Campenaerts esulta sul traguardo di Barcelonette ©Getty Images
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Campenaerts vince la guerra dei fuggitivi, in gruppo finalmente pace

Nella diciottesima tappa del Tour de France una fuga di più di 35 corridori prende il largo: a spuntarla è il belga, che trova la prima vittoria al Tour de France battendo Vercher e Kwiatkowski

L'avevamo quasi attesa una tappa di respiro che permettesse ai fuoriclasse che stanno illuminando questo Tour de France di preservare le energie per il trittico finale che li attende da domani alla crono finale di Nizza. Oggi è arrivata quella frazione dove il gruppo dei migliori ha firmato forse per la prima volta l'armistizio, lasciando fare a chi tra i 145 corridori rimasti era alla ricerca disperata di una chance per la gloria: di nuovo è ripartito l'assalto alla diligenza della fuga di giornata, lume di speranza per chi riesce a salirci, condanna all'anonimato per chi la perde. Ben tredici dei componenti della fuga di ieri (tra cui lo stesso Richard Carapaz, non sazio del successo a SuperDévoluy) oggi si sono nuovamente avventurati in avanscoperta sperando nel benestare dei dominatori del Tour e in quello della sorte. Tra i 35 audaci di giornata, i numi hanno premiato il coraggio di Victor Campenaerts, belga della Lotto Dstny in predicato di passare alla Visma-Lease a Bike, uomo che fino ad ora già ricordavamo per il coraggio di sfidare i limiti umani (il record dell'ora fu suo per tre anni dal 2019 al 2022) e per quello di corteggiare fanciulle seguendo i canoni dell'amor cortese: il belga è stato caparbio nell'inseguire l'attacco di Michał Kwiatkoski sull'ultima côte, e scaltro nell'attendere il momento giusto il momento per giustiziare sull'arrivo il polacco e l'altro componente del terzetto rimasto in testa, Mattéo Vercher.

Tour de France 2024, la cronaca della diciottesima tappa 

La diciottesima tappa era l'ultima senza arrivi in salita del Tour de France 2024 : la Grande Boucle ripartiva per la venticinquesima volta da Gap (l'ultima volta, nel 2020, la corsa terminava a Privas e quella frazione fu vinta da Wout Van Aert). Il percorso, lungo 179.5 km prevedeva però cinque Gpm di terza categoria, l'ultimo dei quali scollinava a circa 40 km dall'arrivo di Barcelonette.

Appena dato il via sono partiti i tentativi di fuga: tra i più volitivi Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), per alcuni chilometri anche Jasper Stuyven (Lidl-Trek) è rimasto allo scoperto, finché dopo circa 25 chilometri, durante l'ascesa al Col du Festre, proprio Wout van Aert (Visma-Lease a Bike) ha portato via un gruppo di una ventina di corridori tra cui Bart Lemmen (Visma-Lease a Bike) Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), Geraint Thomas (INEOS Grenadiers), Frank van den Broek (DSM-Firmenich PostNL), Jay Hindley con Matteo Sobrero (Red Bull-Bora-hansgrohe) Victor Campenaerts (Lotto Dstny) e Oier Lazkano (Movistar). Quest'ultimo, tra gli ultimi a riportarsi sulla fuga, è stato il primo a rilanciare in cima al Gpm, portandosi dietro Hindley e Carapaz, perché dal gruppo si stava sganciando una nuova maxi-fuga: rimescolatesi le carte, il gruppo di testa in fondo alla discesa contava 35 corridori: erano rientrati infatti anche Guillaume Martin (Cofidis) Ben Healy (EF Education-EasyPost), Michael Matthews (Jayco-AlUla) e Michał Kwiatkowski (INEOS-Grenadiers). Era l'ultima chance per entrare in quella fuga, che ai -110 aveva già superato i quattro minuti: il migliore in classifica era Steff Cras (TotalEnergies). Da quel treno conquistato a fatica era dovuto però scendere presto Oscar Onley (DSM-Firmenich-PostNL), attardato da una foratura, aveva poi dovuto inseguire disperatamente prima arrendersi.

