Adam Yates dopo l'impresa di Granada: «Non pensavo assolutamente alla classifica»
O'Connor sornione: «Sensazioni eccellenti». Roglic onesto: «Non sentivo le gambe girare»
La tappa più temuta della Vuelta di Spagna ha rilanciato le ambizioni della UAE Emirates dopo il rovescio in cima alla Sierra de Cazorla: Adam Yates - spalleggiato da Marc Soler e Jay Vine - ha confezionato un numero che potrebbe rimettere nuovamente in discussione equilibri e gerarchie della corsa. Le voci dei protagonisti subito dopo l'arrivo a Granada.
Adam Yates: «Ho temuto che mi venissero i crampi»
Ancora provato dalla cavalcata solitaria che gli ha regalato uno dei successi più importanti da professionista, il 32enne britannico ha parlato al circuito internazionale durante la consueta seduta di recupero sui rulli: «Non mi era mai capitato di sostenere uno sforzo del genere nella mia carriera», esordisce Yates. «Sull'ultima salita, ho temuto che, di tutto punto, mi venissero i crampi. Non pensavo di portare a compimento un'azione del genere, ma ci sono riuscito e ne sono felice. Io, Marc e Jay abbiamo fatto un eccellente lavoro di squadra per tenere un'andatura elevata nel gruppo di testa. A un certo punto, mi sono voltato alle spalle e ho notato che, in mia compagnia, c'era soltanto Gaudu. Per quanto facessimo entrambi fatica per il caldo, David era particolarmente sofferente. Ed è in quel momento che ho deciso di partire». Benché questa vittoria abbia prepotentemente rimesso in carreggiata il team della Penisola Arabica, il gemello d'arte vola basso: «Oggi non ho pensato affatto alla classifica generale, ma soltanto alla vittoria di tappa. Abbiamo viaggiato fortissimo per tutto il giorno soltanto per questo».
O'Connor: «Abbiamo sempre mantenuto la calma»
Dopo aver vacillato sulla Sierra, Ben O'Connor si è guadagnato la riconferma in maglia roja, tenendo sotto controllo i suoi avversari in una delle frazioni più impegnative della Vuelta: «Sono sorpreso, perché non era semplice gestirsi in una giornata così calda», le prime parole dell'australiano ai microfoni del circuito internazionale. «Sono felicissimo per il lavoro della squadra, che ha sempre mantenuto la calma in corsa. Quanto a me, le sensazioni sull'ultima salita erano eccellenti. Benché siano andati via alcuni corridori pericolosi, quel che conta di più è non aver perso terreno dai miei rivali. Dunque, posso dirmi orgoglioso di ciò che ho fatto fin qui».
Roglic: «Oggi ho sofferto»
Più dimesso, invece, il tono di Primoz Roglic, che sperava in cuor suo di ridurre le distanze dal capitano della Decathlon AG2R La Mondiale. E invece, l'epilogo della tappa di Granada ha riportato in corsa due avversari particolarmente insidiosi come Carapaz e Yates. «Oggi non ho avuto le gambe per attaccare e ho avvertito dolore alla schiena», ha dichiarato lo sloveno a Eurosport. «Dunque, sono contento che questa giornata sia finita e che lunedì ci sia il giorno di riposo. La nuova classifica generale? Non ne ho idea, anche perché non conosco i distacchi dai primi».
Gli altri protagonisti
Audace tanto quanto Yates, La Locomotora del Karchi ha attaccato addirittura sul Puerto de El Purche. Tuttavia, la sua pazza idea - che lo ha comunque rilanciato nella corsa per il podio di Madrid - si è scontrata contro un immarcescibile Yates: «Tutti sapevamo che questa sarebbe stata una frazione estremamente delicata», l'opinione del campione olimpico di Tokyo 2020 a Eurosport. «Per quanto il percorso non fosse adatto alle mie caratteristiche, mi ero preparato bene per questa tappa e ho deciso di giocare le mie carte. Credo che sia andata bene: sono contento della mia prestazione e la mia squadra ha lavorato alla grande. Ho sempre ripetuto a me stesso di essere paziente e di non perdere di vista gli obiettivi che volevo raggiungere. Quando sono scattato, sapevo che davanti c'erano i più forti. In ogni caso, ho affrontato bene tutte e tre le salite e posso dire di aver dato il massimo per centrare il risultato. La classifica? Servirà un grande lavoro per confermarsi, ma sono consapevole di essere in un ottimo stato di forma».
Un po' di rammarico, infine, nelle parole di Enric Mas, che aveva staccato tutti sul secondo Hazallanas prima dell'incidente in discesa che lo ha fatalmente rallentato, agevolando il rientro degli altri uomini di classifica alle porte di Granada: «Le sensazioni erano buone, ma non è bastato », il pensiero del maiorchino ai microfoni di Eurosport. «Il vento mi ha rallentato negli ultimi chilometri e, oltretutto, ho avuto quel problema alla ruota anteriore. Tuttavia, questi episodi fanno parte del gioco. E, per mia fortuna, ho evitato la caduta».