Gioie e disinganni di Luca Vergallito: un avvio di stagione positivo, ma salta il Giro d'Italia
Bilancio dell'esordio del Bandito nel WT: il miglior italiano in Gc in tre corse a tappe World Tour delle sei corse finora, ma non gli basta per poter essere al via del Giro (e su Strava ironizza sulla convocazione al Tour de France)
Luca Vergallito non è stato selezionato per l'imminente centosettesimo Giro d'Italia : il milanese della Alpecin-Deceuninck aveva detto nel podcast che produce con l'amico Mattia Gaffuri (Ciclismo KOMpetente) di avere fiducia nella convocazione per il Giro d'Italia, tuttavia la sua squadra ha preferito una selezione di uomini funzionali al capitano Kaden Groves, schierando come unico italiano Nicola Conci. Il Bandito (questo il nickname che Luca Vergallito si è dato su Strava, app molto diffusa tra chi pratica ciclismo, professionisti compresi, e altri sport di endurance, da un nomignolo che gli dava il padre da piccolo) dopo il Tour de Romandie concluso domenica si è fermato a Colmar, in Francia, dove ha pubblicato un allenamento di scarico sul Petit Ballon, salita affrontata dal Tour 2023 nella ventesima tappa, vinta da Tadej Pogačar.
Un amatore diventato professionista
La storia di Luca Vergallito ha riscosso molto interesse nell'ultimo anno e mezzo: dopo una carriera anonima tra gli under-23, il milanese classe 1997 si è dedicato a continuare i propri studi laureandosi in Scienze Motorie e intraprendendo la professione di preparatore atletico, pur continuando a praticare ciclismo a livello amatoriale. Il suo nome era noto agli appassionati per il diletto con cui, grazie alle sue notevoli doti in salita, collezionava i KOM (ovvero i migliori tempi sulle salite, da cui anche il nome del podcast) che registra Strava, oltre che per le granfondo amatoriali che ben presto ha cominciato a vincere. La sua caratteristica è stata quella di sapersi ri-plasmare come corridore grazie alle metodologie apprese nella propria formazione accademica e scientifica: rivedendo le propria preparazione alla luce dei propri studi, è stato capace di portare se stesso a un livello in cui nelle categorie giovanili nessuno aveva pensato potesse arrivare.
La svolta nella sua carriera è arrivata alla fine del 2022 con la Swift Academy, una sorta di concorso indoor sui rulli interattivi, connessi con l'omonima piattaforma, i cui finalisti si sfidano nella finale in un talent show il cui vincitore ottiene un contratto nella Alpecin-Deceuninck Development. Dopo aver vinto la finale Vergallito è dunque tornato a correre tra i dilettanti cogliendo tre vittorie, ma ha potuto partecipare anche a molte corse professionistiche (al Tour of Austria del giugno scorso fu ottavo in classifica generale davanti a Davide Formolo, pur non essendo il leader della propria squadra).
Passato nella formazione World Tour nel 2024, ha subito esordito nel massimo circuito al Santos Tour Down Under: sullo strappo di Willunga Hill negli ultimi chilometri sembrava poter competere con i migliori, salvo poi andare nettamente fuori giri, non supportato da una giornata di grazia, come da lui stesso raccontato nel podcast di cui sopra. Classificandosi diciassettesimo in generale, è risultato comunque il miglior italiano della corsa. All'Etoile de Bessèges la sua presenza è stata soprattutto in veste di gregario per Axel Laurance, mentre alla Volta ao Algarve ha potuto fare corsa propria finendo ancora in top 20, (ancora 17esimo) e secondo miglior italiano in GC dietro a Christian Scaroni (Astana Qazaqstan). Meno fortunata è stata la partecipazione alla seconda gara World Tour, la Parigi-Nizza, dove non è mai riuscito a stare con i migliori e finendo molto lontano dai primi in termini di minuti più che di posizioni. Sia all'Itzulia Basque Country che al Tour de Romandie il Bandito non ha raccolto risultati degni di nota, ma con un 28esimo e un 26esimo posto in GC è comunque risultato il miglior italiano in entrambe. In estrema sintesi i numeri dicono che pur non avendo fatto segnare prestazioni di rilievo (un quindicesimo posto il risultato migliore), in tre delle sei corse a tappe World Tour corse finora, Vergillito è stato il migliore degli italiani al via.
Per quanto riguarda le classiche, lo scalatore della Alpecin è stato schierato al via della Freccia Vallone e della Liegi-Bastogne-Liegi: per quanto riguarda la prima, la curiosità è che pur arrivando quarantaquattresimo (questa volta i leader della squadra erano Axel Laurance e Søren Kragh Andersen) Vergallito è stato l'ultimo corridore a finire la corsa, che ricordiamo come flagellata da una bufera di neve causando il ritiro di diversi corridori a causa del freddo.
Alla Liegi-Bastogne-Liegi il suo capitano è stato il campione del mondo Mathieu van der Poel: entrambi sono rimasti intruppati nella caduta che ha spezzato il gruppo a circa 100 km dalla conclusione. Accortasi che VDP era rimasto nel secondo troncone, la Free Palestine ha cercato di non farlo rientrare: in quel momento Vergallito è stato un aiuto prezioso, spendendosi per cercare arginare un gap che, dal minuto e mezzo iniziale, si è chiuso solo una trentina di chilometri dopo, quando la Free Palestine ha dovuto cedere il passo alla UAE Emirates, e dopo che nel gruppo di VDP entrata in azione la Groupama-FDJ.
Forse, più di tutte gli ordini d'arrivo, questa immagine è paradigmatica dell'avventura del Bandito: un corridore lontano dal livello dei fenomeni, ma pienamente legittimatosi come professionista, oltre che con dei margini di crescita che finora sembrano non essere esauriti.
La stravata di lunedì
Tornato dal Giro di Romandia, durante il quale è stata pubblicata la pre-selezione di partenti per il Giro d'Italia in cui lui non era menzionato, Vergallito si è fermato l'altro ieri a Colmar per una seduta di scarico che ha chiamato “tdf recon” (ricognizione del Tour) in modo chiaramente ironico, visto che il Tour de France 2024 non passerà nemmeno dalla regione dei Vosgi. In realtà in linea puramente teorica è ancora possibile che il calendario del milanese venga coronato dalla partecipazione al Tour de France, visto il percorso di crescita mostrato nella prima parte di stagione, per quanto anche alla Grande Boucle, al netto della presenza (difficile ma non impossibile) di Mathieu van der Poel, la Alpecin resterebbe votata alla causa di Jasper Philipsen, e punterebbe anche lì su profili più adatti.
Oggi il Bandito sarà al via della Eschborn-Frankfurt, pronto a mettersi ancora al servizio di Axel Laurence.