Allora, chi vuole un'altra ripassata?
Nella terza tappa della Tirreno-Adriatico altra grande dimostrazione di forza di Mathieu van der Poel; Wout van Aert è secondo e resta leader. Domani il deciso arrivo in salita di Prati di Tivo
Ieri Mathieu van der Poel si era fatto sorprendere un po' troppo arretrato nel finale e la seconda tappa della Tirreno-Adriatico era andata a Julian Alaphilippe, ma un campione come lui non sbaglia due giorni di fila ed oggi è arrivato il pronto riscatto: il traguardo di Gualdo Tadino si addiceva alla perfezione alle caratteristiche del corridore della Alpecin-Fenix che si è preso di forza il successo di giornata, sfruttando molto bene le varie situazioni tattiche che si sono venute a creare. Anche oggi nel finale sono stati protagonisti in qualche modo Van der Poel, Van Aert e Alaphilippe, e c'è una statistica che si può dire impressionante: era infatti l'ottavo giorno di corsa in cui si trovavano tutti e tre uno contro l'altro, ed ogni volta è stato uno di loro tre ad alzare le braccia al cielo.
La terza tappa della Tirreno-Adriatico era la più lunga di questa edizione con i suoi 219 chilometri, ma prima degli ultimi due chilometri tutti in leggera salita c'è stato poco da segnalare a livello di cronaca, anche se qualche considerazione tattica va comunque fatta. La fuga di giornata ha avuto come protagonisti Niki Terpstra (Total Direct Energie), Mark Padun (Bahrain Victorious), Tobias Ludvigsson (Groupama FDJ), Davide Bais (Eolo Kometa) e Guillaume Boivin (Israel StartUp Nation) che hanno preso fino a nove minuti di vantaggio massimo nei confronti del gruppo: la Jumbo-Visma del leader Wout van Aert, conscia della superiorità di Van der Poel in un eventuale scontro diretto, si è limitata a controllare ed è stata quindi la Alpecin-Fenix a doversi esporre per andare a chiudere sui battistrada.
Dopo un timido tentativo di ventagli a circa 100 chilometri dall'arrivo, che ha portato solo al ritiro di un Caleb Ewan ancora in ritardo di condzione, il vantaggio dei cinque uomini di testa si era dimezzato a circa quattro minuti e mezzo, ai meno 60 chilometri era risalito a sei minuti con un solo compagno di Van der Poel a lavorare davanti al plotone. La situazione poteva farsi interessante per i fuggitivi, ma a dare una mano alla Alpecin-Fenix è arriva la Deceuninck-QuickStep che ha fatto spostare l'inerzia a favore degli inseguitori. A 15 chilometri dall'arrivo a Bais, Boivin, Ludvigsson, Padun e Terpstra erano rimasti circa 40" di vantaggio, ma si è dovuto attendere fino ai 2500 metri affinché la fuga venisse definitivamente annullata, con Boivin, Padun e Terpstra ultimi ad arrendersi.
Quando la corsa era già dentro all'ultimo chilometro è stato il treno della Deceuninck-QuickStep a prendere le prime posizioni del gruppo, ma gli uomini di Patrick Lefévère hanno optato per sparigliare le carte con una mossa decisamente inaspettata: come Zdenek Stybar davanti a tirare, Julian Alaphilippe ha fatto il buco al compagno di squadra che così ha iniziato a guadagnare terreno sull'avanguardia del plotone. In quell'attimo tra i big s'è giocata sulla velocissima battaglia di nervi, perché il primo che si fosse mosso per chiudere il buco, avrebbe di fatto favoritato i rivali: e ad esporsi è stato Wout van Aert che è in gara qui alla Tirreno-Adriatico puntando anche alla classifica generale ed ha preferito assicurarsi qualche abbuono sicuro, più che rischiare e magari ritrovarsi senza niente in mano.
Wout van Aert è quindi partito lungo, ha chiuso il buco su Zdenek Stybar e poi ha tirato dritto, dando ben poco peso al fatto di avere a ruota Mathieu van del Poel: il fenomeno neerlandese ha avuto quindi chi gli ha tirato una volata pressoché perfetta e non poteva fallire l'appuntamento con la seconda vittoria del 2021. Van Aert può comunque essere soddisfatto dal risultato di giornata perché il secondo posto gli ha garantito altri 6" di abbuoni che vanno a sommarsi ai 14" già conquistati nelle prime due giornate di gara. Qualche piccola recriminazione potrà averla la Deceuninck-QuickStep perché oggi David Ballerini ha fatto vedere che nel finale ne aveva andando a prendersi la terza con una gran rimonta negli ultimi metri: il rallentamento di Julian Alaphilippe ha finito con il danneggiarlo un poco e fargli perdere posizioni, e la sensazione è che l'italiano avrebbe potuto essere più vicino ai due giganti lì davanti. Quarto è arrivato il colombiano Sergio Higuita, quinto il belga Greg van Avermaet, e segnaliamo anche l'ottavo posto di Tadej Pogacar.
In classifica generale, come detto, Wout van Aert guadagna secondi di abbuono e ora guida con 4" su Van der Poel, 10" su Alaphilippe, 19" su Mikel Landa e 20" su Tadej Pogacar e gli altri big. Purtroppo la tappa di oggi ha visto Egan Bernal perdere qualche secondo nel finale: il colombiano della Ineos ha dovuto mettere piede a terra per colpa di una caduta ai -3.3 chilometri, prima che scattasse la neutralizzazione, e pur riuscendo a recuperare non è riuscito a chiudere l'ultimo buco e ha perso 18" dai migliori che rischiano di diventare una mazzata pesante, visto anche lo stato di forma di Tadej Pogacar. Ma domani ci sarà la prova della verità per tutti: l'arrivo in salita a Prati di Tivo darà infatti un pesante scossone alla classifica.