L'Italia ci prova ma le resta solo il legno
Simone Consonni e Michele Scartezzini quarti nella Madison ai Mondiali su pista 2022: vince la Francia. Silvia Zanardi sesta nella Corsa a punti vinta dalla britannica Neah Evans
L'Italia si ferma a una volata dal podio nella Madison che ha infiammato oggi il velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines nell'ultima giornata dei Mondiali su pista 2022. A Simone Consonni e Michele Scartezzini è mancato proprio poco per festeggiare con una medaglia una prestazione che nel finale s'è fatta davvero consistente per gli azzurri. Proprio loro hanno dato il la all'attacco che ha inciso in maniera determinante sull'ordine d'arrivo, ma hanno pagato i pochi punti raggranellati negli sprint nei primi tre quarti di gara. Di fatto, quando a 49 tornate dalla conclusione (sulle 200 totali) Scartezzini ha lanciato l'assalto azzurro, la coppia schierata da Marco Villa era lontanissima dalle prime, a 10 punti, mentre guidavano la corsa Olanda a 37 su Australia a 36, entrambe riuscite (una alla volta) a guadagnare un giro: ai -56 gli aussie, ai -54 gli oranje; l'unica altra coppia che fin lì aveva concluso una caccia vincente era stata quella giapponese ai -75.
Quanto alla Francia di Benjamin Thomas e Donavan Grondin, aveva spadroneggiato negli sprint ed era a ridosso delle prime a quota 29. A questo punto, come detto, l'Italia ha dato il via a un attacco a cui si sono accodate altre tre coppie: quella francese, immancabile, quella belga (che era a ridosso degli azzurri in classifica) e quella portoghese. La caccia è durata ben 31 tornate, in un momento in cui il gruppo era totalmente frastagliato da una serie mai finita di attacchi e contrattacchi. In questo frangente i transalpini hanno continuato a far man bassa di volate (le ha vinte tutte e tre, totale 15 punti), mentre l'Italia ne ha collezionati 7.
Nel momento in cui la caccia è andata a segno ai -18, l'Australia ha contestualmente perso un giro, uscendo dalla lotta per le medaglie, e la Gran Bretagna è partita a propria volta in caccia, chiudendo con successo l'attacco ai -11: un blitz che ha permesso ai britannici di rimettere il naso nella questione. Il 19esimo sprint, ai -10, ha visto il Belgio fare 2 preziosissimi punti, e a questo punto avevamo la Francia ormai abbondantemente d'oro (65 punti per Thomas-Grondin), e alle sue spalle ben quattro coppie a quota 37: Belgio, Italia, Olanda e Gran Bretagna.
Restava l'ultimo sprint, ma non contava nemmeno più di tanto andare a punti o meno: quel che interessava era il piazzamento in relazione a quello delle altre coppie a pari punti, l'ordine di passaggio al traguardo avrebbe sancito anche l'ordine di classifica. Ad ogni buon conto nessuno ha perso tempo: i belgi (Fabio van den Bossche e Lindsay de Vylder) sono usciti ai -7 andando a prendere ai -4 la coppia svizzera che era partita ai -17 insieme ai britannici ma non era più riuscita a prendere il giro. Insieme le due coppie avevano raggiunto i tedeschi (Roger Kluge e Theo Reinhardt) che erano a propria volta usciti ai -12, tardivamente per provare a mettere una pezza a una Madison sottotono.
Ai -3 è uscita pure la Gran Bretagna (Ethan Hayter e Oliver Wood), andando a chiudere ai -2 sul gruppetto dei belgi: le medaglie erano di fatto belle che andate, ma a questo punto c'è stata la reazione d'orgoglio azzurra, partita forse con un mezzo giro di ritardo. Consonni è uscito fortissimo provando a chiudere sul drappello al comando che intanto si sfilacciava in vista dello sprint. La rimonta di Simone è stata parziale, nel senso che svizzeri e tedeschi sono stati superati, ma non britannici (in allungo) e belgi: in particolare, Van den Bossche è stato messo nel mirino da Consonni, ma è riuscito a precedere l'italiano di pochi metri.
