Nel giorno dei fuggitivi Tadej stuzzica Jonas: "Contento di avergli messo pressione"
Le dichiarazioni dopo la nona tappa del Tour. Michael Woods realizza il proprio sogno a 36 anni, Matteo Jorgenson beffato nel finale. Tra i big Pogacar è soddisfatto dei secondi guadagnati, Vingegaard ammette: "Posso fare di meglio"
Michael Woods: “Non ho mai pensato a Jorgenson, ma solo a fare una cronoscalata”
“Vincere qui è davvero speciale, ho affrontato la salita tutta in rimonta, e la difficoltà nella prima parte è stata non poter sentire nulla alla radio per il tifo del pubblico, poi invece gli spettatori non c’erano più e anche le mie orecchie hanno potuto riposare. Avrei voluto iniziare la scalata in testa, anche se non ho mai pensato a Jorgenson, ma solamente a fare una cronoscalata. Ormai ho 36 anni ma non ho mai smesso di sognare di vincere una tappa al Tour, ora devo solo ringraziare tutti per la fiducia, dalla squadra alla famiglia, soprattutto per avermi supportato in alcuni momenti difficili lo scorso anno.”
Matteo Jorgenson: “Nell’ultimo chilometro ho cominciato a sentirmi vuoto”
“Ho dovuto forzare la mano provando ad anticipare tutti gli altri compagni di fuga, sapevo che se avessi iniziato la salita con loro non sarei riuscito a tenere il passo di Woods. 1’ di vantaggio ai piedi della salita non era un gap che mi rassicurava, dovevo sperare che gli inseguitori si piantassero. La radio non ha funzionato per tutta la salita, avevo solo la moto che mi comunicava il vantaggio. Entrato nell’ultimo chilometro ho cominciato a sentirmi completamente vuoto, non sapevo che stesse arrivando Woods ma ormai non potevo farci più nulla.”
Tadej Pogacar: “Per me una piccola vittoria, contento di aver messo Vingegaard sotto pressione”
“Le gambe giravano bene e volevo attaccare, Vingegaard ha reagito solidamente, ma sono molto contento di essere riuscito a metterlo sotto pressione. È una piccola vittoria. Quando ho visto che stava rientrando su di me ho continuato a spingere. Dall’anno scorso abbiamo imparato che non possiamo lottare per la vittoria in tutte le occasioni, la classifica è il grande obiettivo".
Jonas Vingegaard: “Posso fare di meglio, non è stata la mia giornata migliore”
“Tadej oggi era davvero molto forte, si merita quei secondi guadagnati. Sono comunque soddisfatto di aver conservato la maglia gialla. Io però posso fare di meglio, questa non è stata la mia giornata migliore, e fortunatamente le prossime tappe di montagna si addicono meglio alle mie caratteristiche. Il giorno di riposo di domani mi farà bene".
Clément Berthet: “Mi sono trovato troppo dietro ad inizio salita”
“Sono un po’ deluso, perché nel finale non è mai semplice trovarsi nel posto giusto al momento giusto, ed infatti io ho iniziato la salita in un gruppetto troppo lontano dalla testa della corsa, credo che se fossi stato nel primo drappello di inseguitori avrei potuto giocarmi la vittoria. Devo comunque ammettere che non sarebbe stato facile, perché nella fuga c’erano ottimi scalatori.”
Tom Pidcock: “Oggi è andata molto bene, provo a resistere in top10”
“Credo che oggi sia andata molto bene, sono felice. È stata una giornata un po’ strana, con ritmi bassi tutto il giorno, mi sarei aspettato che la salita finale facesse un po’ meno selezione a causa del vento contrario. Penso che il caldo abbia giocato un ruolo importante, io corro in supporto di Carlos Rodríguez, ma ho cercato comunque di guadagnare secondi importanti in classifica generale perché sono comunque in top10. Le squadre dei due grandi favoriti hanno preferito lasciar andare la fuga per non consumare i gregari nell’inseguimento, potendoli così usare nel finale.”
Adam Yates: “I secondi guadagnati da Tadej potranno essere molto importanti”
“Anche se Tadej ha guadagnato solo pochi secondi su Vingegaard è comunque un segnale positivo, nell’arco delle tre settimane anche questi secondi possono fare la differenza. Affrontare la salita finale senza pubblico è stata un’esperienza strana, e tra il caldo e le pendenze ho fatto davvero fatica. Dopo la giornata in cui Pogacar ha perso un po’ di tempo siamo stati bravi a unirci ancora di più in squadra, e ora guardiamo al futuro con fiducia stando attenti a non sprecare energie.”
Sepp Kuss: “Il piano era di affrontare il Puy de Dôme a velocità alta ma regolare”
“Il piano per la giornata era lasciar andare la fuga, evitando così di sprecare troppe energie nell’arco della tappa. Poi abbiamo deciso di affrontare il Puy de Dôme ad un ritmo alto ma costante, creando così delle condizioni favorevoli a Jonas. Sapevamo che Pogacar poteva essere favorito dalle caratteristiche della salita, ma credo che il vantaggio che ha guadagnato non sia particolarmente preoccupante per noi.”