Tour du Limousin, Mathieu Burgaudeau anticipa i velocisti
Il francese della TotalEnergies vince a Limoges davanti a Zingle e Page. Baudin conquista il successo finale
Il finale era fatto apposta per le ruote veloci. E invece, il francese Mathieu Burgaudeau ha sovvertito i pronostici, conquistando l'ultima tappa del Tour du Limousin con la più classica delle stoccate da finisseur. Tripletta francese a Limoges: Axel Zingle al posto d'onore davanti a Hugo Page. Nonostante l'estremo assalto di Jefferson Cepeda - che è peraltro rimasto ai margini del podio - Alex Baudin ha primeggiato nella classifica generale.
La fuga riceve il via libera dopo 60 km
La quarta e ultima frazione del Tour du Limousin-Périgorde-Nouvelle Aquitaine (Oradur sur Giane-Limoges, 161,1 km) è probabilmente la meno dura del lotto. Eppure, a ben vedere, le trappole e i trabocchetti non mancano, specialmente nella seconda parte della corsa: doppiata l'insipida Côte de Chemin Neuf (1400 metri al 3,4%), il livello di difficoltà aumenta con la Côte de Saint Victurnien (2,6 km con una pendenza media del 4,3%) e soprattutto con la Côté de Verneuil, 2200 metri di strada stretta che sale costantemente al 5-6%. Certo: il tempo per recuperare non manca. Tuttavia, l'anello conclusivo di 12 km da ripetere per tre volte non ha affatto i contorni di una passerella: non solo uno strappo a metà percorso, ma anche l'arrivo in leggera ma costante ascesa.
Ad ogni modo, il gruppo marcia ad altissima velocità fin dai primi km: la sortita iniziale del canadese Matisse Julien (CIC U-Loire Atlantique), del francese Jonathan Couanon (Nice Métropole-Côte d'Azur), dell'italiano Giosuè Epis (Arkéa-B&B Hotels) e del panamense Roberto Carlos González (Corratec-Vini Fantini) si esaurisce prestissimo. Non va meglio al terzetto formato dai francesi Alexis Gougeard (Cofidis) e Paul Ourselin (TotalEnergies) e dallo spagnolo David Martin (Polti-Kometa), anch'essi raggiunti dopo una decina di chilometri. Poco più avanti, il gruppo dice di no anche ad un altro quartetto di cui fanno parte i francesi Maximilien Juillard (Van Rysel-Roubaix) ed Enzo Paleni (Groupama-FDJ), lo spagnolo Sinhué Fernández (Burgos-BH) e il redivivo Matisse.
Doppiato il primo GPM di giornata, la situazione sembra sbloccarsi sulle rampe del Saint Victurnien: l'italiano Mirko Maestri (Polti) - in piena corsa per la maglia di miglior scalatore - si avvantaggia con il cileno Vicente Rojas (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), i francesi Jordan Jegat (Total) e Jean-Louis Le Ny (Nice Métropole), lo svizzero Alexandre Balmer (Corratec) e il già citato Paleni. La Philippe Wagner-Bazin - spalleggiata dalla Decathlon AG2R La Mondiale - si incarica di condurre l'inseguimento a beneficio del francese Alexis Guerin (Philippe Wagner-Bazin), il principale avversario di Maestri nella classifica dei GPM. Missione compiuta: Guerin raggiunge la testa della corsa, scollina per primo e vince la maglia a pois arancioni per una sola lunghezza.
Dopo un'ora abbondante a ritmi vertiginosi, il gruppo molla finalmente la presa: scatto ai -85 di Balmer, seguito ancora da Jegat. Alle loro spalle, si muove un altro corridore di casa, Kenny Molly (Van Rysel-Roubaix), in compagnia del tedesco Vinzent Dorn (Bike Aid). Ai contrattaccanti - attardati di circa 50" dalla testa - si aggregherà poco dopo il belga Louka Matthis (Bingoal WB). Unite le forze, il terzetto aggancerà i battistrada a 64 km dalla linea bianca: vantaggio massimo di 1'30" sul gruppo pilotato dai Decathlon AG2R La Mondiale.
Cepeda cerca di ribaltare la classifica
Neppure il tempo di rifiatare che l'andatura in gruppo ricomincia a salire: ai -52 ci prova l'ecuadoriano Jefferson Cepeda (Caja Rural-RGA), subito braccato dal francese Benoit Cosnefroy (Decathlon AG2R La Mondiale) in funzione di stopper: del resto, c'è la maglia gialla del francese Alex Baudin (Decathlon) da difendere. Al loro inseguimento si porta un altro transalpino, Lilian Calmejane (Intermarché-Wanty). Una manciata di chilometri e il terzetto franco-sudamericano chiude sui fuggitivi, dai quali ha perso contatto Dorn. Tuttavia, le forze scarseggiano, l'intesa pure. E così, in vista del primo passaggio sulla linea d'arrivo, il sestetto conserva un margine affatto simbolico (20") sul plotone.
Ai -34 dal sipario, Jegat allunga sui compagni di ventura. Mentre Calmejane, Cepeda e Cosnefroy desistono, Balmer e Matthis - cui si aggiungerà in seguito l'irlandese Dean Harvey (Trinity) - rimandano la resa di un altro giro. Destino segnato non solo per Harvey, ma anche per il coraggioso Jegat: l'emergente corridore della squadra Professional bretone viene ripreso ai -10 dalla fine. Su di lui piomba il connazionale Quentin Bezza (Philippe Wagner), a cui il gruppo concede un minuscolo scampolo di gloria.
A questo punto, l'epilogo allo sprint appare obbligato: Arkéa e St. Michel-Mavic-Auber 93 hanno già predisposto i rispettivi treni quando il francese Alexandre Delettre (St. Michel-Mavic-Auber 93) parte a 1800 metri dal capolinea. Su di lui piomba un altro bleu, Mathieu Burgadeau (Total) che, dopo aver raggiunto Delettre, lo scavalca di forza in vista del triangolo rosso. Nessuno ha la forza di seguire Burgaudeau, che torna al successo (il 2° della carriera) dopo due anni e mezzo di digiuno. Podio monocolore: Axel Zingle (Cofidis) precede allo sprint Hugo Page (Intermarché) e l'italiano Andrea Vendrame (Decathlon). 6° l'altro azzurro Giovanni Lonardi (Polti).
Baudin vince il Limousin
Il 57° Tour du Limousin si conclude con il successo di Baudin: il 24enne della Decathlon sale sul podio con il venezuelano Orluis Aular (Caja Rural, a 22") e Zingle (a 24"). 10° Vendrame a 35" dal vincitore.
Le altre classifiche: come detto in precedenza, Guerin ha soffiato a Maestri il primato tra gli scalatori; Dorn ha conquistato la maglia azzurra abbinata agli sprint intermedi. Baudin si è altresì aggiudicato la maglia bianca di miglior giovane. Alla Caja Rural, infine, la classifica a tempi.