Il che si traduce in uno spettacolare legno per la coppia azzurra, che non è riuscita a confermare l'argento dei Mondiali 2021. Resta un po' di rammarico per la fase centrale di gara, in cui gli azzurri sono rimasti troppo ai margini lasciando che altre coppie facessero diversi punti di troppo, ma c'è comunque la consapevolezza che Consonni-Scartezzini sono sempre in grado di giocarsela.
La classifica si è chiusa così: Francia 65, Gran Bretagna 47, Belgio 43, Italia 41, Olanda 37, Portogallo 27, Giappone 25, Germania 24, Nuova Zelanda 20, Australia 16, Danimarca 15, Svizzera 8, Canada -18. Ritirate Polonia, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Argentina e Messico.
Tra le donne, la Corsa a punti ha premiato la britannica Neah Evans al termine di una prova particolarmente combattuta; la vincitrice è andata a punti in 4 dei primi 5 sprint (vincendone due) mettendo margine sulle avversarie già a metà gara (quando era a quota 14 contro gli 8 della canadese Maggie Coles-Lyster e i 7 della statunitense Jennifer Valente). A questo punto è partita la sarabanda delle cacce: la prima a prendere il giro è stata, in solitaria, la danese Julie Leth, a cui hanno però risposto subito la Evans con la Valente, la belga Lotte Kopecky, l'olandese Daniek Hengeveld, la messicana Yareli Acevedo e pure Silvia Zanardi, particolarmente reattiva per tutta la gara ma meno efficace di quanto sarebbe stato necessario nelle volate.
A questo punto Evans guidava ancora con 34, seguita da Valente a 30, Kopecky a 28, Zanardi a 25, Hengeveld, Acevedo e Leth a 23; fuori gioco tutte le altre. A 24 giri dalla fine (sui 100 totali) Leth è andata di nuovo all'attacco insieme a Hengeveld, e poi ha pure staccato l'olandese, e intanto che prendeva il suo secondo giro (caccia completata ai -9) si è vinta pure due sprint. Lanciatissima la danese, ma alle sue spalle accadeva qualcosa: con Zanardi nel cuore dell'azione, è partito un contrattacco delle migliori, ispirato da Evans ma con Kopecky a presenziare; dopo il penultimo sprint Leth guidava con 53 punti, alle sue spalle Evans a 36, Valente a 31, Kopecky a 30, Zanardi a 28 e Hengeveld a 26.
Il gruppetto delle “forti” si è quindi frazionato, e Silvia ha perso il treno buono, ovvero quello di Kopecky (che è stata il motore degli eventi), Evans, Hengeveld e la neozelandese Bryoni Botha; a sole due tornate dalla conclusione queste quattro hanno preso il giro, nonostante la Leth si fosse svenata per tenerle a distanza tirando tutta sola il gruppo; subito dopo anche la norvegese Anita Yvonne Stenberg e la francese Victoire Berteau hanno preso il giro, mentre Zanardi è rimasta a metà strada, così come la polacca Karolina Karasiewicz che la precedeva di diversi metri. Il che vuol dire che, avendo tutte le altre intercalate preso il giro, loro due restavano in testa alla corsa in vista dello sprint finale.
Qui Silvia ha preso i 6 punti del secondo posto ma le sono serviti a ben poco: sesta era e sesta è rimasta. La classifica si è chiusa con Evans vincitrice con 60 punti davanti a Leth (53) e Valente (51); la Kopecky ha lavorato praticamente per la Evans ed è rimasta giù dal podio per un punto, quarta a quota 50, davanti a Hengeveld (46) e Zanardi (34). Per Lotte un piccolo contrappasso negativo dopo la Madison di ieri vinta per un solo punto sulle francesi.
Rimangono tre finali per completare il quadro iridato: la Velocità maschile, il Keirin femminile e infine, programmata alle 16.20, l'Eliminazione in cui Elia Viviani proverà a regalare all'Italia un'ultima medaglia.