, in una sola occasione a stagione (guai ripetersi!), si fa cigno e sbaraglia la concorrenza. In tanti prospettavano a Williams una carriera decisamente più ricca di successi, ma dopo i tanti problemi fisici che il 27enne britannico ha dovuto affrontare e superare, quanto raccolto fin qui in una carriera ancora giovane non è comunque da buttare.
Tappa fredda, bagnata e ventosa, dicevamo. In sei – Paul Double, Karsten Larsen Feldmann, Michel Ries, Anton Stensby, Ulrik Tvedt e Vincent Van Hemelen – hanno attacato da lontano, con il belga ultimo ad arrendersi a poche centinaia di metri dallo strappo decisivo, dopo aver raccolto punti utili per rafforzare la maglia dei gpm già in suo possesso. I ventagli hanno più volte frazionato il gruppo, facendo più selezione rispetto a salite e discese. Tra coloro che hanno pagato dazio anche Noah Hobbs, leader della generale a inizio frazione e staccato dal gruppo dei migliori a 15 km dall’arrivo; era difficile, a quel punto, immaginare che sarebbe stato un connazionale a raccogliere dalle sue mani la maglia gialla. Ed era difficile anche quando, all’inizio dello strappo decisivo di Havøysund (2,2 km al 10%), Marco Frigo si era messo in testa a fare il ritmo. Il forte vento contrario ha scoraggiato qualsiasi tentativo di attacco, rendeno meno selettivo di quanto si potesse pensare l’arrivo in salita; l’unica eccezione è stata rappresentata dall’allungo di Tobias Halland Johannessen, ma il corridore di casa ha capito quasi subito che, in quelle condizioni, era praticamente impossibile fare la differenza.
A giocarsi la vittoria di tappa sono arrivati una ventina di corridori. Tra i più brillanti Christian Scaroni, secondo alle spalle del compagno di squadra Michele Gazzoli ieri e sempre nelle prime posizioni del gruppo oggi. Anche ai -300, all’uscita dal tratto più duro dello strappo decisivo e all’inizio della salita finale: Scaroni era alla ruota di Dylan Teuns, in attesa che il belga, tra i favoriti di giornata, lanciasse lo sprint. Ai 150 metri è invece partito, di nuovo, Johannessen, ma Scaroni lo ha anticipato, affiancando e superando un Teuns a tutta. Dalla ruota del bresciano è spuntato, ovviamente a bocca spalancata, Clément Champoussin, ma la vera sorpresa è arrivata dal lato opposto della carreggiata; è qui che è sbucato dal nulla Stephen Williams, partito a 75 metri dall’arrivo, sembrando quasi staccarsi da Teuns per partenogenesi. Irresistibile lo sprint del britannico dell’Israel-Premier Tech, che ha anticipato Champoussin e Scaroni per andare a prendersi la prima vittoria stagionale e la maglia gialla di leader.
«Sapevo di potermela giocare oggi, sono davvero contento di aver vinto e aver finalizzato il grande lavoro della squadra», ha dichiarato un Williams tremolante per il freddo nell’intervista post-tappa. La personificazione del freddo e del gelo, a testimonianza delle condizioni estreme in cui i corridori hanno affrontato la tappa. Appena di 1” il vantaggio su Scaroni, alla vigilia del decisivo arrivo in salita a Capo Nord. Ancora ampiamente in corsa Johannessen, terzo a 9" da Williams, come del Vermaerke, Teuns, Dinham, Martin, Adrià, Bonneu e Christophersen, che completano la top ten della generale. Chissà se Williams, almeno per una volta, deciderà di ripetersi.