Nel frattempo Lazkano portava a sei il bottino dei punti per la classifica scalatori incamerati oggi, essendo scollinato per primo sia sulla Côte de Corps che sul Col de Manse (solo due per Carapaz, secondo in entrambe, più un terzo che raccoglierà sulla Côte des Demoiselles Coiffées): lo spagnolo al traguardo sarà quarto nella classifica Gpm dietro ai tre che guidano anche la generale: una sola lunghezza lo distanzia ora da Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), ma ben 36 da Tadej Pogacar (UAE Emirates).

Il vantaggio della fuga si avviava a toccare i 10", ma la presenza di Matthews e Van Aert non lasciava certo tranquilli i fuggitivi, che riaccendevano le micce sulla Côte de Saint-Apollinaire, intorno ai -65: l'incendiario era di nuovo l'indomito Ben Healy, ma poi Lemmen, Thomas e Sobrero erano stati tra i primi a inseguirlo. L'irlandese ha poi davvero esagerato, perché su un suo nuovo scatto è partito un contrattacco di Kwiatkowski e di Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), che è stato fatale a diversi corridori, tra cui Sobrero e lo stesso Healy.

L'attacco di Kwiatkoski sulla Côte des Demoiselles Coiffées

La resa dei conti tra i 28 rimasti in testa era rinviata alla Côte des Demoiselles Coiffées: in realtà Thomas e Alex Aranburu (Movistar) hanno provato un effimero allungo prima dell'inizio della salita, prima fomentato da altri cinque contrattaccanti e poi spento dai rimanenti. Ad aprire le danze sull'ultima ascesa sono stati Lazkano e Julien Bernard (Lidl-Trek), a cui ha risposto Lemmen. Nell'ultimo chilometro della salita sembrava tornata la calma, con Van Aert che si è addirittura messo in testa a controllare. La quiete è stata poi interrotta da Michał Kwiatkowski, che ha sferrato il suo attacco nel finale della salita, senza che nessuno riuscisse a rispondere: solo nella discesa Mattéo Vercher (Total Energies) e un volitivo Victor Campenaerts sono riusciti a rientrare sul polacco: il trio in fondo alla discesa aveva una ventina di secondi di vantaggio, agevolati anche dalla caduta di Johannessen, che era andato dritto in una curva mentre guidava l'inseguimento al terzetto. I primi inseguitori rimasti erano Toms Skujiņš (Lidl-Trek), Hindley, Krists Neilands (Free Palestine), Lazkano e Lemmen, mentre Carapaz, Van Aert e Matthews erano rimasti nel terzo gruppo.

Kwiatkowski con Vercher e Campenaerts  ©INEOS Grenadiers
Kwiatkowski con Vercher e Campenaerts  ©INEOS Grenadiers

Nel gruppo principale si era poi messa al lavoro  la Free Palestine, probabilmente con l'unico intento che nessuno dei fuggitivi rientrasse in classifica insidiando la top ten di Derek Gee.

Campenaerts più freddo di tutti: arriva la prima vittoria al Tour de France

Il terzetto è andato di comune accordo (con Vercher un po' meno generoso rispetto agli altri due), mentre tra gli inseguitori non c'è stata altrettanta collaborazione, tanto che tra i -14 km e i -13  il loro vantaggio ha superato i 50". Arrivati all'ultimo chilometro, Vercher ha tentato la sparata a sorpresa, con Kwiatkowski ha dovuto fare uno sforzo supplementare per chiudere. I tre si sono studiati praticamente fino ai -150 metri, quando Campenaerts, che era in terza posizione, ha lanciato una volata che si è poi rivelata vincente. Secondo si è piazzato Vercher, terzo Kwiatkowski, forse sorpreso dallo spunto veloce del belga. Skujiņš ha anticipato gli inseguitori nella volata per la quarta posizione, battendo Lazkano e Lemmen, mentre van Aert si è mestamente accontentato di battere i componenti del terzo gruppo inseguitore per la nona piazza.

Il gruppo della maglia gialla, saldamente sulle spalle di Tadej Pogacar con 3'11" su Jonas Vingegaard (Visma) e 5'09" su Evenepoel, è arrivato a 13'40" di ritardo: domani si correràuna delle più dure tra le frazioni del Tour 2024, da Embrun a Isola 2000 con soli 144.5 km ma ben 4500 metri di dislivello e l'ascesa agli oltre 2800 metri del Col de la Bonette.

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