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Tour de France 2024, 9a tappa: polvere da imboscate

Oltre 30 km di sterrati su un tracciato a lungo anche ondulato; una classica prestata al Tour in cui si può fare tanta confusione. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv

06.07.2024 23:33

La prima settimana del Tour de France 2024 si chiude con una 9a tappa insidiosissima che può scompaginare la classifica e ribaltare gli equilibri. Si tratta di una signora tappa con tratti di sterrato ed anche molte ondulazioni nella parte centrale. Una classica del nord di quasi 200 km con circa 1500 metri di dislivello (tutti condensati in un tratto di circa 120 km senza respiro) e ben 32.2 km di strade non asfaltate. Sono tutto sommato semplici solo i primi 47 km, poi inizia il primo settore di sterrato, nonché i primi strappi più impegnativi: se la Côte de Bergères (1.7 km al 5.2%) non ha picchi tremendi, ben diversa è la Côte de Baroville (2.8 km al 4.8%) che sale a gradoni con una prima rampa di 500 metri sterrata (settore 13) all'11%; non ha GPM, ma dopo Loches-sur-Ource inizia una salita di 3 km al 4.7%, chiusa da uno strappo di 400 metri al 10% su sterrato (settore 12). A seguire ci sono due salite interamente sterrate (settori 11 e 10), ovvero la Côte de Val Friont (2.2 km al 5%; ultimi 400 metri al 12%) e la Côte de Chacenay (3 km irregolare al 4.3% di media, con una punta al 10% all'inizio e gli ultimi 400 metri al 9.5%). L'ultimo strappo impegnativo (senza GPM) arriva alla fine del settore 8 e porta a Magnant (400 metri al 10%). Con l'inizio del settore 7 a 47 km dal traguardo inizia l'ultima fase di gara: l'altimetria è adesso quasi perfettamente pianeggiante, ma ci sono ancora da accumulare 13.8 km di sterrati (quasi ⅓ dei km rimasti). L'ultimo settore termina a soli 6.6 km dall'arrivo.

Planimetria 9a tappa

 

Fari puntati su…

Ci si aspettava una fuga già per andare a Colombey-les-Deux-Églises, ma la frazione è risultata decisamente più assopita del previsto, seguendo una tendenza abbastanza peculiare di questo Tour a non volersi spendere nelle fughe da lontano, dando per scontati gli arrivi in volata. Se già le occasioni da classicomani e fugaioli non erano molte, a maggior ragione adesso si sono ulteriormente ridotte e sarebbe assurdo assistere ad un canovaccio standard anche in una tappa così nervosa, che potrebbe riservare qualche movimento anche tra gli uomini di classifica.

Si attende ancora un colpo da Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike) e Mathieu van der Poel (Alpecin - Deceuninck) che in un percorso del genere dovrebbero sentirsi a caso. Difficile dire, però, se loro (come tutti gli altri possibili favoriti) se la giocheranno faccia a faccia o entreranno in una fuga del mattino che potrebbe essere assai numerosa. Nelle dinamiche complessive avrà un ruolo fondamentale l'atteggiamento della maglia gialla Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) che ha un'occasione ghiottissima per mettere in difficoltà Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) e, forse, anche Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) che fin qui non è mai stato testato sullo sterrato e non ha mai partecipato alla Strade Bianche tanto amata dallo sloveno. I vantaggi sono per ora risicati e questa è forse l'unica frazione dove è superiore ai suoi contendenti anche sulla carta; al contrario non si può scommettere sul rendimento del danese nel finale di Tour, dove di solito risulta superiore a Pogačar.

Fuga o non fuga, arriveranno a Troyes e i possibili pretendenti al successo sono molti, in verità più o meno gli stessi menzionati anche per l'8a tappa. La EF Education - EasyPost potrebbe rimuovere le stesse pedine, quindi Stefan Bisseger, Neilson Powless, Alberto Bettiol e Ben Healy. La Lidl-Trek, orfana di Mads Pedersen, può contare su uomini molto interessanti come Jasper Stuyven e Toms Skujiņš. Sicuramente da classiche è anche Biniam Girmay (Intermarché - Wanty), nonostante abbia vinto in volata le due frazioni conquistate a questa Grande Boucle; per lui c'è anche la possibilità di incrementare il vantaggio sui velocisti puri nella classifica a punti.

C'è da attendersi attiva anche la Uno-X Mobility, con Jonas Abrahamsen che può puntare a qualche altro punticino per la maglia a pois in vista del giorno di riposo e di una 10a tappa priva di GPM in cui respirare un po'; ma anche con uomini da nord che potrebbero far bene, come Magnus Cort o anche i due velocisti Søren Wærenskjold e Alexander Kristoff. Si può avvalere della stessa varietà anche la Lotto Dstny con un Victor Campenaerts che di solito risponde presente in certe frazioni, un uomo capace di arrivare 3° alla Strade Bianche come Maxim Van Gils o anche lo stesso Arnaud De Lie, che potrebbe tenere bene sui brevi strappi di centro tappa. E a proposito di velocisti, tornando alla Alpecin, anche Jasper Philipsen, può sperare di vincere la tappa, soprattutto se l'andamento fosse lineare come quello di oggi (sicuramente meno probabile, ma a questo punto non da escludere).

Ci starebbe molto bene pure Tim Wellens (UAE Team Emirates) che però sarà molto probabilmente chiamato a supportare la maglia gialla in gruppo. Prendendo altri nomi sparsi per arricchire il catalogo, chiudiamo il pronostico, consapevoli di non poter citare l'intero gruppo al via: Tom Pidcock e Michał Kwiatkowski (INEOS Grenadiers); Michael Matthews (Team Jayco AlUla); Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale Team); Matej Mohorič (Bahrain - Victorious); Romain Grégoire e Valentin Madouas (Groupama - FDJ); Stephen Williams e Derek Gee (Free Palestine - Premier Tech); Axel Zingle (Cofidis); Davide Formolo e Oier Lazkano (Movistar Team); Clément Champoussin, Kévin Vauquelin e il nostro Luca Mozzato (Arkéa - B&B Hotels); Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team); Cristophe Laporte (Team Visma | Lease a Bike); Axel Laurance (Alpecin - Deceuninck).
 

Tour de France 2024, gli orari della nona tappa

La partenza ufficiale è prevista alle 13:35 e la tappa dovrebbe terminare tra le 17:45 e le 18:15. Sarà trasmessa in tv sia in chiaro su Rai 2 dalle 14:45 alle 18:40, sia integralmente su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 12:45 alle 18:00).

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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.